Thursday 21 November 2024

Su proposta del ministro dellโ€™economia e finanze Giancarlo Giorgetti il Consiglio dei ministri approva il documento di economia e finanze (Def) del 2023 per il triennio 2024-2026.

Approvato il Def. Giorgetti: “Ambizione responsabile per nuova fase di crescita”

Il DEF tiene conto di un quadro economico-finanziario che, nonostante lโ€™allentamento negli ultimi tempi degli effetti negativi derivanti dalla pandemia e dal caro energia, rimane incerto e rischioso a causa della guerra in Ucraina, di tensioni geopolitiche elevate, del rialzo dei tassi di interesse ma anche per lโ€™affiorare di localizzate crisi nel sistema bancario e finanziario internazionale.

In questo contesto, lโ€™economia italiana continua a mostrare una notevole dose di resilienza e vitalitร . Il 2022 si รจ chiuso con il Pil in aumento del 3,7 per cento e, nonostante il rallentamento congiunturale della seconda metร  dellโ€™anno, i piรน recenti indicatori, tra cui gli indici di fiducia di famiglie e imprese, segnalano che nei primi mesi del 2023 lโ€™economia del Paese ha ripreso a crescere.

Gli obiettivi prioritari che ispirano e delineano la politica economica del governo possono essere sintetizzati nelย sostegno alla crescita e al benessere dei cittadini, con nuovi interventi in favore diย famiglieย (in particolare per quelle numerose sono previste misure anche nella riforma fiscale) eย impreseย nonchรฉ misure destinate aย rilanciare gli investimentiย eย rafforzare la competitivitร ย del Paese; la sostenibilitร  dei conti pubblici con una graduale riduzione di deficit e debito.

Le previsioni di crescita del Pil contenute nel documento si collocano nel solco giร  tracciato dal Documento programmatico di Bilancio (DPB) di novembre e dalla legge di bilancio, confermando lโ€™approccio prudente e realistico, finalizzato a mostrare serietร  e affidabilitร  sia ai mercati sia allโ€™Unione Europa, e che punta a raggiungere risultati piรน ambiziosi.

โ€œLa prudenza di questo documento รจ ambizione responsabile. Abbiamo davanti a noi grandi sfide, dai cambiamenti climatici al declino demografico della popolazione italiana ma anche notevoli opportunitร  di aprire una nuova fase di sviluppo del nostro Paeseโ€, ha dichiarato il ministro Giorgetti sul Def approvato in Cdm.

โ€œLe riforme avviate intendono riaccendere la fiducia nel futuroย – ha proseguito Giorgettiย – tutelando la natalitร  e le famiglie anche attraverso la riforma fiscale che privilegerร  i nuclei numerosi. Inoltre riconoscerร  lo spirito imprenditoriale quale motore di sviluppo economico, promuovendo il lavoro quale espressione essenziale dellโ€™essere personaโ€.

โ€œรˆ realistico puntareย – aggiunge –ย per i prossimi anni ad un aumento del tasso di crescita del PIL e dellโ€™occupazione, lungo un sentiero di innovazione e investimento allโ€™insegna della transizione ecologica e digitaleโ€.

Debito

Nel 2022 ilย rapporto debito/PIL รจ risultato pari al 144,4ย per cento, 1,3 punti percentuali inferiore rispetto alla previsione del DPB dello scorso novembre. Una diminuzione che, coerentemente agli obiettivi indicati nello scenario programmatico continuerร  progressivamente a scendere nel 2023 al 142,1 per cento, nel 2024 al 141,4, a 140,9 nel 2025, fino a raggiungere il 140,4 per cento nel 2026. Tuttavia non possono essere ignorati gli effetti di riduzione del rapporto debito/Pil che si sarebbero potuti registrare se il super bonus non avesse auto gli impatti sui saldi di finanza pubblica che sono stati finora registrati.

Deficit

Il DEF punta a ridurre gradualmente, ma in misura rilevante e sostenuta nel tempo, il deficit e il debito della PA in rapporto al PIL. Coerentemente con questo obiettivo, il Governo conferma gli obiettivi di indebitamento netto presenti nel documento dello scorso novembre. Nello scenario programmatico 4,5 per cento nel 2023, 3,7 per cento nel 2024, 3,0 nel 2025, fino al 2,5 nel 2026. Riguardo al deficit tendenziale il DEF prevede il 4,35 per cento nel 2023, il 3,5 nel 2024, il 3,0 nel 2025 e il 2,5 nel 2026.

PIL

Nello scenario tendenziale a legislazione vigente,ย il PIL รจ previsto crescere dello 0,9 per cento nel 2023ย (programmatico allโ€™ 1 per cento) โ€• dato rivisto al rialzo in confronto al DPB di novembre, in cui la crescita del 2023 era fissata allo 0,6 per cento โ€• dellโ€™1,4 per cento nel 2024 (programmatico allโ€™ 1,5 per cento) dellโ€™1,3 per cento nel 2025 e dellโ€™1,1 per cento nel 2026 (stesse percentuali nel programmatico).

La stima per il 2024 viene pertanto rivista al ribasso (dallโ€™1,9 per cento) in confronto allo scorso novembre. La proiezione per il 2025 รจ in linea con il DPB, mentre la decelerazione prevista per il 2026 รจ dovuta a prassi metodologiche concordate a livello di Unione europea.

Risorse aggiuntive 2023 per taglio cuneo fiscale

A fronte di una stima di deficit tendenziale per lโ€™anno in corso pari al 4,35 per cento del PIL, il mantenimento dellโ€™obiettivo di deficit esistente (4,5 per cento) permetterร  di introdurre, con un provvedimento di prossima attuazione, unย taglio dei contributi sociali a carico dei lavoratori dipendentiย con redditi medio-bassi di oltre 3 miliardi a valere sullโ€™anno in corso.ย Ciรฒ sosterrร  il potere dโ€™acquisto delle famiglie e contribuirร  alla moderazione della crescita salariale. Unitamente ad analoghe misure contenute nella legge di bilancio, questa decisione testimonia lโ€™attenzione del Governo alla tutela del potere dโ€™acquisto dei lavoratori e, al contempo, alla moderazione salariale per prevenire una pericolosa spirale salari-prezzi.

Riduzione pressione fiscale

Il DEF prevede inoltre un andamento discendente dellaย pressione fiscaleย che dovrebbe passare dal 43,3 nel 2023 alย 42,7 per cento entro il 2026.

PNRR

Il Governo รจ al lavoro per ottenere la terza rata del PNRR. Sono in corso le interlocuzioni con le istituzioni europee per la revisione e la rimodulazione di alcuni degli interventi previsti dal PNRR e delle relative milestone e target. รˆ inoltre in fase di elaborazione il capitolo del programma relativo al REPowerEU, che comprenderร  tra lโ€™altro ancheย nuovi investimenti.

Per rendere il nostro Paese piรน dinamico, innovativo e inclusivo non basta soltanto il PNRR. รˆ necessario, infatti, investire anche per rafforzare la capacitร  produttiva nazionale e lavorare su un orizzonte temporale piรน esteso di quello del Piano e che consenta di creare condizioni adeguate a evitare nuove fiammate inflazionistiche. รˆ questo un tema che deve essere affrontato non solo in Italia, ma anche Europa.

 

 

 

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