Sulle pagine di Prima Comunicazione ampio approfondimento su Urbano Cairo. il patron de La7 – si legge sulla rivista mensile specializzata nel mondo dell’informazione e della comunicazione – non spenderà molto in diritti, ma produrre costa lo stesso e il calo di risorse da fronteggiare non è meno impegnativo.
Asta diritti tv calcio, il retroscena: Cairo avrebbe sensibile calo dei ricavi se tornassero a Sky. Ecco perchè…
Negli ultimi due anni ha tenuto il margine lordo stabile attorno ai 15 milioni, dopo il balzo dai 9,2 del 2020. E considerando che il 2022 ha visto nei mesi centrali i forti rincari delle bollette energetiche non è stato un cattivo risultato. Anzi, il calo dei costi energetici in corso ora può lasciare qualche margine in più nel 2023. Ma la diminuzione delle entrate pubblicitarie non si ferma.
L’anno scorso il bilancio si è chiuso con ricavi in crescita, per il comparto tv di Cairo Communication: 114 milioni dai 112 del 2021. Ma i ricavi netti da pubblicità sono invece scesi da 106 a 102 milioni.
La crescita è stata fatta grazie agli 8,8 milioni pagati da Dazn per l’affitto di capacità trasmissiva sulle frequenze assegnate a La7 e che la rete usa per un terzo. Per questo Urbano Cairo è uno spettatore doppiamente interessato, oltre che come presidente del Torino, a quanto si sta preparando in vista della prossima asta per i diritti del calcio, l’anno venturo. Se i diritti tornassero a Sky, avrebbe una sostanziosa voce di ricavi in meno. Se restassero a Dazn sarebbe l’opzione migliore. Se nascesse un canale della Lega Calcio, sarebbe una partita tutta nuova e piena di incognite.
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