Piazza Affari ha registrato una performance positiva nella seconda sessione della settimana, diventando una delle migliori Borse europee in attesa delle decisioni della Federal Reserve.
Piazza Affari chiude positiva (+0,60%). Listini europei incerti in attesa delle decisioni Fed
Gli operatori prevedono una pausa nei rialzi dei tassi d’interesse. L’indice Ftse Mib ha chiuso in rialzo dello 0,60% a 28.757 punti, mentre l’Ftse All-Share è cresciuto dello 0,56% a quota 30.671.
Lo spread tra i Btp italiani e i Bund tedeschi a 10 anni è rimasto stabile, chiudendo la sessione sui mercati telematici a 177 punti base rispetto ai 179 punti base dell’apertura, con un rendimento del prodotto del Tesoro italiano al 4,51%.
Tra le azioni italiane più importanti, Banca MPS ha registrato un forte guadagno (+6,41%), seguita da Telecom Italia (+3,19%), Banco BPM (+2,47%) ed ENI (+2,18%).
Le vendite più significative sono state osservate su DiaSorin, che ha chiuso in ribasso del 4,99%. CNH Industrial si è mantenuta poco al di sotto dei livelli precedenti, mentre Tenaris ha registrato un modesto calo dello 0,32%. Interpump ha mostrato una leggera flessione dello 0,91%.
Tra le azioni italiane a media capitalizzazione, Buzzi Unicem ha ottenuto un notevole aumento (+4,60%), seguita da WIIT (+2,57%), MFE B (+2,55%) e Banca Popolare di Sondrio (+2,48%).
Le vendite più significative si sono verificate su El.En (-3,86%). Carel Industries ha registrato un calo frazionale dello 0,41%, mentre Alerion Clean Power è rimasta sostanzialmente stabile. Antares Vision ha subito un modesto ribasso dello 0,23%.
I mercati europei sono rimasti incerti, in attesa delle decisioni della Federal Reserve. Londra ha chiuso con un leggero aumento dello 0,09%, Parigi è salita dello 0,08%, mentre Madrid ha registrato un incremento finale dello 0,4%. Amsterdam ha segnato un calo speculare dello 0,4%.
Tuttavia, gli indici azionari di Mosca hanno registrato una perdita di circa il 2%, nonostante il prezzo del gas sia aumentato significativamente, con un aumento del 6% a 36,7 euro al Megawattora, a seguito di un possibile rallentamento delle forniture dal grande giacimento Troll nel mare del Nord norvegese. Il prezzo del petrolio è rimasto nervoso ma in leggero rialzo sopra i 91 dollari al barile.
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