Il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, intervistato da Il Sole 24 Ore, replica alla polemica scoppiata attorno alla vicenda dei tagli al settore cinema, una sforbiciata da 100 milioni: “Partiamo da un punto: il cinema sta molto a cuore sia al governo, sia a me perché lo riconosciamo come una delle forme di arte più rilevanti, moderna e vicina a tutti, oltre ad essere una filiera che dà lavoro a tante persone. Poi tutti i ministri sono stati giustamente chiamati a proporre contenimenti di spesa – spiega il ministro -. È ora di intervenire. Il cinema, come ho detto, sta molto a cuore sia al governo, sia a me. Poi tutti i ministri sono stati giustamente chiamati a proporre contenimenti di spesa. Se ti accorgi che ci sono sprechi, anzi che si è generato un vero e proprio mostro lievitato in pochi anni da 400 a 800 milioni (sono i dati della crescita del Fondo per lo sviluppo degli investimenti nel cinema e nell’audiovisivo in cui i crediti d’imposta pesavano per il 72% del totale nel 2023, ndr) chiedi di spostare le risorse altrove. Dove? Ho chiesto che i fondi restassero nel perimetro della cultura. Quindi per dare centri culturali ai giovani, fare la manutenzione di tutti i musei italiani, investire in biblioteche multimediali, procedere a nuovi scavi”.
Cinema, Sangiuliano: “Adesso basta finanziare film fantasma senza spettatori”
“I numeri – continua Sangiuliano – parlano chiaro, andate a leggerli: si sono sprecati milioni di euro per finanziare film che sono passati in sala per pochissimi giorni, con numeri di spettatori e incassi ridicoli. E che in molti casi non hanno neanche avuto accesso alle piattaforme e alle Tv. Prodotti che ha visto il regista e forse pochi intimi. Uno spreco di risorse immenso. Sono stati dati soldi senza controllo facendo lievitare i costi. C’è una casta che si muove a difesa dei suoi privilegi. Un circolo di milionari che non vuole veder intaccata la propria rendita. Allora, facciamo che il 50 per cento dei compensi milionari dei registi vada a un fondo per i lavoratori del settore, quelli che montano le strutture e portano i cestini. Per il presidente Anica Francesco Rutelli caso rientrato? Non c’è alcun ripensamento: ci sarà a breve una riforma severa per eliminare evidenti storture. Molti protagonisti di questo ambiente mi dicono: ministro, è uno scandalo, cambi. Il sostegno al mondo del cinema e alla sua filiera industriale va mantenuto, ma direi basta ai produttori della domenica che, fino a pochi anni fa, facevano altro e hanno intercettato la mucca da mungere. Ripeto: milioni e milioni per prodotti mai visti che in sala hanno incassato poche decine di euro e di cui nessuno avrà memoria. Il tax credit è stato il superbonus del cinema. I costi delle produzioni sono lievitati perché il settore è stato dopato. Sorrentino, che come regista apprezzo, venga da me a prendere un caffè e gli documento nel dettaglio quello che affermo”.Â
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