La Borsa di Milano termina la giornata in ribasso, seguendo il trend negativo degli altri mercati europei. L’indice Ftse Mib cede lo 0,31% a 29.342 punti. Pesa lo scivolone di Leonardo, che registra una flessione del 3,5%, mentre Tim evidenzia un aumento del 2,6%, grazie agli anticipi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza per il settore delle telecomunicazioni e all’organizzazione di Netco.
La Borsa di Milano chiude in ribasso (-0,31%). Giornata negativa anche gli altri listini europei
Le banche vivono una giornata negativa, con Unicredit (-1,3%) che esce dalla lista delle 29 banche sistemiche globali. Fineco e Mediolanum perdono entrambe l’1,2%, Mps e Banco Bpm lo 0,9%, e Bper lo 0,8%. Tuttavia, Intesa registra un modesto aumento dello 0,02%, grazie alle revisioni al rialzo delle stime di profitto da parte di Jefferies.
Anche il settore dell’energia mostra vendite, in linea con il calo dei prezzi del petrolio, con Saipem (-1%), Tenaris (-0,7%) ed Eni (-0,2%) in ribasso.
Le azioni di Prysmian (-1,9%) e Stm (-0,5%) evidenziano performance negative.
Nel settore automobilistico, Iveco perde l’1,2%, Stellantis lo 0,3%, mentre Cnh registra un aumento dello 0,7%.
Nel listino principale, si distinguono positivamente le utility, trainate dal calo dei prezzi del gas. Hera registra un aumento dell’1,4%, Erg dell’1,1%, A2a dello 0,6% ed Enel dello 0,3%. Anche Pirelli (+0,9%) e Amplifon (+0,7%) mostrano performance positive.
Fuori dal listino principale, si evidenziano forti ribassi per Eprice (-20%), Risanamento (-5,6%) e Bialetti (-5,4%).
Lo spread tra i titoli di Stato italiani (Btp) e quelli tedeschi (Bund) si riduce, chiudendo a 173 punti, con il rendimento dei Btp decennali italiani in calo di 10 punti base al 4,27%.
Le Borse europee chiudono in calo, con gli investitori preoccupati per un possibile ulteriore rallentamento dell’economia globale, in seguito ai dati negativi sui profitti industriali in Cina. Francoforte (-0,39%), Madrid (-0,03%), Parigi e Londra (-0,37%) chiudono tutte in ribasso.