Internet e le nuove tecnologie sono fonte di innumerevoli opportunitร , ma possono ancheย celare rischi significativiย per gli individui. Fenomeni come l’hate speech, il cyberbullismo, le frodi online e la dipendenza dai social stanno diventando sempre piรน frequenti e interessano fasce di popolazione sempre piรน giovani.ย Il 45% degli studenti di scuola secondaria utilizza i social da piรน di 5 anni, quindiย con tutta probabilitร ย in un’etร precedente al limite legale fissato in Italia a 14 anni. E sono alte le percentuali di studenti che affermano diย aver ricevuto una richiesta di informazioni personali, rispettivamente il 50% di quelli che frequentano la scuola secondaria e il 59% degli universitari. A preoccupare รจย la quota di coloro che sostengono di aver visto recapitarsiย messaggi o mail da soggetti malintenzionati, ossiaย l’80% degli universitari, dato che scendeย al 53% per gli studenti di scuola secondaria, che perรฒ in virtรน della minore etร possono essere considerati piรน esposti.
Digitale, I-Com: crescono i rischi per i giovani su web e social, potenziare competenze e formazione
Sono questi alcuni dei dati contenuti nello studio dal titolo “Misurare il benessere digitale“ย realizzato dall’Istituto per la Competitivitร (I-Com)ย eย Join Groupย nell’ambito di Futur#Lab, il progetto promosso da I-Com eย WINDTRE, in collaborazione con Join Group e con la partnership diย Ericssonย eย INWIT. L’indagine รจ stata presentata a Roma nel corso della quarta tavola rotonda del 2023 alla quale hanno partecipato, oltre al presidente I-Comย Stefano da Empoliย e al Direttore External Affairs and Sustainability di WINDTREย Roberto Basso, il direttore Area Digitale I-Comย Domenico Salernoย e la vicepresidente I-Comย Silvia Compagnucciย โ che hanno illustrato la ricerca โ il Professore di Sociologia dei media Universitร degli Studi di Milano-Bicocca e Direttore Centro Benessere Digitaleย Marco Gui, la Head of Public Affairs Inwitย Sarah Cantarella, la direttrice Generale Save the Children Italiaย Daniela Fatarella, ilย titolare Divisione gestione degli esposti Servizio Tutela individuale dei clienti Banca d’Italiaย Cristina Giorgiantonio, il direttore Government & Policy Advocacy Europe Ericsson Telecomunicazioniย Antonio Sfameli, la docente in comando presso Direzione Generale per i fondi strutturali per l’istruzione, l’edilizia scolastica e la scuola digitale Ministero dell’Istruzione e del Meritoย Anna Rita Colella, il componente Garante per la protezione dei dati personaliย Agostino Ghiglia, il dirigente Polizia di Statoย Cristiano Leggeri, la docente in comando presso Direzione Generale per i fondi strutturali per l’istruzione, l’edilizia scolastica e la scuola digitale Ministero dell’Istruzione e del Meritoย Anna Nervoย e il vicepresidente Commissione Politiche dell’Unione europea Senato della Repubblicaย Pierantonio Zanettin. Il dibattito รจ stato moderato dal Senior Advisor Join Groupย Riccardo Capecchi.
Nel mese di novembre 2023ย I-Com ha svolto un’indagine campionaria su studenti e docenti volta a comprendere il grado di consapevolezza degli studenti italiani rispetto ai principali rischi collegati all’utilizzo degli strumenti informatici, nonchรฉ sulle possibili iniziative utili a potenziare conoscenze e competenze necessarie ad affrontare le sfide dell’ecosistema digitale.
Tra le evidenze piรน interessanti spicca l’etร a cui i giovani iniziano ad utilizzare i social network.ย Il 45% degli studenti di scuola secondaria ha infatti affermato di utilizzare i social da piรน di 5 anni, quindi con tutta probabilitร in un’etร precedente al limite legale fissato in Italia a 14 anni. Sono moltoย alte anche le percentuali di coloro che hanno ricevuto unaย richiesta di informazioni personali, rispettivamente il 50% degli studenti di scuola secondaria e il 59% degli universitari. Considerevole รจ anche la quota di studenti che dichiarano di non voler rispondere, il 15% sia di quelli di scuola secondaria sia di universitari. Da ciรฒ risulta chiaramente quanto i ragazzi possano essere vulnerabili, se non correttamente informati, tramite queste piattaforme. Desta preoccupazione anche la quota di coloro che sostengono diย aver ricevuto messaggi o mail da soggetti malintenzionati, ossia l’80% degli universitari, dato che scende di ben 27 punti percentuali, al 53%, per gli studenti di scuola secondaria, che perรฒ in virtรน della minore etร possono certamente essere considerati piรน vulnerabili.
Dal sondaggio inoltre si evidenzia che,ย almeno nella percezione degli studenti, vi รจ una buona diffusione delle informazioni relative a come proteggersi dai pericoli della rete. La quota maggiore di rispondenti afferma infatti di saperne abbastanza, con una percentuale leggermente maggiore negli studenti di scuola secondaria, il 53% contro il 42% degli universitari. Quest’ultimi, sempre secondo un giudizio personale, sono in media meno informati degli studenti di scuola secondaria: dice infatti di essere poco informato rispettivamente il 15% e il 5%. Tale dato potrebbe essere condizionato tuttavia dalla maggiore consapevolezza degli individui anagraficamente piรน grandi.
Inoltre, si segnala ancheย che il 52% degli universitari non ha mai ricevuto informazioni su come proteggersi in rete, mentre la larga maggioranza degli studenti di scuola secondaria ha dichiarato di averne avute, ben il 79% contro il 34% degli universitari. Questo potrebbe dimostrare una maggiore sensibilitร anche delle istituzioni scolastiche verso tali tematiche che sfocia in una maggiore diffusione di iniziative dedicate a tali tematiche.ย Ad emergere รจ ancheย un’incertezza diffusa riguardo ai soggetti da contattare in caso di problematiche online, come phishing o furto d’identitร . Il 36% degli studenti di scuola secondaria e il 48% degli universitari non sa a chi rivolgersi.
Per il 42% dei docentiย appartenentiย alle scuole secondarie di secondo grado e alle scuole primarie c’รจ poca consapevolezza dei pericoliย dell’ecosistema digitale nei propri studenti, mentre viene valutata come parziale da chi insegna inย scuole secondarie di primo grado (35%). I principali profili critici legati in cui rischiano di imbattersi i giovani nell’ottica degli insegnanti sono:ย la dipendenza da Internetย (secondo il 77% dei docenti delle scuole secondarie di secondo grado, il 78% delle scuole primarie e l’80% delle scuole secondarie di primo grado),ย la violazione della privacyย secondo il 73% degli insegnanti delle scuole secondarie di secondo grado,ย il cyberbullismoย per il 63% delle primarie e delle secondarie di primo grado. Oltre ai pericoli esplicitamente indicati nelle domande, tra le risposte libere vengono individuati ancheย la pornografia, la disinformazione, la propaganda e l’imitazione di modelli che producono influenze negative legate allo sviluppo di comportamenti violenti e alla percezione distorta dell’aspetto fisico.
Un segnale positivo, secondo l’indagine I-Com, รจ rappresentato dal fatto che laย larghissima maggioranza dei giovani partecipanti alla survey ha definito come molto (34% degli studenti di scuola secondaria e 38% degli universitari) o abbastanza importanti (46% e 44%) le iniziative per accrescere la consapevolezza digitale. Da ciรฒ si desume che la quasi totalitร dei giovani comprende che l’ecosistema digitale abbia dei punti oscuri da cui doversi difendersi e che possedere un adeguato bagaglio di skill รจ lo strumento piรน importante per agire. Similmente,ย la maggioranza dei docenti presi a campione ritiene molto o abbastanza utile partecipare a iniziative per accrescere la propria consapevolezza e competenza rispetto ai pericoli della rete, benchรฉ resista ancora una consistente minoranza di insegnanti che considerano poco o per niente utile essere coinvolti in tali iniziative formative, di cui larga parte, in particolare nei due gradi della scuola secondaria.ย Tra le soluzioni indicate dagli insegnanti di tutte le tipologie di istituti per promuovere la consapevolezza digitale, la prima riguarda la sensibilizzazione del gruppo classe conย l’ausilio di espertiย nell’uso etico delle tecnologie digitali. A seguire,ย il ruolo delle famiglie, anch’esse da formare su questi temi, eย il supporto alla formazione dei docenti.