Le denunce di infortunio presentate allāInail entro il mese di novembre sono state 542.568, in calo rispetto alle 652.002 dei primi 11 mesi del 2022 (-16,8%), in aumento rispetto alle 502.458 del 2021 (+8,0%) e alle 492.150 del 2020 (+10,2%), e in diminuzione rispetto alle 590.679 del 2019 (-8,1%).
Inail: in 11 mesi meno incidenti e morti per lavoro ma piĆ¹ malattie
A livello nazionale i dati rilevati al 30 novembre di ciascun anno evidenziano, per i primi 11 mesi del 2023 rispetto allāanalogo periodo dellāanno precedente, un decremento dei casi avvenuti in occasione di lavoro, passati dai 569.133 del 2022 ai 455.140 del 2023 (-20,0%), mentre quelli in itinere, occorsi cioĆØ nel tragitto di andata e ritorno tra lāabitazione e il posto di lavoro, hanno fatto registrare un aumento del 5,5%, da 82.869 a 87.428.
A novembre di questāanno il numero degli infortuni sul lavoro denunciati ha segnato un -20,4% nella gestione Industria e servizi (dai 541.669 casi del 2022 ai 431.044 del 2023), un +0,4% in Agricoltura (da 24.341 a 24.450) e un +1,3% nel Conto Stato (da 85.992 a 87.074). Si osservano decrementi degli infortuni in occasione di lavoro in molti settori produttivi, in particolare lāAmministrazione pubblica, che comprende lāattivitĆ degli organismi preposti alla sanitĆ ā Asl ā e gli amministratori regionali, provinciali e comunali (-55,3%), la SanitĆ e assistenza sociale (-52,4%) e il Trasporto e magazzinaggio (-38,5%).
In controtendenza alcuni settori del comparto manifatturiero, come quelli della fabbricazione di autoveicoli (+24,6%), delle bevande (+24,6%), della riparazione, manutenzione e installazione di macchine e apparecchiature (+10,1%), dellāabbigliamento (+6,6%), ma anche della fornitura di acqua-reti fognarie, attivitĆ di gestione dei rifiuti e risanamento (+14,4%), delle attivitĆ dei servizi di alloggio e ristorazione (+5,4%) e delle costruzioni (+5,3%).
Lāanalisi territoriale evidenzia una diminuzione delle denunce di infortunio in tutte le aree del Paese: piĆ¹ consistente al Sud (-21,4%) e nel Nord-Ovest (-20,3%), seguiti dalle Isole (-20,0%), dal Centro (-16,7%) e dal Nord-Est (-10,2%). Tra le regioni con i maggiori decrementi percentuali si segnalano la Campania, la Liguria, il Molise e il Lazio.
Il calo che emerge dal confronto tra i primi 11 mesi del 2022 e 2023 ĆØ legato sia alla componente femminile, che registra un -28,6% (da 268.565 a 191.686 casi denunciati), sia a quella maschile, che presenta un -8,5% (da 383.437 a 350.882). Il decremento ha interessato sia i lavoratori italiani (-19,7%) sia quelli comunitari (-13,9%), mentre gli extracomunitari hanno registrato un +0,2%. Lāanalisi per classi di etĆ rileva diminuzioni in tutte le fasce, a eccezione di quella degli under 20, che registra un +11,0% dovuto principalmente allāaumento infortunistico degli studenti.
CASI MORTALI
Le denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale presentate allāIstituto nei primi 11 mesi del 2023 sono state 968, 38 in meno rispetto alle 1.006 registrate nel periodo gennaio-novembre 2022, 148 in meno rispetto al 2021, 183 in meno rispetto al 2020 e 29 in meno rispetto al 2019.
A livello nazionale i dati rilevati al 30 novembre di ciascun anno evidenziano per i primi 11 mesi del 2023 rispetto allo stesso periodo del 2022, pur nella provvisorietĆ dei numeri, un decremento solo dei casi mortali in itinere, scesi da 284 a 223, mentre quelli avvenuti in occasione di lavoro passano da 722 a 745. Il calo ha riguardato sia lāIndustria e servizi (da 859 a 823 decessi) che il Conto Stato (da 35 a 32), mentre lāAgricoltura sale da 112 a 113.
Dallāanalisi territoriale emergono cali nel Nord-Ovest (da 276 a 254 casi), nel Nord-Est (da 224 a 219) e al Centro (da 204 a 176) e incrementi al Sud (da 224 a 235) e nelle Isole (da 78 a 84). Le regioni che presentano i maggiori aumenti sono Friuli Venezia Giulia (+15), Abruzzo (+13), Campania e Umbria (+6 ciascuna), mentre i cali piĆ¹ consistenti sono quelli rilevati in Toscana (-22), Piemonte (-13), Marche (-11) e Veneto (-10).
La flessione registrata nel confronto tra i primi 11 mesi del 2022 e 2023 ĆØ legata solo alla componente femminile, i cui casi mortali denunciati sono diminuiti da 113 a 75, mentre quella maschile conferma 893 decessi in entrambi i periodi. In calo sia le denunce dei lavoratori italiani (da 817 a 788) sia quelle dei comunitari (da 49 a 44) e degli extracomunitari (da 140 a 136). Dallāanalisi per classi di etĆ si registrano diminuzioni nelle fasce 25-44 anni (da 272 a 243 casi) e 45-59 anni (da 470 a 422) e aumenti tra gli under 25 (da 54 a 65) e tra i 60-74enni (da 194 a 223).
Al 30 novembre di questāanno risultano 12 denunce di incidenti plurimi per un totale di 31 decessi, 17 dei quali con mezzo di trasporto coinvolto (stradali, ferroviari, ecc.). Nel periodo gennaio-novembre 2022 gli incidenti plurimi erano stati 18 per un totale di 44 decessi, 42 dei quali stradali.
DENUNCE DI MALATTIA PROFESSIONALE
Le denunce di malattia professionale protocollate dallāInail nei primi 11 mesi del 2023 sono state 67.094, oltre 11mila in piĆ¹ rispetto allo stesso periodo del 2022 (+20,4%). Lāincremento ĆØ del 32,1% rispetto al 2021, del 63,9% sul 2020 e del 18,6% rispetto al 2019.
I dati rilevati al 30 novembre di ciascun anno mostrano un aumento del 21,2% nella gestione Industria e servizi (da 46.024 a 55.784 casi), del 16,1% in Agricoltura (da 9.207 a 10.687) e del 24,4% nel Conto Stato (da 501 a 623). Lāincremento delle denunce interessa tutte le aree del Paese, a partire dal Sud (+28,2%), seguito da Nord-Ovest (+21,7%), Centro (+20,3%), Nord-Est (+18,5%) e Isole (+5,8%). Tra le regioni fanno eccezione la Valle dāAosta (-18,9%) e la Calabria (-2,3%).
In ottica di genere si rilevano 8.262 denunce di malattia professionale in piĆ¹ per i lavoratori, da 41.129 a 49.391 (+20,1%), e 3.100 in piĆ¹ per le lavoratrici, da 14.603 a 17.703 (+21,2%). Lāaumento ha interessato sia le denunce dei lavoratori italiani, che sono passate da 51.503 a 61.612 (+19,6%), sia quelle dei comunitari, da 1.389 a 1.702 (+22,5%), e degli extracomunitari, da 2.840 a 3.780 (+33,1%).
Le patologie del sistema osteo-muscolare e del tessuto connettivo, quelle del sistema nervoso e dellāorecchio continuano a rappresentare, anche nei primi 11 mesi del 2023, le prime tre malattie professionali denunciate, seguite dai tumori, dalle patologie del sistema respiratorio e dai disturbi psichici e comportamentali.