Come riportato dal quotidiano Il Messaggero, la metà degli ex beneficiari del reddito di cittadinanza ha già fatto domanda per il nuovo Assegno di inclusione, l’Adi. La misura, che dà diritto a un assegno base di 500 euro, da domani farà definitivamente calare il sipario sul sussidio promosso dai Cinquestelle, che dopo un lustro chiude i battenti con oltre 30 miliardi di euro di spesa e pochi, pochissimi, inserimenti nel mondo del lavoro. Per l’Adi sono arrivate all’Inps quasi 400 mila domande – erano 340mila il 29 dicembre –mentre sono 737 mila i nuclei che a dicembre hanno preso l’ultima mensilità del reddito di cittadinanza e che hanno i requisiti per ricevere l’assegno.
Corsa al nuovo Assegno di inclusione: già presentate oltre 400mila domande
Il direttore generale dell’Inps, Vincenzo Caridi, al Messaggero spiega che “gli utenti che richiedono l’Adi oltre ad avere accesso a un beneficio economico dispongono di una serie di servizi mirati per i nuclei in condizione di fragilità lavorativa e familiare”. E poi. “Chi richiede le nuove prestazioni di sostegno – continua il dg – deve interfacciarsi con il Sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa, una piattaforma rivoluzionaria che non va solo a rafforzare il legame tra domanda e offerta di lavoro, ma che consente anche a tutti i soggetti coinvolti di avere, in un unico punto, le informazioni che servono per migliorare la cura delle persone che richiedono i benefici in questione”.
“Questa piattaforma digitale, operativa dall’inizio di settembre, realizzata dall’Inps impulso del ministro del Lavoro Calderone, rappresenta un vero e proprio snodo per il mercato del lavoro, collegando utenti, regioni, centri per l’impiego, enti formatori, Anpal, agenzie per il lavoro, comuni e Inps. Fino ad adesso mancava l’anello di congiunzione che potesse gradualmente mettere in collegamento le informazioni di tutti gli enti e soggetti privati in qualche modo coinvolti nella catena della formazione, del lavoro e dell’inclusione». E a breve entrerà in campo anche l’Ai. “Il sistema nel 2024 inizierà a utilizzare l’intelligenza artificiale per incrociare domanda e offerta di lavoro, migliorando la qualità dell’offerta formativa e la distribuzione delle risorse”.