mercoledรฌ 16 Aprile 2025

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha tenuto il tradizionale discorso di fine anno. Eccolo di seguito:

Mattarella: “Evasione fiscale ostacola sviluppo dell’Italia. IA una rivoluzione, facciamo che resti umana”


“Care concittadine e cari concittadini,

questa sera ci stiamo preparando a festeggiare lโ€™arrivo del nuovo anno. Nella consueta speranza che si aprano giorni positivi e rassicuranti.

Naturalmente, non possiamo distogliere il pensiero da quanto avviene intorno a noi. Nella nostra Italia, nel mondo.

Sappiamo di trovarci in una stagione che presenta tanti motivi di allarme. E, insieme, nuove opportunitร .

Avvertiamo angoscia per la violenza cui, sovente, assistiamo: tra gli Stati, nella societร , nelle strade, nelle scene di vita quotidiana.

La violenza.

Anzitutto, la violenza delle guerre. Di quelle in corso; e di quelle evocate e minacciate.

Le devastazioni che vediamo nellโ€™Ucraina,ย invasa dalla Russia, per sottometterla e annetterla.

Lโ€™orribile ferocia terroristica del 7 ottobre scorso di Hamas contro centinaia di inermi bambini, donne, uomini, anziani dโ€™Israele. Ignobile oltre ogni termine, nella sua disumanitร .

La reazione del governo israeliano, con unโ€™azione militare che provoca anche migliaia di vittime civili e costringe, a Gaza, moltitudini di persone ad abbandonare le proprie case, respinti da tutti.

La guerra โ€“ ogni guerra โ€“ genera odio.

E lโ€™odio durerร , moltiplicato, per molto tempo, dopo la fine dei conflitti.

La guerra รจ frutto del rifiuto di riconoscersi tra persone e popoli come uguali. Dotati di pari dignitร . Per affermare, invece, con il pretesto del proprio interesse nazionale, un principio di diseguaglianza.

E si pretende di asservire, di sfruttare. Si cerca di giustificare questi comportamenti perchรฉ sempre avvenuti nella storia. ย  ย  ย Rifiutando il progresso della civiltร  umana.

Il rischio, concreto, รจ di abituarsi a questo orrore. Alle morti di civili, donne, bambini. Come – sempre piรน spesso โ€“ accade nelle guerre.

Alla tragica contabilitร  dei soldati uccisi. Reciprocamente presentata; menandone vanto.

Vite spezzate, famiglie distrutte. Una generazione perduta.

E tutto questo accade vicino a noi. Nel cuore dellโ€™Europa. Sulle rive del Mediterraneo.

Macerie, non solo fisiche. Che pesano sul nostro presente. E graveranno sul futuro delle nuove generazioni.

Di fronte alle quali si presentano oggi, e nel loro possibile avvenire, brutalitร  che pensavamo, ormai, scomparse; oltre che condannate dalla storia.

La guerra non nasce da sola. Non basterebbe neppure la spinta di tante armi, che ne sono lo strumento di morte. Cosรฌ diffuse. Sempre piรน letali. Fonte di enormi guadagni.

Nasce da quel che cโ€™รจ nellโ€™animo degli uomini. Dalla mentalitร  che si coltiva. Dagli atteggiamenti di violenza, di sopraffazione, che si manifestano.

รˆ indispensabile fare spazio alla cultura della pace. Alla mentalitร  di pace.

Parlare di pace, oggi, non รจ astratto buonismo. Al contrario, รจ il piรน urgente e concreto esercizio di realismo, se si vuole cercare una via dโ€™uscita a una crisi che puรฒ essere devastante per il futuro dellโ€™umanitร .

Sappiamo che, per porre fine alle guerre in corso, non basta invocare la pace.

Occorre che venga perseguita dalla volontร  dei governi. Anzitutto, di quelli che hanno scatenato i conflitti.

Ma impegnarsi per la pace significa considerare queste guerre una eccezione da rimuovere; e non la regola del prossimo futuro.

Volere la pace non รจ neutralitร ; o, peggio, indifferenza, rispetto a ciรฒ che accade: sarebbe ingiusto, e anche piuttosto spregevole.

Perseguire la pace vuol dire respingere la logica di una competizione permanente tra gli Stati. Che mette a rischio le sorti dei rispettivi popoli. E mina alle basi una societร  fondata sul rispetto delle persone.

Per conseguire la pace non รจ sufficiente far tacere le armi.

Costruirla significa, prima di tutto, educare alla pace. Coltivarne la cultura nel sentimento delle nuove generazioni. Nei gesti della vita di ogni giorno. Nel linguaggio che si adopera.

Dipende, anche, da ciascuno di noi.

Pace, nel senso di vivere bene insieme. Rispettandosi, riconoscendo le ragioni dellโ€™altro. Consapevoli che la libertร  degli altri completa la nostra libertร .

Vediamo, e incontriamo, la violenza anche nella vita quotidiana. Anche nel nostro Paese.

Quando prevale la ricerca, il culto della conflittualitร . Piuttosto che il valore di quanto vi รจ in comune; sviluppando confronto e dialogo. ย 

La violenza.

Penso a quella piรน odiosa sulle donne.

Vorrei rivolgermi ai piรน giovani.

Cari ragazzi, ve lo dico con parole semplici: lโ€™amore non รจ egoismo, possesso, dominio, malintesoย orgoglio. Lโ€™amore โ€“ quello vero โ€“ รจ ben piรน che rispetto: รจ dono, gratuitร , sensibilitร .

Penso alla violenza verbale e alle espressioni di denigrazione e di odio che si presentano, sovente, nella rete.

Penso alla violenza che qualche gruppo di giovani sembra coltivare, talvolta come espressione di rabbia.

Penso al risentimento che cresce nelle periferie. Frutto, spesso, dellโ€™indifferenza; e del senso di abbandono.

Penso alla pessima tendenza di identificare avversari o addirittura nemici. Verso i quali praticare forme di aggressivitร . Anche attraverso le accuse piรน gravi e infondate. Spesso, travolgendo il confine che separa il vero dal falso.

Queste modalitร  aggravano la difficoltร  di occuparsi efficacemente dei problemi e delle emergenze che, cittadini e famiglie, devono affrontare, giorno per giorno.

Il lavoro che manca. Pur in presenza di un significativo aumento dellโ€™occupazione.

Quello sottopagato. Quello, sovente, non in linea con le proprie aspettative e con gli studi seguiti.

Il lavoro, a condizioni inique, e di scarsa sicurezza. Con tante, inammissibili, vittime.

Le immani, differenze di retribuzione tra pochi superprivilegiati e tanti che vivono nel disagio.

Le difficoltร  che si incontrano nel diritto alle cure sanitarie per tutti. Con liste dโ€™attesa per visite ed esami, in tempi inaccettabilmente lunghi.

La sicurezza della convivenza. Che lo Stato deve garantire. Anche contro il rischio di diffusione delle armi.

Rispetto allo scenario in cui ci muoviamo, i giovani si sentono fuori posto. Disorientati, se non estranei a un mondo che non possono comprendere; e di cui non condividono andamento e comportamenti.

Un disorientamento che nasce dal vedere un mondo che disconosce le loro attese. Debole nel contrastare una crisi ambientale sempre piรน minacciosa. Incapace di unirsi nel nome di uno sviluppo globale.

In una societร  cosรฌ dinamica, come quella di oggi, vi รจ ancor piรน bisogno dei giovani. Delle loro speranze. Della loro capacitร  di cogliere il nuovo.

Dipende da tutti noi far prevalere, sui motivi di allarme, le opportunitร  di progresso scientifico, di conoscenza, di dimensione umana.

Quando la nostra Costituzione parla di diritti, usa il verbo โ€œriconoscereโ€.

Significa che i diritti umani sono nati prima dello Stato. Ma, anche, che una democrazia si nutre, prima di tutto, della capacitร  di ascoltare.

Occorre coraggio per ascoltare. E vedere – senza filtri โ€“ situazioni spesso ignorate; che ci pongono di fronte a una realtร  a volte difficile da accettare e affrontare.

Come quella di tante persone che vivono una condizione di estrema vulnerabilitร  e fragilitร ; rimasti isolati. In una societร  pervasa da quella โ€œcultura dello scartoโ€, cosรฌ efficacemente definita da Papa Francesco.

Cui rivolgo un saluto e gli auguri piรน grandi. E che ringrazio per il suo instancabile Magistero.

Affermare i diritti significa ascoltare gli anziani. Preoccupati di pesare sulle loro famiglie; mentre il sistema assistenziale fatica a dar loro aiuto.

Si ha sempre bisogno della saggezza e dellโ€™esperienza. E di manifestare rispetto e riconoscenza per le generazioni precedenti. Che, con il lavoro e lโ€™impegno, hanno contribuito alla crescita dellโ€™Italia.

Affermare i diritti significa prestare attenzione alle esigenze degli studenti, che vanno aiutati a realizzarsi. Il cui diritto allo studio incontra, nei fatti, ostacoli. A cominciare dai costi di alloggio nelle grandi cittร  universitarie; improponibili per la maggior parte delle famiglie.

Significa rendere effettiva la paritร  tra donne e uomini: nella societร , nel lavoro, nel carico delle ย responsabilitร  familiari.

Significa non volgere lo sguardo altrove di fronte ai migranti.

Ma ascoltare significa, anche, saper leggere la direzione e la rapiditร  dei mutamenti che stiamo vivendo. Mutamenti che possono recare effetti positivi sulle nostre vite.

La tecnologia ha sempre cambiato gli assetti economici e sociali.

Adesso, con lโ€™intelligenza artificiale che si autoalimenta, sta generando un progresso inarrestabile. Destinato a modificare profondamente le nostre abitudini professionali, sociali, relazionali..

Ci troviamo nel mezzo di quello che verrร  ricordato come il grande balzo storico dellโ€™inizio del terzo millennio. Dobbiamo fare in modo che la rivoluzione che stiamo vivendo resti umana. Cioรจ, iscritta dentro quella tradizione di civiltร  che vede, nella persona – e nella sua dignitร  – il pilastro irrinunziabile.

Viviamo, quindi, un passaggio epocale. Possiamo dare tutti qualcosa alla nostra Italia. Qualcosa di importante. Con i nostri valori. Con la solidarietร  di cui siamo capaci.

Con la partecipazione attiva alla vita civile.

A partire dallโ€™esercizio del diritto di voto.

Per definire la strada da percorrere, ย รจ il voto libero che decide. Non rispondere a un sondaggio, o stare sui social.

Perchรฉ la democrazia รจ fatta di esercizio di libertร .

Libertร  che, quanti esercitano pubbliche funzioni – a tutti i livelli -, ย sono chiamati a garantire.

Libertร  indipendente da abusivi controlli di chi, gestori di intelligenza artificiale o di ย potere, possa pretendere di orientare ย il ย pubblico sentimento.

Non dobbiamo farci vincere dalla rassegnazione. O dallโ€™indifferenza. Non dobbiamo chiuderci in noi stessi per timore che le impetuose novitร  che abbiamo davanti portino soltanto pericoli.

Prima che un dovere, partecipare alla vita e alle scelte della comunitร  ย รจ un diritto di libertร . Anche un diritto al futuro. Alla costruzione del futuro.

Partecipare significa farsi carico della propria comunitร . Ciascuno per la sua parte.

Significa contribuire, anche fiscalmente. Lโ€™evasione riduce, in grande misura, le risorse per la comune sicurezza sociale. E ritarda la rimozione del debito pubblico; che ostacola il nostro sviluppo.

Contribuire alla vita e al progresso della Repubblica, della Patria, non puรฒ che suscitare orgoglio negli italiani.

Ascoltare, quindi; partecipare; cercare, con determinazione e pazienza, quel che unisce.

Perchรฉ la forza della Repubblica รจ la sua unitร .

Lโ€™unitร  non come risultato di un potere che si impone.

Lโ€™unitร  della Repubblica รจ un modo di essere. Di intendere la comunitร  nazionale. Uno stato dโ€™animo; un atteggiamento che accomuna; perchรฉ si riconosce nei valori fondanti della nostra civiltร : solidarietร , libertร , uguaglianza, giustizia, pace.

I valori che la Costituzione pone a base della nostra convivenza. E che appartengono allโ€™identitร  stessa dellโ€™Italia.

Questi valori โ€“ nel corso dellโ€™anno che si conclude – li ho visti testimoniati da tanti nostri concittadini.

Li ho incontrati nella composta pietร  della gente di Cutro.

Li ho riconosciuti nella operosa solidarietร  dei ragazzi di tutta Italia che, sui luoghi devastati dallโ€™alluvione, spalavano il fango; e cantavano โ€˜Romagna miaโ€™.

Li ho letti negli occhi e nei sorrisi, dei ragazzi con autismo che lavorano con entusiasmo a Pizza aut. Promossa da un gruppo di sognatori. Che cambiano la realtร .

O di quelli che lo fanno a Casal di Principe. Laddove i beni confiscati alla camorra sono diventati strumenti di riscatto civile, di impresa sociale, di diffusione della cultura. Tenendo viva la lezione di legalitร  di don Diana.

Nel radunarsi spontaneo di tante ragazze, dopo i terribili episodi di brutalitร  sulle donne. Con lโ€™intento di dire basta alla violenza. E di ribellarsi a una mentalitร  di sopraffazione.

Li vedo nellโ€™impegno e nella determinazione di donne e uomini in divisa. Che operano per la nostra sicurezza. In Italia, e allโ€™estero.

Nella passione civile di persone che, lontano dai riflettori della notorietร , lavorano per dare speranza e dignitร  a chi รจ in carcere.

O di chi ha lasciato il proprio lavoro โ€“ come รจ avvenuto – per dedicarsi a bambini, ragazzi e mamme in gravi difficoltร .

A tutti loro esprimo la riconoscenza della Repubblica.

Perchรฉ le loro storie raccontano giร  il nostro futuro.

Ci dicono che uniti siamo forti.

Buon anno a tutti!”.

 

SEGUICI SU GOOGLE NEWS
Soldi365.com รจ presente anche suย Google News. Unisciti gratuitamente alla nostra pagina per restare sempre aggiornato sulle ultime notizie di economia, finanza, business e su tutti gli altri contenuti del sito. Seguirci รจ facile: bastaย CLICCARE QUIย e selezionare il tasto โ€œSEGUIโ€œ.ย 
UNISCITI ALLA COMMUNITY DI SOLDI365.COM:
FACEBOOKTWITTERINSTAGRAM YOUTUBE TELEGRAMLINKEDINย ย 
VISITA LE ALTRE SEZIONI DI SOLDI 365.COM:
HOME PAGEECONOMIAย  –ย FINANZA –ย INVESTIMENTI –ย TRADING ONLINE –ย CRIPTOVALUTE –ย RISPARMIOBUSINESS –ย GIOCHI –ย SCOMMESSE –ย LUSSOGUADAGNAREBONUS E PROMOZIONIFORMAZIONETRASFERIRSI ALLโ€™ESTEROย GUIDE E TUTORIAL –ย EVENTIVIDEOCHAT – ย FORUM.ย 

Lascia un commento

CHI SIAMO

Soldi365.com รจ un sito di informazione con notizie e approfondimenti su economia, finanza, trading online, criptovalute, investimenti, risparmio, mutui, prestiti, business, giochi, scommesse, lusso, opportunitร  di guadagno, bonus e promozioni, formazione, eventi, vivere all’estero, studiare all’estero, lavorare all’estero e aprire un’attivitร  allโ€™estero. Presente una sezione dedicata a guide e tutorial e un ampio spazio riservato ai lettori, che possono confrontarsi su tutti i temi trattati sul sito attraverso chat e forum.

ยฉ Copyright 2022 –ย  Soldi365.com – PI 01432840914 – Tutti i diritti riservatiย