lunedรฌ 7 Luglio 2025

Il ritiro della proposta di regolamento sullโ€™ uso sostenibile dei fitofarmaci (SUR) salva il 30% delle produzioni alla base della dieta mediterranea, dal vino al pomodoro, messe a rischio dallโ€™ irrealistico obiettivo di dimezzare lโ€™uso di agrofarmaci. Eโ€™ quanto afferma il Presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel commentare lโ€™annuncio della presidente del Commissione europea Ursula von der Leyen del rigetto della proposta nel suo intervento al Parlamento europeo dopo la grande manifestazione della Coldiretti a Bruxelles in occasione del Vertice Ue. Una risposta alla protesta degli agricoltori provenienti dal sud e dal nord dellโ€™Unione Europea, dalla Coldiretti agli spagnoli di Asaja, dai portoghesi di Cap ai belgi dellโ€™Fwa fino ai giovani agricoltori alla quale aveva fatto seguito lโ€™incontro tra il presidente della Coldiretti e la Von der Leyen.

Ue, Coldiretti: stop Von der Leyen alla direttiva fitofarmaci salva 30% Made in Italy

il provvedimento โ€“ sottolinea Coldiretti โ€“ avrebbe avuto un impatto devastante sulla produzione agricola dellโ€™Unione Europea e nazionale aprendo di fatto le porte allโ€™importazione da paesi extra Ue che non rispettano le stesse norme sul piano ambientale, sanitario e del rispetto dei diritti dei lavoratori.

Serve un approccio realistico per sostenere lโ€™impegno dellโ€™agricoltura verso la sostenibilitร  che ha giร  portato lโ€™Italia a classificarsi come la piรน green dโ€™Europa con il maggior numero di imprese agricole che coltivano con metodo biologico su circa 1/5 della superficie agricola totale e il taglio record in un decennio del 20% sullโ€™uso dei fitofarmaci che restano essenziali per garantire la salute delle coltivazioni.

Non a caso in Italia โ€“ continua la Coldiretti โ€“ oltre otto prodotti su dieci pericolosi per la sicurezza alimentare provengono dallโ€™estero (86%) sulla base delle elaborazioni del sistema di allerta Rapido (Rassf), Sul totale dei 317 allarmi rilevati nel 2022 โ€“ evidenzia Coldiretti โ€“ 106 scaturivano da importazioni da altri Stati dellโ€™Unione Europea (33%) e 167 da Paesi extracomunitari (53%) e solo 44 (14%) hanno riguardato prodotti con origine nazionale.

Secondo lo studio della Commissione Europea peraltro โ€“ aggiunge Coldiretti โ€“ โ€œi maggiori impatti sulla resa si sarebbero verificati in colture che hanno una rilevanza limitata, come lโ€™uva, il luppolo e i pomodoriโ€. Una vera assurditร  se si pensa che il pomodoro รจ lโ€™ortaggio piรน consumato in Europa, tal quale e come derivati (passata, polpa, pelati, sughiโ€ฆ), e lโ€™uva, sia da tavola che trasformata (in vino, succhi, distillatiโ€ฆ) รจ una produzione di cui lโ€™Europa detiene il primato mondiale.

Senza dimenticare che lโ€™Italia, che si contende con la Francia il ruolo di principale produttore mondiale di vino ed il primo produttore di derivati di pomodoro in Europa, sarebbe il Paese piรน danneggiato da una politica europea folle e lontana dalle realtร  delle imprese e dei consumatori.

โ€œLa battaglia per garantire dignitร  e giusto reddito agli agricoltori italiani non si fermaโ€ precisa il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che non sarร  accettato nessun taglio alle risorse economiche della Politica agricola comune (Pac) agli agricoltori poichรฉ oggi occorre assicurare lโ€™autonomia alimentare dei cittadini europei e favorire il ricambio generazionale.

“In tale ottica non รจ possibile neppure che lโ€™allargamento dellโ€™Unione allโ€™Ucraina venga pagato dalle aziende agricole. Serve poi cancellare definitivamente โ€“ ha ribadito Prandini โ€“ lโ€™assurdo obbligo di lasciare i terreni incolti che mina la capacitร  produttiva della nostra agricoltura e favorisce paradossalmente le importazioni dallโ€™estero di prodotti alimentari che non rispettano le stesse regole di quelli europei in materia di sicurezza alimentare, ambientali e di rispetto dei diritti dei lavoratori. Un caso eclatante รจ il Mercosur, lโ€™accordo commerciale con i Paesi sudamericani che va respinto. Da qui la richiesta di introdurre il criterio di reciprocitร  delle regole produttive.

Il caso dei terreni incolti รจ solo uno dei vincoli che da Timmermans in poi hanno cercato di inserire โ€“ ha denunciato Prandini โ€“ con regole che penalizzano la capacitร  produttiva Ue e appesantiscono il lavoro degli agricoltori, ingiustamente visti come inquinatori, mentre sono proprio loro a garantire la tutela dellโ€™ambiente. Ma servono anche, secondo Coldiretti, mercati equi e trasparenti, incentivando gli accordi di filiera e vietando la vendita sotto i costi di produzione”.

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