Nel quarto trimestre del 2023 il prodotto interno lordo (Pil), espresso in valori concatenati con anno di riferimento 2015, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, รจ aumentato dello 0,2% rispetto al trimestre precedente e dello 0,6% nei confronti del quarto trimestre del 2022. Lo rileva l’Istat.
Istat: Pil acquisito per il 2024 rivisto a +0,2%, in leggero rialzo
La crescita congiunturale del Pil diffusa il 30 gennaio 2024 era stata dello 0,2% mentre quella tendenziale era stata dello 0,5%. Il quarto trimestre del 2023 ha avuto tre giornate lavorative in meno del trimestre precedente e una giornata lavorativa in meno rispetto al quarto trimestre del 2022.
La variazione acquisita per il 2024 รจ pari a +0,2% (era stata stimata pari a +0,1% il 30 gennaio 2024).
Riguardo ai principali aggregati della domanda interna, sono in diminuzione rispetto al trimestre precedente i consumi finali nazionali dello 0,9%, mentre gli investimenti fissi lordi crescono del 2,4%, le importazioni dello 0,2% e le esportazioni dellโ1,2%.
La domanda nazionale al netto delle scorte ha sottratto 0,2 punti percentuali alla crescita del Pil a seguito del contributo negativo di 0,8 punti percentuali dei Consumi delle famiglie e delle Istituzioni Sociali Private. Per contro, sia gli investimenti fissi lordi sia la spesa delle Amministrazioni Pubbliche hanno fornito un contributo positivo alla crescita del Pil, rispettivamente pari a 0,5 e 0,1 punti percentuali. Positivo anche il contributo della domanda estera netta, che รจ risultato pari a 0,4 punti percentuali, mentre nullo รจ stato quello della variazione delle scorte.
Si registrano andamenti congiunturali negativi del valore aggiunto nellโagricoltura, silvicoltura e pesca e nei servizi, in misura rispettivamente pari a 0,3% e 0,1%, a fronte di una crescita dellโ1,1% nellโindustria, sospinta dalla forte crescita nelle costruzioni.
“La stima completa dei conti economici trimestrali conferma la crescita congiunturale dello 0,2% dellโeconomia italiana nellโultimo trimestre del 2023 rispetto alla stima preliminare di fine gennaio. In termini tendenziali, la crescita รจ risultata dello 0,6%, in lieve rialzo rispetto allo 0,5% registrato in via preliminare – commenta l’Istat -. La crescita รจ spiegata soprattutto dagli investimenti, dalla domanda estera netta e dalla spesa delle Amministrazioni Pubbliche che hanno fornito contributi positivi pari rispettivamente a 0,5, 0,4 e 0,1 punti percentuali. Per contro, i consumi delle famiglie e delle ISP hanno sottratto 0,8 punti percentuali alla crescita del Pil, mentre il contributo della variazione delle scorte รจ risultato nullo. Tra le componenti dellโofferta, in crescita dellโ1,1% il valore aggiunto dellโindustria, per via del forte incremento delle costruzioni cresciute del 4,7%, mentre sono in lieve calo sia lโagricoltura, sia i servizi. In crescita dello 0,8% sono risultate le ore lavorate, dello 0,5% le posizioni lavorative, dello 0,6% le unitร di lavoro e dello 0,4% i redditi pro-capite”.