Sul delicato nodo della privatizzazione di Poste Italiane le associazioni dei consumatori sono state audite ieri in Commissione trasporti, poste e tlc della Camera. Nel loro intervento Assoutenti e Confconsumatori hanno rilevato possibili criticità nell’operazione con particolare riferimento al tema della concorrenza e delle ricadute per la categoria degli utenti.
Consumatori in audizione alla Camera: Poste Italiane separi attività sociali da quelle commerciali o rischi per concorrenza
In particolare Assoutenti e Confconsumatori, pur non contestando a priori la scelta della vendita delle azioni detenute oggi dal MEF ed allo stesso modo invitando il Governo ad una maggiore prudenza rispetto al processo di cessione sul mercato delle quote, hanno sostenuto oggi dinanzi la Camera la necessità di una separazione netta tra le attività sociali di Poste Italiane e quelle prettamente commerciali.
Il momento è maturo per ridefinire la struttura di un gruppo strategico come Poste Italiane, individuando le funzioni sociali e istituzionali svolte dalla società anche grazie alla sua presenza capillare sul territorio, e separandole da quelle commerciali come la vendita al pubblico di servizi assicurativi, finanziari, energetici e telefonici, per evitare equivoci sul fronte della concorrenza, alterazioni del mercato a danno di altri operatori e possibili bocciature da parte delle autorità di settore. Ciò anche alla luce dell’altro decreto del Governo, il Dl Pnrr bis, che consentirebbe a Poste di entrare in un servizio essenziale per la P.a. come quello fornito da PagoPa – hanno concluso in audizione Assoutenti e Confconsumatori.