Friday 22 November 2024

In occasione della discussione in Parlamento sugli emendamenti* presentati nell’ambito della conversione del decreto-legge 29 marzo 2024, n. 39 (c.d. “Decreto Superbonus) e volti a ridefinire l’assetto regolatorio del settore dei rifiuti tramite la sostanziale sterilizzazione dei poteri di intervento di natura tariffaria attribuiti dal 2018 ad ARERA, l’Autorità invita a considerare gli avanzamenti che la regolazione ha portato al settore.

Rifiuti, Arera: “Prima di smontare le regole attuali valutarne l’effetto”


“L’Autorità, nel settore del ciclo dei rifiuti come negli altri settori di competenza, procede da sempre alla piena implementazione del mandato contenuto dalle norme approvate dal Parlamento evidenziando, laddove presenti, eventuali distorsioni –
 afferma il presidente dell’ARERA, Stefano Besseghini.  In questo caso, le proposte in oggetto, nel comportare una radicale riduzione delle regole applicabili e dei controlli possibili, rischiano di pregiudicare i progressi fatti e la possibilità di conseguire gli alti obiettivi ambientali e organizzativi che la disciplina comunitaria richiede al nostro Paese. Simili scelte dovrebbero esser precedute da una solida riflessione e da un adeguato dibattito, per non consegnare il settore all’incertezza. Il sistema regolatorio sviluppato negli ultimi sei anni è improntato a trasparenza, qualità tecnica e contrattuale e sostenibilità. Senza questo i rischi sono evidenti: costi senza controllo per i cittadini e impossibilità di verificare qualità e quantità dei rifiuti in relazione agli impianti esistenti”.

Dal primo Metodo Tariffario Rifiuti (2019) a oggi l’Autorità ha mantenuto un percorso graduale e rispettoso delle specificità dei singoli territori, partendo dai principi di trasparenza di misurazione del ciclo (con l’individuazione di specifici indicatori e livelli minimi di servizio) fino ad arrivare, con l’approvazione del contratto tipo, ad accompagnare l’avvicendamento tra gestori del servizio per i rifiuti.

“Nel corso di questo lungo processo – sottolinea Besseghini – ci si è mantenuti peraltro coerenti con le recenti disposizioni normative adottate in sede di riordino della materia dei servizi pubblici locali, e si è promossa la più ampia partecipazione oltre che con il consueto strumento delle consultazioni, istituendo un Tavolo tecnico permanente con tutti i soggetti istituzionali e industriali a diverso titolo coinvolti, dalla Conferenza delle Regioni e Province Autonome, all’ANCI, dagli Enti di Governo d’Ambito alle associazioni dei gestori”.

*Emendamenti 7.22 e 7.23 all’AS 1092, presentati dai senatori Fazzone e Lotito.

 

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