“Bitcoin, guerra Usa-Ue”, titola stamattina Milano Finanza. La Casa Bianca accelera sulle criptovalute. Ora le banche americane non hanno più ostacoli per offrire servizi di custodia ai clienti. Ma l’Eurozona non si lascia tentare. Lagarde resta intransigente e promette: no pasaràn!
Bitcoin, è guerra Usa-Ue
La Casa Bianca accelera sull’integrazione delle criptovalute nel sistema finanziario, mentre l’Eurozona mantiene una linea di rigidità e diffidenza.
Negli Stati Uniti, la Federal Reserve ha dato il via libera alle banche affinché possano offrire servizi di custodia per le criptovalute, a condizione che comprendano e gestiscano adeguatamente i rischi. A confermare questa svolta è stato il presidente della Fed, Jerome Powell, che il 30 gennaio ha dichiarato che gli istituti bancari “sono perfettamente in grado di servire i clienti delle criptovalute a patto che comprendano e sappiano gestire i rischi”.
Un paio di giorni prima, la SEC, sotto la guida del presidente ad interim Mark T. Uyeda, nominato da Donald Trump, ha eliminato la Sab 121, una norma contabile che imponeva alle banche di registrare le criptovalute come passività nei propri bilanci. Con questa barriera rimossa, le istituzioni finanziarie statunitensi hanno ora libertà di operare nel settore crypto senza limitazioni contabili.
Trump e l’ambizione di rendere gli USA la capitale globale delle criptovalute
Durante la campagna elettorale, Trump aveva dichiarato apertamente la sua volontà di trasformare gli Stati Uniti in un punto di riferimento mondiale per le criptovalute, e sta traducendo questa visione in azioni concrete. Tuttavia, non tutti gli operatori di mercato condividono questo entusiasmo.
L’hedge fund Elliott, in una lettera agli investitori, ha espresso preoccupazione per il sostegno dell’amministrazione Trump alle criptovalute, sostenendo che stia alimentando una bolla speculativa destinata a un “inevitabile crollo”, con possibili conseguenze imprevedibili per i mercati finanziari.
L’Eurozona mantiene il suo scetticismo sulle criptovalute
Dall’altro lato dell’Atlantico, la posizione della Banca Centrale Europea rimane inflessibile. Christine Lagarde, presidente della BCE, ha ribadito con fermezza il rifiuto dell’Eurozona verso l’integrazione delle criptovalute nelle riserve delle banche centrali.
Nella sua ultima conferenza stampa ha detto che “l’opinione del Consiglio direttivo Bce è che le riserve delle banche centrali debbano essere liquide, sicure e libere da sospetti di riciclaggio di denaro sporco o altre attività illecite. Questo mi rende fiduciosa che il bitcoin non entrerà nelle riserve di alcuna banca centrale dell’eurosistema”.