Con il proseguire del 2025 lโincertezza, che per molti versi รจ stata la costante degli ultimi anni, piรน che diradarsi si moltiplica – lโultimo colpo alla stabilitร delle aspettative degli operatori รจ stato inferto dalla questione dazi – nรฉ si puรฒ prevederne, con qualche grado di fiducia, lโevoluzione.
Confcommercio: incertezza e calo di fiducia pesano sulla crescita
Gli effetti di questa situazione piรน che negli indicatori in alta frequenza, che mostrano ancora importanti spunti di positivitร come lโoccupazione o il turismo, si manifestano sulla fiducia di imprese e famiglie, in ridimensionamento a marzo, e sulle oscillazioni repentine dei mercati finanziari.
Per lโItalia, sulla base degli indicatori congiunturali ufficiali, dopo un gennaio che per molti versi รจ risultato superiore alle aspettative, il bimestre febbraio-marzo sarebbe stato sensibilmente meno favorevole. Su questi mesi hanno inevitabilmente giocato un ruolo anche la differenza nei giorni lavorativi e la diversa collocazione della Pasqua, soprattutto per alcuni consumi.
Sulla base delle stime dellโIndicatori Consumi Confcommercio, i consumi calano nella metrica dei dati grezzi (-2,3% e -0,7% a febbraio e marzo), ma in termini destagionalizzati indicano nellโultimo mese una crescita dello 0,4%, con modesti spunti di recupero sia per i beni sia per i servizi, segnale ancora troppo modesto per testimoniare unโinversione di tendenza.
Si conferma, dunque, anche in questa prima parte del 2025, la difficoltร per le famiglie di trasformare i maggiori redditi reali in maggiori consumi. ร il pezzo che manca a una piรน florida crescita.
Le turbative generate da effetti di calendario, anno bisestile e diversa collocazione temporale della Pasqua, pur rendendo piรน complessa la lettura dei dati, non nascondono il fatto che le famiglie continuino, in una situazione di fragilitร della domanda, a privilegiare le spese per la fruizione del tempo libero, della cultura e della ricreazione. Per contro alimentari, vestiario e calzature, mezzi di trasporto, mobili ed elettrodomestici si confermano in riduzione.
In questo contesto lโinflazione, pur in moderato aumento, continua a non destare particolari preoccupazioni. Secondo le nostre stime ad aprile i prezzi al consumo sono attesi crescere dello 0,3% portando lโincremento su base annua al 2,2%. Il dato, in lieve risalita su marzo, potrebbe, stando anche alla stabilizzazione dellโinflazione di fondo e allโattenuarsi delle tensioni sugli energetici, rappresentare il picco di questa fase di moderata crescita dei prezzi.
Pertanto, maggiori redditi reali, tenuta dellโoccupazione sui massimi, inflazione sotto controllo e politica monetaria accomodante, rappresentano ancora solidi presupposti per un impulso favorevole ai consumi che si tradurrebbe in una moderata ma significativa accelerazione del PIL. Ammesso che lโincertezza e la fiducia si stabilizzino.
Il primo trimestre dellโanno in corso sarebbe stato positivo, con una variazione del prodotto lordo destagionalizzato e corretto dagli effetti di calendario di tre decimi di punto, pari a una crescita tendenziale di mezzo punto (tab. 1). Ricordando che questโanno per ottenere la variazione sui dati grezzi รจ necessario togliere un decimo di punto ai dati filtrati, e acquisendo una stima per aprile di una lieve crescita tendenziale allo 0,8% (+0,1 congiunturale), a svolgimento favorevole delle condizioni di contesto si puรฒ confermare una crescita complessiva nel 2025 pari a +0,8%.
ICC (INDICATORE CONSUMI CONFCOMMERCIO)
A marzo 2025 lโIndicatore dei Consumi Confcommercio (ICC) ha mostrato una diminuzione dello 0,7% rispetto allo stesso mese del 2024. La stima รจ sintesi di una riduzione della spesa per i beni (-1,2%) e di una crescita dello 0,4% per i servizi (tab. 2). Il dato dellโultimo mese, cosรฌ come accaduto a febbraio i cui risultati sono stati rivisti al ribasso, รจ stato condizionato da alcuni effetti di calendario. La diversa collocazione della Pasqua ha, infatti, influito in misura di un certo rilievo nel confronto annuo soprattutto per alcune voci di spesa come gli alimentari e i pubblici esercizi.
Il dato destagionalizzato segnala, infatti, un lieve aumento sia in termini congiunturali (+0,4%), che tendenziali (+0,6%), dinamiche che al momento appaiono piรน un tentativo di recupero che un inizio di una fase meno stagnante della domanda da parte delle famiglie.
LE DINAMICHE TENDENZIALI
Nel mese di marzo 2025 le diverse funzioni di consumo che compongono lโICC hanno mostrato, rispetto allo stesso mese del 2024, una generalizzata tendenza al peggioramento. Lโunica macro-funzione di spesa che evidenzia una crescita รจ quella relativa ai beni e ai servizi per la comunicazione (+9%). I cali di domanda piรน significativi si sono registrati per alimentare, bevande e tabacchi (-2,7%), segmento che mostra da tempo una tendenza al ridimensionamento accentuata a marzo dalla diversa tempistica della Pasqua, e i beni e i servizi ricreativi (-2,2%). Si conferma difficile anche la situazione per i beni e i servizi per la casa (-1,2%), i beni e i servizi per la mobilitร (-0,8%), per lโabbigliamento e le calzature (-0,7%) e i beni e i servizi per la cura della persona (-0,4%). In lieve peggioramento รจ risultata anche la domanda per gli alberghi e i pasti e le consumazioni fuori casa (-0,1%), segmento che ha risentito della diversa collocazione della Pasqua, soprattutto nella ristorazione.
I dati complessivi sottendono, come di consueto, andamenti articolati delle diverse funzioni di spesa incluse negli aggregati. A livello di singole voci di consumo permane la tendenza al miglioramento della domanda per i trasporti aerei (+4,7%), per i servizi ricreativi (3,1%) e in misura piรน contenuta per gli alberghi (+0,8%). Rimane complessa la situazione dellโautomotive la cui riduzione dello 0,7%, su base annua, della domanda di auto nuove da parte delle persone fisiche si configura come lโottavo mese in negativo. Debole anche la domanda per i mobili e gli articoli dโarredamento (-3,2%). Segnali di deterioramento si confermano anche per gli elettrodomestici (-1,5%) e per i carburanti (-0,8%).
PREZZI AL CONSUMO: LE TENDENZE A BREVE TERMINE
Sulla base degli andamenti registrati dalle diverse variabili che concorrono alla formazione dei prezzi al consumo, si stima per il mese di aprile una variazione dello 0,3% dellโindice in termini congiunturali e una crescita del 2,2% su base annua. Lโulteriore rialzo dellโinflazione atteso per il mese in corso continua a non destare particolari preoccupazioni e potrebbe rappresentare il punto di massima di questa fase di piccola ripresa dei prezzi. Le tensioni che si erano registrate nei mesi precedenti sugli energetici sembrano in via di rientro e, stando alla stabilizzazione dellโinflazione di fondo su valori di poco inferiori al 2%, non sembrano essersi trasferite ad altre filiere. Permane pertanto lโipotesi di una variazione dei prezzi al consumo nei prossimi mesi in contenuto rallentamento.
La stabilizzazione dellโinflazione, su valori lievemente inferiori a quelli attuali, potrebbe rappresentare unโiniezione di fiducia per le famiglie in un contesto in cui le incertezze sugli sviluppi futuri sono molto elevate e portare a quel miglioramento della domanda necessario a raggiungere una crescita dello 0,8% nel 2025.
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