Secondo un nuovo rapporto OCSE-EUIPO, il commercio globale di prodotti contraffatti continua a rappresentare una grave minaccia per le economie, i consumatori e le catene di approvvigionamento di tutto il mondo. Secondo gli ultimi dati disponibili, nel 2021 il commercio globale di prodotti contraffatti ha raggiunto un valore stimato di 467 miliardi di dollari. Da allora, gli stessi modelli e rischi di fondo hanno continuato a guidare il commercio globale di prodotti contraffatti.
Rapporto OCSE-EUIPO: dal lusso ai medicinali, il commercio dei falsi continua a prosperare a livello mondiale e vale 467 miliardi
“Mapping Global Trade in Fakes 2025: Global Trends and Enforcement Challenges”,ย il quarto studio congiunto dell’OCSE e dell’EUIPO, fornisce un quadro dettagliato del commercio globale di prodotti contraffatti e offre indicazioni pratiche ai decisori politici per proteggere i consumatori, sostenere le aziende legittime e salvaguardare l’integritร del commercio internazionale.
Abbigliamento, calzature e pelletteria sono rimasti tra i settori piรน colpiti, rappresentando complessivamente il 62% dei prodotti contraffatti sequestrati (vedi grafico sottostante). Allo stesso tempo, il rapporto rileva che i contraffattori si stanno espandendo in nuovi settori, interessando quasi ogni aspetto della vita quotidiana. I falsi pericolosi, tra cui ricambi per auto, medicinali, cosmetici, giocattoli e alimenti, sono diventati sempre piรน diffusi, rappresentando gravi rischi per la salute e la sicurezza dei consumatori.
“Il commercio illecito minaccia la sicurezza pubblica, mina i diritti di proprietร intellettuale e ostacola la crescita economica, e i rischi potrebbero aumentare man mano che i contraffattori sfruttano nuove tecnologie e tecniche per eludere il rilevamento”, ha affermatoย il Segretario Generale dell’OCSE, Mathias Cormannย . “Il continuo monitoraggio e la mappatura del commercio globale di falsi da parte dell’OCSE dimostrano la necessitร che le autoritร adottino nuovi strumenti e intensifichino la cooperazione e la condivisione delle informazioni”.
Sebbene la Cina rimanga la principale fonte di merci contraffatte, rappresentando il 45% di tutti i sequestri segnalati nel 2021, anche altri paesi dell’Asia, del Medio Oriente e dell’America Latina sono coinvolti nel commercio di prodotti contraffatti.
Il rapporto evidenzia anche l’evoluzione delle rotte commerciali. I contraffattori utilizzano sempre piรน spesso le vie d’acqua internazionali e adottano strategie di “localizzazione”, spedendo parti o imballaggi non assemblati per assemblare prodotti falsi piรน vicini ai mercati finali, complicando ulteriormente l’individuazione.
I falsari stanno diventando abili nel produrre rapidamente versioni false di prodotti richiesti, pubblicizzandosi online e sfruttando metodi di spedizione meno controllati; circa il 65 percento dei sequestri riguarda piccoli pacchi e posta, il che dimostra uno spostamento verso canali di distribuzione che offrono velocitร , comoditร e un minor rischio di ispezione.
Per affrontare questa minaccia globale, il rapporto sollecita un monitoraggio continuo e risposte piรน coordinate, che comprendano la condivisione di informazioni in tempo reale tra autoritร doganali, di polizia, unitร di intelligence finanziaria e autoritร di vigilanza del mercato. Una maggiore cooperazione e lo scambio di buone pratiche tra intermediari commerciali, servizi postali e di spedizione, zone franche e aziende di logistica sono essenziali per prevenire l’uso improprio delle loro reti.