mercoledรฌ 2 Luglio 2025

Negli ultimi tre anni i prezzi dei beni alimentari essenziali per la dieta degli italiani โ€“ pane, latte e pasta โ€“ hanno registrato un aumento record, mettendo sotto pressione i bilanci delle famiglie. Dal 2022 al 2025 il pane รจ rincarato fino al 62%, il latte fino al 20% e la pasta ha toccato un +38% in un solo anno.

Unimpresa: dal 2022 pane, latte e pasta aumentati fino al 70%

Alla base della corsa dei prezzi ci sono la guerra in Ucraina, la crisi energetica, la siccitร  nei Paesi esportatori di grano, lโ€™impennata dei costi di produzione e la speculazione sui mercati delle materie prime. Nel 2024 e nel 2025 i prezzi si sono stabilizzati, ma senza tornare ai livelli pre-crisi: oggi un chilo di pane costa in media tra i 4,5 ei 5,5 euro. Nel 2024 e allโ€™inizio del 2025, il latte crudo ha toccato i 65,3 euro per 100 chili, portando il prezzo al dettaglio a 2,10-2,30 euro al litro, circa il 15-20% in piรน rispetto al 2022. Il prezzo della pasta รจ arrivato a circa 1,7 euro al chilogrammo.

รˆ quanto segnala unย rapporto del Centro studi di Unimpresa, secondo il quale nonostante una lieve stabilizzazione nel 2024-2025, i livelli pre-crisi restano lontani. In calo i consumi e in crescita la spesa nei sconti (+11,9%). Quasi 4,5 milioni di italiani hanno dovuto rinunciare a cure mediche per motivi economici. Un contesto che impone interventi urgenti: riduzione dellโ€™Iva sui beni di prima necessitร , sostegno alla produzione locale, controlli sulla speculazione e fondi contro la povertร  alimentare.

ยซIl rincaro di beni essenziali come pane, latte e pasta non รจ solo una questione economica, ma un segnale preoccupante di disagio sociale che rischia di diventare strutturale. Milioni di italiani โ€“ soprattutto nei ceti medi e popolari โ€“ si trovano costretti a fare scelte drammatiche tra cibo, salute e istruzione. รˆ una spirale pericolosa, che alimenta una nuova forma di povertร  silenziosa, spesso invisibile nei numeri ufficiali ma ben presente nella vita quotidiana di tante famiglie.ย Di fronte a un pane che costa fino aย oltreย 5ย euro al chilo, un litro di latte che sfiora i 2,30 euro e una pasta che ha superato abbondantemente lโ€™euro e mezzo al chilo, parlare di stabilizzazione dei prezzi suona quasi offensivo per chi vive con stipendi bassi o pensioni minime. Questi aumenti colpiscono in modo sproporzionato chi ha meno, aggravando le disuguaglianze sociali. Per questo chiediamo al governo misure concrete: abbassare lโ€™Ivaย sui beni alimentari, rafforzare i controlli contro le speculazioni e sostenere le fasce piรน fragili con fondi dedicati alla sicurezza alimentareยป commenta ilย presidente onorario di Unimpresa, Paolo Longobardi.ย ยซIl diritto al cibo non puรฒ essere subordinato alle dinamiche dei mercati finanziari. Se oggi anche un pacco di pasta diventa un lusso per troppe famiglie, vuol dire che qualcosa si รจ rotto nel nostro sistema economico e sociale. E a quel punto non possiamo piรน parlare solo di gonfiaggio, ma di emergenza socialeยป aggiunge Longobardi.

Secondo ilย Centro studi di Unimpresa, negli ultimi anni, dal 2022 al 2025, i prezzi di tre beni alimentari fondamentali per la dieta italiana โ€“ pane, latte e pasta โ€“ hanno subito un aumento significativo, influenzando profondamente le abitudini di consumo delle famiglie. Questo periodo รจ stato segnato da una serie di eventi globali e nazionali che hanno spinto i costi verso lโ€™alto, rendendo piรน difficile per molti italiani accedere a prodotti di prima necessitร .

La guerra in Ucraina, iniziata nel febbraio 2022, ha avuto un impatto devastante, facendo schizzare i prezzi delle materie prime come grano, mais e olio di semi, mentre la crisi energetica ha fatto lievitare i costi di produzione e trasporto, con il gasolio che รจ aumentato del 50% e lโ€™elettricitร  che ha raggiunto picchi insostenibili per molte imprese. A questo si sono aggiunte le difficoltร  legate al clima, con siccitร  in Paesi chiave come il Canada, grande esportatore di grano duro, che hanno ridotto i raccolti e fatto salire ulteriormente i prezzi.

Non meno rilevante รจ stata la speculazione sui mercati agricoli, dove i contratti โ€œfuturiโ€ hanno amplificato i rincari, spesso scollegandoli dalla reale disponibilitร  di materie prime.

Per quanto riguarda ilย pane, il 2022 ha segnato un punto di svolta: i prezzi sono aumentati in media del 13-18% rispetto allโ€™anno precedente, arrivando a costare tra i 3,2 ei 4,2 euro al chilo, con punte estreme in cittร  come Ferrara, dove si sono toccati i 9,8 euro al chilo. Nel 2023 la tendenza รจ proseguita, con incrementi del 7-10% in cittร  come Genova, Milano, Firenze e Torino, portando il prezzo medio a circa 4,20 euro al chilo per il pane di grano tenero e 5,33 euro per quello integrale. Rispetto al 2012, il pane รจ diventato piรน caro del 62%, un balzo impressionante. Nel 2024 e nel 2025 i prezzi si sono stabilizzati, ma senza tornare ai livelli pre-crisi: oggi un chilo di pane costa in media tra i 4,5 ei 5,5 euro, con una leggera flessione del 3-5% registrata a inizio 2025. A pesare sono stati soprattutto lโ€™aumento del costo del grano tenero, cresciuto dellโ€™86% per quello nazionale e del 108% per quello estero tra il 2020 e il 2022, insieme ai costi energetici per i forni ei trasporti. รˆ interessante notare come il prezzo del pane al dettaglio sia cresciuto di 12-17 volte rispetto al costo del grano, suggerendo margini di profitto significativi lungo la filiera.

Ilย latteย ha seguito un percorso simile. Nel 2022 il prezzo del latte fresco รจ aumentato di circa 30 centesimi al litro in poche settimane, passando a 1,80-2,00 euro al litro. Prodotti derivati come il burro hanno visto rincari ancora piรน marcati, con aumento del 22% rispetto al 2021. Nel 2023 il latte crudo spot ha raggiunto i 60,8 euro per 100 chili, e al dettaglio il prezzo si รจ stabilizzato tra i 2,00 ei 2,20 euro al litro, con un incremento del 10-12% rispetto allโ€™anno precedente. Nel 2024 e allโ€™inizio del 2025, il latte crudo ha toccato i 65,3 euro per 100 chili, portando il prezzo al dettaglio a 2,10-2,30 euro al litro, circa il 15-20% in piรน rispetto al 2022. A incidere sono stati i costi dei mangimi, aumentati del 56%, e lโ€™energia, ma anche la dipendenza italiana dallโ€™importazione del 16% del consumo. di latte, resa piรน complicata dalle difficoltร  della filiera. Inoltre, lโ€™8% delle stalle italiane รจ un rischio di chiusura, riducendo ulteriormente la produzione interna.

Laย pasta, simbolo della cucina italiana, non รจ stata da meno. Nel 2022 il suo prezzo รจ cresciuto del 38%, passando da 1,10 euro al chilo a 1,40-1,52 euro. A gennaio 2022, un pacco di spaghetti Barilla costava in media 1,64 euro al chilo, il 28% in piรน rispetto al 2019. Il picco รจ arrivato tra aprile e agosto 2023, quando il prezzo medio ha raggiunto 1,76 euro al chilo, con cittร  come Cagliari che hanno visto prezzi massimi di 4,7 euro al chilo. Nel 2024 i prezzi sono leggermente scesi, attestandosi a 1,62 euro al chilo, ma restano comunque piรน alti del 23% rispetto al 2021. Le promozioni nei supermercati, con risparmi medi del 20%, e lโ€™aumento degli acquisti nei discount, con risparmi fino al 37%, hanno aiutato i consumatori a contenere la spesa. A spingere i rincari sono stati il costo del grano duro, cresciuto del 70% tra il 2021 e il 2022, i costi energetici per la produzione e la dipendenza dallโ€™importazione del 40% del grano duro, soprattutto dal Canada.

Gli aumenti hanno avuto un impatto significativo sulle famiglie italiane. Nel 2022, il 58% delle famiglie ha ridotto i consumi alimentari, con cali piรน marcati per carne e pesce, ma anche pane, latte e pasta hanno subito una flessione dellโ€™1,2%. Quasi la metร  dei consumatori ha iniziato a cercare prodotti in offerta o prossimi alla scadenza, e gli acquisti nei sconti sono cresciuti dellโ€™11,9%. Le famiglie a reddito medio-basso sono state le piรน colpite, con 4,5 milioni di italiani che hanno rinunciato a una cura medica per motivi economici, un segnale preoccupante di crescente povertร  alimentare.

A livello geografico, i prezzi variano: cittร  come Ferrara, Milano e Firenze sono tra le piรน cure per il pane, mentre Napoli e Messina offrono prezzi piรน contenuti; per la pasta, Cagliari e Sassari registrano i costi piรน alti, mentre Messina e Siracusa restano piรน economiche. Guardando al futuro, i prezzi di pane, latte e pasta sembrano essersi stabilizzati nel 2025, ma non sono tornati ai livelli pre-2022. La riduzione dei costi del grano duro, scesi del 15-19% nel 2024, non si รจ pienamente riflessa sui prezzi al dettaglio, suggerendo che produttori e distributori stanno mantenendo margini piรน elevati.

 

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