La decisione di imporre la rimozione di tornelli, staccionate e strutture che limitano l’accesso alle spiagge adottata in Sicilia è senza dubbio positiva, ma arriva fuori tempo massimo e ancora non basta: l’eliminazione di ogni barriera non deve riguardare solo questa o quella Regione, sulla base di decisioni locali e parziali, ma l’intero territorio italiano – trattandosi di un ambito su cui la legge nazionale è chiara, e non da oggi.
Codacons: “Ostacoli e tornelli da eliminare in tutti i lidi italiani, non solo in Sicilia”
La normativa, infatti, non lascia spazio a interpretazioni: il cittadino ha il diritto di raggiungere la battigia, attraversando lo stabilimento balneare, senza dover pagare alcunché e senza imbattersi in ostacoli di sorta. Le spiagge sono beni pubblici e nessun concessionario può trasformarle in proprietà private con recinzioni, cancelli o dispositivi di controllo.
Per questo il Codacons chiede al governo di estendere al più presto le disposizioni (tardivamente) adottate in Sicilia a tutti i lidi italiani, imponendo la rimozione immediata di tornelli e barriere che impediscono il libero passaggio in violazione delle leggi vigenti. Chi non si adegua dovrà necessariamente perdere la concessione demaniale.
L’Associazione presenterà esposti contro i gestori che continuano a ostacolare l’accesso al mare: le spiagge appartengono ai cittadini: o si garantisce il diritto al libero transito, o sarà battaglia legale. In questo senso, tutti possono contribuire segnalando al Codacons gli stabilimenti che ancora mantengono ostacoli o barriere all’indirizzo info@codacons.it.
“Non tollereremo più alcun abuso sulle spiagge italiane. Ogni barriera che limita l’accesso al mare è una violazione dei diritti dei cittadini. Chi pensa di poter recintare la spiaggia per farne un affare privato deve sapere che siamo pronti a intervenire in ogni sede, fino a chiedere multe salate e la revoca delle concessioni”, dichiara Carlo Rienzi, presidente del Codacons.