A novembre la raccolta netta delle Reti di consulenza è pari a 6,4 miliardi di euro, segnando un aumento del 30,9% su base annua e del 6,9% rispetto al mese precedente. Le risorse nette destinate ai prodotti del risparmio gestito, con un valore complessivo pari a circa 3,4 miliardi di euro, risultano in crescita del 24,7% rispetto a quanto realizzato a novembre 2024 dietro la spinta, in particolare, di un maggiore interesse per i fondi comuni di investimento. Il comparto amministrato segna una crescita su base annuale del 38,6%, con 3 miliardi di euro; nello specifico, la raccolta netta in strumenti finanziari raggiunge 1,4 miliardi mentre la liquidità cresce di 1,6 miliardi.
Assoreti: a novembre raccolta netta a 6,4 miliardi (+30,9% A/A)
Il bilancio da inizio anno è, quindi, positivo per 53,9 miliardi, con una crescita del 19% nel confronto con l’anno precedente; le risorse nette investite in soluzioni gestite risultano pari a
32,9 miliardi, mentre circa 21 miliardi di euro gravitano nel comparto amministrato tra strumenti finanziari (20 miliardi) e conti correnti e depositi (882 milioni).
La raccolta netta mensile associata al servizio di consulenza con fee si attesta a circa 1,3 miliardi di euro con un aumento dei volumi del 31,6% rispetto al mese di novembre 2024; il bilancio da inizio anno, pari a 13,6 miliardi di euro, segna quindi una crescita dell’11,3% a/a.
Il numero di clienti seguiti dalle Reti di consulenza supera la soglia dei 5,4 milioni, con un aumento di circa 18.500 unità rispetto al precedente mese di ottobre.
“Le Reti realizzano la seconda migliore raccolta mensile di sempre, con volumi record per il mese di novembre e un asset mix maggiormente orientato alle soluzioni di investimento del risparmio gestito. Ci stiamo proiettando verso un risultato conclusivo dell’anno particolarmente importante dal quale traspare la solidità di un’industria la cui continua crescita è conseguenza della capacità di dare risposte alle esigenze dei clienti con un servizio di consulenza sempre più qualificato e con lo sviluppo dell’offerta di valide soluzioni di investimento” dichiara Marco Tofanelli, Segretario Generale dell’Associazione.
Risparmio gestito
La distribuzione diretta di quote di fondi comuni di investimento determina volumi di raccolta netta per quasi 1,9 miliardi di euro (+50% a/a), tra gestioni collettive di diritto estero (1,6 miliardi) e di diritto italiano (284 milioni). Le scelte di investimento continuano a privilegiare i fondi obbligazionari (1,4 miliardi) e, a seguire, i fondi flessibili (724 milioni); il bilancio è ancora negativo per la categoria azionaria (-284 milioni) e quella bilanciata (-162 milioni).
I versamenti netti realizzati sui prodotti assicurativi/previdenziali ammontano, nel complesso, a più di 1,1 miliardi di euro (+24,4% a/a); i premi netti in unit linked valgono 788 milioni, quelli destinati alle polizze vita tradizionali e ai prodotti multiramo risultano rispettivamente pari a 106 milioni e 65 milioni, mentre la raccolta netta in prodotti strettamente previdenziali raggiunge i 184 milioni di euro.
La raccolta netta in gestioni patrimoniali individuali è positiva per 348 milioni di euro (-34,3% a/a); le risorse nette investite si concentrano sulle Gpf (314 milioni).
Nel mese di novembre, quindi, il contributo complessivo delle Reti al sistema degli Oicr aperti, attraverso la distribuzione diretta e indiretta di quote, è positivo per circa 3,1 miliardi di euro, a fronte di un risultato complessivo di sistema negativo per 2,2 miliardi. Da inizio anno l’apporto delle Reti sale, quindi, a 27,3 miliardi di euro, compensando i deflussi registrati, nel loro insieme, dagli altri canali di distribuzione e portando in positivo il bilancio dell’intera industria dei fondi aperti (14,4 miliardi).
Risparmio amministrato
La raccolta netta realizzata sugli strumenti finanziari amministrati coinvolge prevalentemente i titoli azionari (949 milioni), con il contributo anche di trasferimenti in entrata di dossier; positivo il saldo delle movimentazioni realizzate sugli exchange traded product (381 milioni), sui certificate (245 milioni) e sui titoli di Stato (130 milioni).