Seduta pesante per i mercati azionari asiatici, penalizzati da un clima di crescente cautela tra gli investitori in vista dei dati macroeconomici in arrivo dagli Stati Uniti. In particolare, l’attenzione è rivolta alle statistiche sul mercato del lavoro americano, attese nel primo pomeriggio, che potrebbero evidenziare segnali di raffreddamento dell’economia.
Borse asiatiche in forte calo, cresce l’attesa per i dati Usa
A guidare i ribassi è Tokyo, che chiude in calo dell’1,6%, seguita da Hong Kong (-1,5%) e Seul (-2,2%). Più contenute le perdite a Sydney (-0,4%), mentre i listini cinesi registrano flessioni più marcate: Shanghai arretra dell’1,1% e Shenzhen dell’1,5%, avvicinandosi a livelli tipici di un mercato “orso”. A pesare sono soprattutto le vendite sul comparto tecnologico, oggetto di una rotazione dei portafogli, e il riemergere dei timori legati a un possibile rallentamento della crescita economica.
Il clima negativo si riflette anche sui mercati occidentali. I future di Wall Street viaggiano in territorio negativo, con il Nasdaq in calo dello 0,8% e l’S&P 500 dello 0,6%. Deboli anche i contratti sull’Europa, dove l’Euro Stoxx 50 lascia sul terreno lo 0,5%, mentre gli operatori attendono le indicazioni che arriveranno dagli indici PMI di dicembre sullo stato dell’attività economica negli Stati Uniti e nell’Eurozona.
Le preoccupazioni sulla crescita globale pesano anche sulle materie prime. Il petrolio resta sui livelli più bassi dal 2021, complice anche l’attenzione rivolta a un possibile cessate il fuoco in Ucraina: il Wti arretra dello 0,6% a 56,49 dollari al barile.
Dopo cinque sedute consecutive in rialzo, l’oro ritraccia e scende a 4.280 dollari l’oncia, con una flessione dell’1,3%. Poco mosso invece il Bitcoin, che si mantiene in area 86 mila dollari. Sul fronte valutario, il dollaro resta vicino ai minimi degli ultimi due mesi, con il cambio euro/dollaro stabile intorno a quota 1,175.