Redazione Soldi365.com Gildo Zegna continua a tracciare nuove rotte nel panorama globale del lusso. Dopo essere stato tra i pionieri nell’introdurre il made in Italy nel mercato cinese e aver raggiunto un traguardo storico con la quotazione a Wall Street — unico imprenditore italiano del settore a farlo — oggi punta gli occhi sul Medio Oriente.
Zegna: “Il made in Italy a Dubai con una sfilata. Pionieri come 115 anni fa”
Il presidente e CEO del gruppo, erede del fondatore del celebre marchio di moda maschile, ha scelto Dubai come palcoscenico internazionale per una nuova sfilata del brand Zegna. L’iniziativa non si è limitata alla passerella: è stata accompagnata da una serie di appuntamenti mirati a valorizzare la cultura della manifattura d’eccellenza negli Emirati Arabi Uniti, in un dialogo tra tradizione sartoriale italiana e dinamismo produttivo locale.
Ne ha parlato lo stesso Gildo Zegna aI quotidiano La Repubblica: “Perchè abbiamo sfilato a Dybai? L’idea era di avvicinare la qualità del made in Italy a un mercato in forte crescita come quello degli Emirati, fondendo le due culture in un evento unico. Volevamo essere pionieri, come lo sono stati le generazioni che mi hanno preceduto, con una sfilata evento speciale perché è la prima di Zegna all’estero e mi lasci ringraziare il presidente della camera della moda Carlo Capasa, per aver capito e assecondato lo spirito di questa iniziativa che porta il made in Italy in una regione in cui il lusso ha una solida crescita. Gli Emirati sono un hub del lusso internazionale, dove viene realizzato il 10% del fatturato di Zegna, cifra che è quadruplicata dal 2019 e che ora puntiamo a rafforzare ulteriormente”.
“Se abbiamo in programma aperture in Medio Oriente o altre iniziative? Siamo un cantiere sempre in fermento – risponde Zegna -. In alcune delle capitali mondiali stiamo creando Salotto Zegna, un’area privata in cui invitiamo “a casa” i principali clienti offrendo un’esperienza e prodotti unici, capi “bespoke” fatti a mano, tra cui abiti che richiedono tre prove e 70 ore di lavoro. Ci rivolgiamo a una fascia selezionata della clientela, per coccolarla in un modo un po’ speciale, nel solco della tradizione della nostra sartorialità, di qui la scelta del nome in italiano. Il su misura rappresenta il 10% dei ricavi Zegna e il bespoke ne è la massima espressione. In Medio Oriente oggi abbiamo 15 store e per rafforzarci, puntiamo al raddoppio dei negozi”.
“Se i dazi Usa ci preoccupano? Mi preoccupa di più l’incertezza che si è creata in questi mesi e la debolezza del dollaro che si riflette sul renminbi, anche perché Usa e Cina sono due dei nostri maggiori mercati di sbocco”, spiega Gildo Zegna.
“Dopo gli occhiali con Marcolin, stiamo pensando anche ai profumi? A Dubai abbiamo lanciato una fragranza esclusiva – una bottiglia in 300 esemplari – che racconta lo spirito e gli odori dell’oasi e i luoghi del fondatore – prosegue Zegna -. Per questo l’abbiamo chiamata il Conte, in onore di mio nonno, che 115 anni fa fondò la sua fabbrica a 800 metri di altezza perché lassù l’acqua era pura. Dove gli altri vedevano una montagna brulla, lui immaginava una foresta, dove gli altri vedevano fibre ruvide, lui immaginava i tessuti più morbidi, caldi e sostenibili che potevano nascere dalla lana”.
