I dati forniti ieri dall’ Istat alla commissione Attivitร produttive della Camera secondo cui le tariffe del mercato libero dell’energia sarebbero in media piรน care del 56,7% rispetto al mercato tutelato, sono per Assoutenti fuorvianti e rischiano di creare confusione tra i consumatori e i decisori politici.
Bollette, Assoutenti: dati Istat su tariffe mercato libero sono fuorvianti
“Lo studio dell’ Istat รจ stato condotto su base semestrale e dunque non tiene conto della componente di perequazione che incide pesantemente nel mercato tutelato nei precedenti 6 mesi. Inoltre non specifica adeguatamente le differenze esistenti tra le tipologie di offerte (fissa e variabile) – spiega il presidente Furio Truzzi โ considerando tali variabili per tutto il 2023, come dimostra un recente studio di ARTE, l’Associazione dei Reseller e Trader Energia effettuato su i dati Arera e del Portale Offerte dell’Acquirente Unico (gli stessi esaminati dall’istat per soli 6 mesi) la tariffa media del mercato libero รจ di euro 511,97 in confronto a quella del mercato tutelato che รจ di 754,80 ed รจ piรน vantaggiosa per i consumatori che con il mercato libero hanno risparmiato 242,83 pagando il 47% in meno rispetto agli utenti del mercato tutelato”.
“Inoltre va precisato che i contratti a prezzo fisso nel mercato libero, quelli cioรจ che garantiscono tariffe bloccate per un periodo in genere di 1 o 2 anni, sono estremamente piรน costosi rispetto al mercato tutelato, e questo perchรฉ le societร energetiche hanno la necessitร di tutelarsi da possibili futuri aumenti delle quotazioni energetiche. Al contrario i contratti di luce e gas a tariffa variabile proposti dagli operatori del mercato libero e tra questi i piรน importanti che rappresentano il 70% del mercato, risultano piรน convenienti rispetto alle tariffe del regime di maggior tutela, grazie alla maggiore concorrenza tra fornitori e alla possibilitร di aumentare i prezzi in caso di fluttuazioni al rialzo della materia prima energia”.
“In tale contesto affermare che il mercato libero รจ sempre piรน costoso del tutelato appare quindi come una informazione non corretta e fuorviante per i consumatori. Il problema vero รจ l’introduzione di un “tetto” tariffario in caso di speculazioni e congiunture del mercato energetico cosรฌ come era stato fatto all’epoca del Covid per i dispositivi medici e i presidi igienici e sanitari, ritenendo l’energia un ben primario da tutelare anche nel mercato libero”, conclude Truzzi, che non ci sta a questa “lettura a dir poco miope” di quello che sta succedendo nel mercato dell’energia e intende sollevare un vero e proprio caso nazionale chiedendo la convocazione urgente di Istat al tavolo della Commissione Allerta Rapida Prezzi presieduta dal Garante, al fine di fare piena luce e rassicurare i consumatori in questa fase delicata di transizione tra i servizi di tutela e il mercato libero.