Un italiano su 2 non sa leggere le bollette di luce e gas. Lo affermano Consumerismo No profit e Assium (Associazione Italiana Utility Manager) che riportano i dati emersi da una recente indagine commissionata dall’Autorità del settore (Arera) in merito alle abitudini, comprensioni, soddisfazioni e prospettive future dei consumatori sulle bollette energetiche. Una ricerca da cui emerge come, in linea generale, la maggior parte degli italiani si lamenti del caro bollette e dei costi energetici, ma si sforzi poco per comprenderne le cause, a causa della complessità delle informazioni presenti in bolletta.
Bollette, Consumerismo e Assium: 1 italiano su 2 non sa leggerle
Su un campione di 2.058 intervistati, nonostante il 90% sia in possesso di un titolo di studio superiore al diploma, il 52% degli utenti legge soltanto la prima pagina o sfoglia velocemente tutte le pagine, ritenendo in ogni caso poco chiare le informazioni inerenti al dettaglio dei costi fissi e variabili presente in bolletta, oltre ad avere difficoltà nel comprendere le tariffe e i prezzi applicati. Difatti, mediamente, il 45% non comprende se il prezzo in bolletta è quello sottoscritto da contratto, percentuale che sale al 52,5% negli over 64.
Uno dei primi elementi che viene consultato in bolletta, dopo l’importo da pagare per ovvie ragioni, è il consumo di energia nel periodo di fatturazione (29%), in modo da poter verificare quanto si è consumato; quasi la metà degli utenti afferma di riconoscersi nel comportamento di chi controlla i consumi con l’obiettivo di monitorarli. Uno su 5 (il 20,4%), inoltre, controlla i consumi ma con l’obiettivo di verificare la presenza o meno di dati anomali. Infine, un altro quinto del campione (18,2%) controlla solamente l’importo da pagare.
In merito all’età degli intervistati, si è riscontrato che più l’età aumenta e meno si riesce a capire se il prezzo da pagare è quello per cui si è sottoscritto il contratto. Per chi non riesce a comprendere la bolletta, i principali ostacoli sono rappresentati dal dettaglio tra costi fissi e variabili (58,3%), dal dettaglio delle voci di spesa (55,1%) e dalle tariffe dell’energia applicate nel periodo (52,3%). Il 70% degli intervistati crede infine che l’adozione di un modello unificato di bolletta possa contribuire a migliorarne trasparenza, chiarezza e uniformità dei contenuti.
“Consultare i consumi esclusivamente in bolletta è una operazione fine a se stessa, in quanto spesso i consumi presenti sono frutto di stime e ricalcoli, motivo per cui è sempre consigliato fare riferimento, o perlomeno confrontarle, con le letture presenti nel contatore – spiega il Dott. Giovanni Riccobono, Responsabile dello Sportello Energia +Tutela di Consumerismo No Profit – E’ opportuno verificare frequentemente il contatore, anche perché non sempre l’anomalia è ben evidente in bolletta, in modo da poter monitorare i propri consumi e in particolar modo eventuali guasti che potrebbero rendere impossibile la trasmissione dei dati reali al distributore. In questo modo di potrà tempestivamente segnalare il guasto e correre immediatamente ai ripari”.
“Per rispondere all’esigenza di chiarezza e orientamento dei consumatori abbiamo lanciato assieme a Consumerismo una raccolta firme per l’introduzione in bolletta del prezzo unico in kWh (energia) e metro cubo (gas), come già avviene ad esempio per i carburanti, che ha raccolto in sole due settimane 30.000 firme e che presto verranno consegnate alle istituzioni parlamentari e governative”, conclude il presidente Assium, Federico Bevilacqua.