Il Corriere della Sera ha intervistato Carlo Borgomeo, presidente di Assaeroporti, associazione che rappresenta quasi tutti gli aeroporti del Paese. Si parte con i quasi 200 milioni di viaggiatori transitati negli scali italiani nel 2023, un vero e proprio record. “È così. I quasi 200 milioni di passeggeri non sono mai stati raggiunti. E l’incremento è accompagnato dall’aumento meno sostenuto dei voli. Che cosa significa questo? Che gli aerei sono più capienti e pieni. E che ogni passeggero ha inquinato di meno. Grazie anche alla politica degli incentivi ai vettori. Perché? Sempre più nelle negoziazioni tra gestori aeroportuali e compagnie tra gli elementi incentivanti ci sono il tasso di riempimento e le dimensioni del jet”.
Borgomeo (Assaeroporti): “2023 da record per aeroporti italiani, quasi 200 milioni di passeggeri. Ridurre addizionale e fare rete”
“I risultati sono ottimi, c’è una clamorosa voglia di volare – prosegue Borgomeo -. Ma il sistema è come se avesse un deficit di governo. Servono più coordinamento e attenzione, cosa che speriamo possa concretizzarsi con l’approvazione del ‘Piano nazionale degli aeroporti’. Abbiamo giudicato positivo che il viceministro Bignami abbia riaperto una consultazione articolata e seria. E servirebbe un sostegno per accelerare gli investimenti per la decarbonizzazione. Da parte nostra c’è l’impegno sulla sostenibilità ambientale. Se abbiamo troppi scali? Il piccolo aeroporto aperto per la mera logica del campanile non va bene. Bisogna ragionare in ottica direte: così gli scali minori diventerebbero delle riserve di capacità ”.
“L’addizionale comunale non piace? È una situazione paradossale – spiega il presidente di Assaeroporti -. Si chiama ‘comunale’ ma alle amministrazioni vanno pochi centesimi. Perché il trasporto aereo deve finanziare l’Inps con 3,5 euro? Cosa proponiamo? Ridurre l’addizionale, partendo dai piccoli scali, a 2,5 euro: 1,5 al fondo per il trasporto aereo — che ha aiutato il settore durante il Covid — e un euro per i Comuni”.