A fine 2023 il numero di punti di prelievo domestici è risultato pari a 30,2 milioni, di cui poco meno di 8,9 milioni serviti in maggior tutela e circa 21,4 milioni nel mercato libero. Al 1° luglio 2024 i clienti vulnerabili in Maggior Tutela sono 3,6 milioni mentre sono 8,4 milioni i clienti vulnerabili che hanno scelto il mercato libero. I clienti non vulnerabili transitati automaticamente nel servizio a tutele graduali sono anch’essi circa 3,6 milioni mentre sono circa 14,7 milioni quelli nel mercato libero. I punti domestici serviti nel mercato libero erano saliti a fine 2023 al 70,7% (64,8% nel 2022), rappresentando il 75,5% dell’energia totale acquistata (68,5% nel 2022). Mentre al 1° luglio 2024 la quota del mercato libero risulta pari al 76,5%.
Elettricità, Arera: oltre il 76,5% dei domestici nel mercato libero
Dall’analisi dei consumi sotto il profilo geografico emerge che nel 2023 la quota delle famiglie che acquistano l’elettricità nel mercato libero ha superato il 65% in tutte le regioni (nel 2022 erano solo otto); le regioni in cui più del 70% dei punti di prelievo domestici è servito nel libero sono cresciute da due a nove.
La discesa dei prezzi, anche se ancora elevati rispetto a quelli pre-crisi, e l’imminente fine della tutela per i clienti domestici non vulnerabili sono tra le probabili cause dell’aumento dell’attività di switching tra le famiglie che è cresciuta dell’1%, sia in termini di punti di prelievo che di volumi: il 18,9% dei clienti domestici (circa 5,7 milioni di punti di prelievo pari al 24,5% dell’energia acquistata dal settore domestico) ha cambiato fornitore almeno una volta nel corso dell’anno.
Nel 2023, il numero dei venditori attivi scende per la prima volta da 806 del 2022 a 765. I volumi venduti al mercato finale sono stati poco più di 241 TWh (-4,4%) a 37,3 milioni di clienti domestici e non domestici +0,2%).
Il gruppo Enel rimane, come sempre, l’operatore dominante del mercato elettrico italiano con una quota del 33,8%, in lieve diminuzione rispetto al 36,3% del 2022, che sale al 41,6% per il solo settore domestico, seguito da A2A (8,4%), Hera (5,9%) ed Edison (5,4%). Il livello di concentrazione del mercato totale si è leggermente ridotto: la quota dei primi tre operatori (gruppi societari), è passata dal 48,7% delle vendite complessive nel 2022 al 48,2%.
Lo scorso anno, il 66,8% dei clienti domestici ha sottoscritto un contratto nel mercato libero a prezzo fisso mentre il 33,2% ha scelto uno a prezzo variabile: nel 2022 queste percentuali erano rispettivamente 76,7% e 23,3% probabilmente anche in conseguenza della diminuzione per tutto il 2022 (e per la prima parte del 2023) della disponibilità di contratti a prezzo fisso. Inoltre, su fronte dei prezzi, il calo registrato nel 2023 ha avuto un impatto significativo sui contratti a prezzo variabile: i clienti domestici hanno pagato mediamente 227,33 €/MWh per la componente energia, circa 150 €/MWh in meno rispetto al 2022.
Il 33,7% dei clienti domestici ha sottoscritto un contratto che prevede uno sconto, mentre per quanto riguarda la presenza di servizi aggiuntivi si conferma la preferenza per l’acquisto di energia prodotta da fonti rinnovabili (51,7%) e per i servizi energetici accessori come strumenti digitali e collaborativi per il controllo di consumi e costi energetici, strumenti per aumentare l’efficienza energetica, prestazioni professionali come assistenza telefonica, manutenzione impianti, assicurazione sugli impianti energetici (37,6%).
In tema di prezzi ai clienti domestici si osserva, comunque che dopo la parentesi del 2022, il mercato libero presenta nuovamente valori superiori al servizio di maggior tutela, salvo che per i clienti con i consumi annui più elevati (superiori a 5.000 kWh/anno).