“La Cina stravince sull’elettrico grazie a 230 miliardi di sussidi”. Così titola Libero nelle pagine economiche. La concorrenza del Dragone. Negli ultimi 15 anni il governo di Pechino ha sostenuto con enormi agevolazioni e scontistica il comparto automotive che ora è e resterà leader del mondo. Nonostante i dazi di Usa e Ue.
La Cina stravince sull’elettrico grazie a 230 miliardi di sussidi
I miliardi di sussidi statali erogati alle aziende automobilistiche cinesi – è quanto si legge nel pezzo di Benedetta Vitetta – hanno permesso al settore di emergere come leader globale nel mercato delle auto completamente elettriche, note come Bev (Battery Electric Vehicles), in poco più di un decennio. Di fronte a questa ascesa, Stati Uniti ed Europa hanno risposto imponendo dazi significativi sui veicoli elettrici importati dalla Cina, rispettivamente del 100% e tra il 17% e il 38%. Questi dazi sono una reazione alla politica industriale cinese, considerata una pratica commerciale sleale.
Nonostante le tensioni e le misure protezionistiche, la Cina continua a difendere vigorosamente le sue esportazioni di veicoli Bev, sostenendo che riflettano un vantaggio comparativo naturale e l’elevata qualità dei suoi prodotti. Un report recente del think tank americano Center for Strategic and International Studies (CSIS) ha rivelato che, tra il 2009 e il 2023, i produttori cinesi di veicoli elettrici hanno beneficiato di almeno 230,8 miliardi di dollari in sussidi governativi. Questo massiccio sostegno industriale ha notevolmente migliorato la qualità dei loro veicoli, rendendoli molto attraenti non solo per il mercato interno, ma anche per quello internazionale.