domenica 15 Giugno 2025

La riforma della geografia giudiziaria, attuata tra il 2013 e il 2014, ha prodotto un effetto rilevante sulla domanda di giustizia e sulla durata dei processi civili in Italia.

Giustizia, Unimpresa: “Con riforma 2012 domande civili -5%, Sud penalizzato”

La razionalizzazione del sistema, che ha comportato la chiusura di 25 tribunali e di 220 sezioni distaccate con lโ€™accorpamento delle attivitร  nei 140 tribunali rimanenti, ha determinato una significativa riduzione della domanda di giustizia, con un calo medio del 6% per ogni aumento di 5 chilometri nella distanza tra cittadini e tribunali di riferimento.

A livello regionale, la contrazione della domanda รจ stata piรน marcata nelle aree caratterizzate da una maggiore distanza media tra i comuni e i tribunali di riferimento.

Nelle regioni meridionali, dove le infrastrutture di collegamento sono meno sviluppate, la riduzione della domanda รจ stata fino al doppio rispetto alle regioni settentrionali. In Calabria e Sicilia, ad esempio, il calo della domanda di giustizia ha raggiunto picchi del 10%, mentre in Lombardia e Veneto la riduzione รจ stata contenuta tra il 3% e il 4%.

Lโ€™effetto si รจ concentrato principalmente nei contenziosi di responsabilitร  extracontrattuale, come le cause per incidenti stradali, e nei diritti di proprietร , come le controversie condominiali. รˆ quanto emerge da una ricerca del Centro studi di Unimpresa, secondo la quale nessun impatto significativo, invece, รจ stato registrato per le cause di diritto di famiglia e per le crisi dโ€™impresa, ambiti in cui il ricorso alla giustizia รจ spesso imposto da vincoli normativi e dalla mancanza di alternative.

Lโ€™aumento della distanza dai tribunali ha penalizzato lโ€™accessibilitร  alla giustizia, con la percentuale di popolazione distante piรน di 20 chilometri dallโ€™ufficio giudiziario di riferimento passata dal 9% al 21% e quella oltre i 50 chilometri salita dal 3% al 9%.ย Le regioni piรน colpite da questo fenomeno sono state quelle caratterizzate da una maggiore frammentazione territoriale pre-riforma, come Calabria, Sicilia e Sardegna.

In Calabria, ad esempio, la distanza media รจ aumentata di circa il 30%, mentre in Sicilia e Sardegna lโ€™incremento รจ stato pari rispettivamente al 25% e al 20%.ย Tuttavia, sul fronte dellโ€™offerta di giustizia, la riforma ha portato benefici tangibili: il numero di procedimenti definiti รจ aumentato del 5%, mentre il tempo medio di risoluzione dei casi si รจ ridotto di una percentuale analoga.

Tra il 2010 e il 2019, il disposition time โ€“ ossia il tempo stimato per la definizione di un processo โ€“ รจ sceso da 466 a 345 giorni, pari a una flessione del 26%.ย Nelle regioni settentrionali, la durata media dei procedimenti รจ scesa di circa il 30%, con punte di riduzione del 35% in Lombardia e del 32% in Veneto. Nelle regioni meridionali, invece, il calo รจ stato piรน contenuto, con una riduzione media del 15% in Sicilia e del 18% in Calabria.

La maggiore efficienza dei tribunali di dimensioni piรน grandi ha avuto un impatto significativo sulle cause piรน complesse, come i procedimenti di responsabilitร  extracontrattuale e i fallimenti, dove la durata media si รจ ridotta di circa il 30%. Al contrario, non sono stati riscontrati effetti significativi sui tempi di definizione delle cause di diritto societario e delle esecuzioni civili.ย Lโ€™incremento della produttivitร  ha riguardato soprattutto le cause piรน complesse e i tribunali inizialmente meno efficienti, che hanno tratto vantaggio dalle economie di scala e dalla maggiore specializzazione dei giudici. I miglioramenti sono stati piรน evidenti nei tribunali che hanno accentrato sezioni distaccate, mentre nei tribunali che hanno assorbito altre sedi si sono riscontrate maggiori difficoltร  organizzative nella fase di transizione.

La riforma, quindi, ha migliorato la capacitร  di risposta del sistema giudiziario, ma ha reso piรน difficile lโ€™accesso alla giustizia per le fasce di popolazione piรน lontane dai centri urbani e per le cause di minore entitร  economica. ยซI miglioramenti emersi in seguito alla riforma della geografia giudiziaria sono un segnale positivo per il sistema economico e produttivo del Paese, ma il lavoro non รจ ancora finito. Il miglioramento della giustizia civile rappresenta un pezzo fondamentale per il successo del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), perchรฉ un sistema giudiziario efficiente e rapido รจ essenziale per attrarre investimenti, rafforzare la competitivitร  delle imprese e garantire maggiore certezza del dirittoยป commenta il presidente di Unimpresa, Giovanna Ferrara.

LA RICERCA COMPLETA

Secondo ilย Centro studi di Unimpresa, che ha rielaborato dati della Banca dโ€™Italia, la riforma della geografia giudiziaria, attuata tra il 2013 e il 2014, ha avuto un impatto economico significativo sul sistema della giustizia civile in Italia, con conseguenze rilevanti sulla domanda, sullโ€™offerta e sulla durata dei procedimenti.

La riforma ha comportato la chiusura di 25 tribunali, con una riduzione complessiva del numero di tribunali da 165 a 140, e la soppressione di 220 sezioni distaccate, accorpando le attivitร  nei tribunali rimasti operativi. รˆ stato inoltre creato un solo nuovo tribunale, quello di Napoli Nord ad Aversa, che รจ stato formalmente istituito poco prima dellโ€™entrata in vigore della riforma. Lโ€™obiettivo economico di questa razionalizzazione era chiaro: incrementare la produttivitร  degli uffici giudiziari attraverso un maggiore sfruttamento delle economie di scala e della specializzazione, riducendo nel contempo i costi amministrativi complessivi.

Lโ€™idea di fondo era che la riduzione del numero di tribunali e la concentrazione dei procedimenti avrebbe permesso ai giudici di sviluppare competenze piรน specifiche, migliorando la qualitร  delle decisioni e accelerando la definizione delle cause. Tuttavia, la riforma ha avuto un costo in termini di accessibilitร , poichรฉ lโ€™aumento della distanza tra i cittadini e i tribunali di riferimento ha creato nuovi ostacoli economici e logistici allโ€™accesso alla giustizia.

Prima della riforma, le sezioni distaccate distavano mediamente 8 chilometri dai comuni di loro competenza, mentre i tribunali principali distavano in media 13 chilometri. Dopo la riforma, la distanza media dai tribunali รจ aumentata a 14 chilometri.

La percentuale di popolazione che risiede a piรน di 20 chilometri dal tribunale di riferimento รจ passata dal 9% al 21%, mentre quella che vive a piรน di 50 chilometri รจ aumentata dal 3% al 9%. Lโ€™effetto economico di questa maggiore distanza si รจ tradotto in una riduzione della domanda di giustizia. In particolare, uno studio econometrico ha stimato che un aumento della distanza di 5 chilometri tra il cittadino e il tribunale di riferimento comporta una riduzione della domanda di giustizia del 6%.

Tale dinamica ha colpito soprattutto le materie caratterizzate da maggiore discrezionalitร  nella scelta di avviare un contenzioso. Infatti, il calo della domanda si รจ concentrato su contenziosi relativi alla responsabilitร  extracontrattuale, come ad esempio le cause per incidenti stradali, e ai diritti di proprietร , come le controversie condominiali. In queste materie, lโ€™aumento dei costi di accesso, determinato dalla maggiore distanza, ha disincentivato il ricorso alla giustizia.

Al contrario, non si sono registrati effetti significativi sulla domanda di giustizia per materie come il diritto di famiglia, che comprende divorzi e separazioni, o per le crisi dโ€™impresa, come le liquidazioni giudiziali. In questi casi, la scelta di avviare un procedimento รจ spesso vincolata da normative specifiche o dalla mancanza di alternative alla giustizia ordinaria, rendendo la domanda di giustizia meno sensibile allโ€™aumento dei costi di accesso.

Sul lato dellโ€™offerta, la riforma ha prodotto effetti economici positivi evidenti. Il numero di procedimenti definiti รจ aumentato complessivamente del 5%, mentre il tempo medio di definizione (disposition time) si รจ ridotto di una percentuale analoga, pari a circa il 5%. Gli effetti positivi si sono concentrati nei tribunali inizialmente meno produttivi, dove il potenziamento dimensionale e la maggiore specializzazione dei giudici hanno permesso un incremento significativo della capacitร  di definizione dei casi.

Gli effetti positivi sullโ€™offerta di giustizia sono stati particolarmente marcati nei tribunali che hanno accentrato sezioni distaccate, mentre nei tribunali che hanno accorpato altri tribunali si sono registrate maggiori difficoltร  organizzative legate alla fase di transizione. Il risultato suggerisce che lโ€™accentramento di sezioni distaccate, che erano giร  operative e inserite in un determinato contesto territoriale, ha richiesto un adattamento piรน semplice rispetto alla fusione tra tribunali distinti, che ha invece generato problematiche legate alla riorganizzazione del personale, alla redistribuzione delle competenze e alla gestione logistica delle nuove sedi.

La riduzione della distanza tra i tribunali e le sezioni distaccate ha inoltre favorito un migliore sfruttamento delle economie di scala, permettendo ai giudici di trattare un volume maggiore di cause e di acquisire una maggiore specializzazione. Un effetto particolarmente rilevante si รจ osservato nei tribunali che hanno aumentato la loro dimensione, passando da una struttura di piccola scala, con meno di 20 magistrati, a una di media scala (tra 20 e 50 magistrati) o di grande scala (oltre 50 magistrati).

Complessivamente, 88 tribunali hanno visto un incremento della loro classe dimensionale, di cui 69 sono passati da piccoli a medi e 19 da medi a grandi. Lโ€™incremento dimensionale si รจ tradotto in un miglioramento generalizzato della capacitร  di definire le cause, senza che si siano registrati fenomeni di congestione o di perdita di efficienza nei tribunali piรน grandi.

Gli effetti della riforma sullโ€™offerta di giustizia sono stati positivi soprattutto per le cause piรน complesse, che richiedono una maggiore specializzazione. In particolare, si รจ osservato un aumento della produttivitร  nella definizione di cause relative alla responsabilitร  extracontrattuale e ai fallimenti, mentre non si sono registrati effetti significativi sulle cause di diritto societario, sulle esecuzioni civili e sui procedimenti speciali sommari.

La maggiore specializzazione ha permesso di ridurre la durata media dei procedimenti. Tra il 2010 e il 2019, il numero di procedimenti pendenti si รจ ridotto di circa il 30%, passando da un disposition time medio di 466 giorni nel 2010 a 345 giorni nel 2019, pari a una flessione del 26%.

La riduzione della durata dei procedimenti รจ stata trainata dallโ€™incremento della produttivitร  e dalla maggiore capacitร  di definire i procedimenti, favorita dalla specializzazione e dallโ€™aumento del volume di lavoro gestito dai tribunali piรน grandi. Il calo dei tempi รจ stato piรน evidente per le cause complesse, mentre รจ stato meno significativo per le cause di diritto societario e per le esecuzioni civili.

Lโ€™effetto dinamico della riforma mostra che la capacitร  di risolvere le cause รจ migliorata progressivamente negli anni successivi allโ€™attuazione della riforma, con un incremento graduale della produttivitร  e una riduzione costante della durata dei procedimenti. Tuttavia, le difficoltร  organizzative nei tribunali accorpati hanno limitato il pieno dispiegamento degli effetti positivi della riforma. I benefici economici derivanti dalla riforma sono stati superiori ai costi, soprattutto nei tribunali che hanno accentrato sezioni distaccate, dove le economie di scala e la specializzazione hanno migliorato significativamente la qualitร  e la tempestivitร  della giustizia.

Lโ€™aumento della distanza tra cittadini e tribunali, perรฒ, ha penalizzato le fasce di popolazione piรน lontane dai centri urbani, riducendo lโ€™accessibilitร  alla giustizia per le cause di minore rilevanza economica. La riduzione della domanda di giustizia osservata nelle materie caratterizzate da maggiore discrezionalitร  suggerisce che lโ€™aumento dei costi di accesso abbia scoraggiato soprattutto le cause di valore modesto o di rilevanza marginale, mentre la domanda per le cause piรน complesse e vincolate da disposizioni normative รจ rimasta sostanzialmente invariata. In sintesi, la riforma ha migliorato la produttivitร  e lโ€™efficienza del sistema giudiziario, ma ha reso piรน difficile lโ€™accesso alla giustizia per una parte della popolazione, soprattutto nelle aree periferiche e per le cause di valore piรน basso.

 

I DATI REGIONALI

La riforma della geografia giudiziaria ha avuto effetti differenziati tra le varie regioni italiane, sia in termini di domanda di giustizia, di offerta di giustizia e di durata dei processi. Prima della riforma, la distanza media tra sezioni distaccate e comuni di riferimento era diย 8 km, mentre quella tra tribunali principali e comuni era diย 13 km. Dopo la riforma, la distanza media รจ salita aย 14 km, con un incremento piรน marcato nelle regioni meridionali. In Calabria la distanza media รจ aumentata delย 30%, in Sicilia delย 25%ย e in Sardegna delย 20%. La percentuale di popolazione distante piรน diย 20 kmdallโ€™ufficio giudiziario di riferimento รจ passata dalย 9%ย alย 21%, mentre quella oltre iย 50 kmย รจ salita dalย 3%ย alย 9%.

Dal lato della domanda di giustizia, lโ€™aumento della distanza ha prodotto una riduzione della domanda media delย 6%ย per ogni incremento diย 5 kmย nella distanza tra cittadini e tribunale. La contrazione รจ stata piรน marcata nelle regioni meridionali, dove la riduzione ha raggiunto ilย 10%ย in Calabria e Sicilia, rispetto a una contrazione tra ilย 3%ย e ilย 4%ย in Lombardia e Veneto. Il calo della domanda ha riguardato principalmente cause di responsabilitร  extracontrattuale e diritti di proprietร , mentre non ha avuto effetti significativi su cause di diritto di famiglia e crisi dโ€™impresa.

Dal lato dellโ€™offerta di giustizia, il numero di procedimenti definiti รจ aumentato in media delย 5%, ma con differenze significative tra le regioni. In Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto, lโ€™incremento รจ stato compreso tra ilย 7%ย e lโ€™8%, mentre in Calabria, Sicilia e Sardegna รจ stato inferiore alย 3%. La durata media dei processi (disposition time) รจ scesa a livello nazionale daย 466 giorniย nelย 2010ย aย 345 giorniย nelย 2019ย (-26%), con una riduzione piรน marcata nelle regioni settentrionali. In Lombardia e Veneto la durata รจ calata rispettivamente delย 35%ย e delย 32%, mentre in Sicilia e Calabria la riduzione รจ stata delย 15%ย e delย 18%. La maggiore efficienza ha riguardato soprattutto le cause piรน complesse, come i fallimenti e la responsabilitร  extracontrattuale, mentre non sono stati registrati effetti significativi sui tempi di definizione per cause di diritto societario e esecuzioni civili.

 

 

 

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