Spazio alla questione Superbonus su Il Sole 24 Ore, che ha intervistato Federica Brancaccio: la presidente dell’associazione nazionale dei costruttori edili (Ance) ha ribadito come l’aumento della conflittualità tra committenti e imprese sarà uno degli effetti collaterali della scadenza del 31 dicembre per le agevolazioni al 110 e al 90 per cento.
Superbonus, Brancaccio (Ance): “La mancata proroga moltiplicherà i costi”
“Fallimenti, contenziosi, ammortizzatori sociali e perdita di fiducia. La mancata proroga ha un costo, che penso sia il tema di questa fase – ha affermato Brancaccio -. Qual è il maggior rischio di contenziosi? I condomini delle periferie sono quelli partiti, molto spesso, più tardi degli altri. E adesso sono quelli che rischiano di rimanere a metà, perché qui non tutti i proprietari avranno la disponibilità per investire quanto servirà a far avanzare i cantieri con le agevolazioni più basse. Questo significa che ci saranno contenziosi di dimensioni enormi tra imprese e condomini. Con un’aggravante. Quale? Laddove i lavori vengano lasciati a metà e non si raggiunga l’obiettivo del superbonus, che è il salto di due classi energetiche, l’agenzia delle Entrate sarà legittimata a recuperare le agevolazioni già incassate dai privati con i primi Sal. E questo sarà un altro fattore che alimenterà i contenziosi. In questo contesto molte imprese salteranno. Con quali effetti? A cascata ci sarà anche un costo legato agli ammortizzatori sociali. Non è così automatico che, una volta che le imprese saranno saltate, gli operai trovino subito un’altra occupazione. Questo si tradurrà, appunto, in ulteriori costi in termini di ammortizzatori. Ed è solo un altro degli effetti negativi della mancata proroga”.