Nel secondo semestre 2024, Uif, l’unità di informazioni finanziarie presso la Banca d’Italia, ha ricevuto 75.375 segnalazioni di operazioni sospette, in aumento del 3,5 per cento rispetto al secondo semestre dell’anno precedente, e ha analizzato e trasmesso agli Organi investigativi 74.017 segnalazioni, in aumento dello 0,9 per cento. Nell’anno si registra una contrazione complessiva del flusso segnaletico sia in entrata (145.401 SOS ricevute), sia in uscita (143.850 SOS analizzate).
Antiriciclaggio, Uif: 75.375 segnalazioni di operazioni sospette nel secondo semestre 2024 (+3,5%)
Il calo, avviatosi nel 2023 in coincidenza con una campagna comunicativa della UIF volta a incrementare la qualità del flusso segnaletico, si è interrotto nell’ultimo trimestre dell’anno, per effetto dell’aumento di segnalazioni provenienti dal comparto non bancario; la UIF ha quindi avviato interlocuzioni mirate con alcuni segnalanti del comparto per analizzare le cause di tale andamento e definire soluzioni e correttivi volti a privilegiare la qualità del flusso segnaletico.
In termini relativi, emerge il contributo di IP e IMEL, in aumento rispettivamente del 42,7 e del 16,9 per cento rispetto al secondo semestre del 2023, dei notai e del Consiglio Nazionale del Notariato (+14,1 per cento), degli operatori del comparto dei crypto-assets (passati da 514 a 1.812 segnalazioni) e degli operatori del settore dell’oro (da 650 a 1.349); risultano in sensibile aumento, seppur su valori assoluti contenuti, anche le segnalazioni provenienti dagli uffici della Pubblica Amministrazione che, per quanto concentrate su pochi segnalanti, hanno più che raddoppiato il proprio apporto segnaletico (da 260 a 512).
Ancora in calo le segnalazioni trasmesse da banche e Poste (-8,3 per cento rispetto ad analogo periodo del 2023), dai prestatori di servizi di gioco (-15,9 per cento sul secondo semestre del 2023), dalle imprese di assicurazioni (-300 unità), dai portavalori (-259 unità) e dagli intermediari finanziari iscritti nell’elenco ex art. 106 del TUB (-61 unità).
Nonostante le SOS siano in diminuzione rispetto ai periodi precedenti, banche e Poste continuano a rappresentare la categoria di soggetti obbligati da cui proviene il maggior numero di segnalazioni, pari al 48,7 per cento del totale ricevuto nel semestre; per quanto riguarda gli altri segnalanti si conferma prevalente l’incidenza di IMEL e IP che complessivamente hanno trasmesso oltre il 57 per cento delle SOS del comparto non bancario, seguiti dai professionisti e dai prestatori di servizi di gioco. Nell’insieme gli importi delle operazioni segnalate superano i 51 miliardi di euro (48,3 miliardi quelli relativi alle operazioni effettivamente eseguite), sostanzialmente in linea con gli importi segnalati nel secondo semestre del 2023 (51,5 miliardi di cui 46,3 relativi a operazioni eseguite).
Per quanto riguarda le segnalazioni analizzate, si registra un incremento di quelle classificate dalla UIF a rating alto o medio-alto (46,8 per cento del totale), in aumento di cinque punti percentuali rispetto al valore del secondo semestre del 2023, anche in connessione all’aumentata complessità delle segnalazioni stesse e del numero di dati comunicati alla UIF; in leggero calo quelle classificate a rating medio (passate dal 33,6 al 32,9 per cento) e quelle a rating basso o medio-basso (passate dal 24,7 al 20,3 per cento). La diminuzione delle segnalazioni sta quindi avvenendo a discapito di quelle meno rilevanti, con un miglioramento della qualità media, come auspicato nei recenti interventi dell’Unità. Nel periodo l’Unità ha valutato 83 istanze di sospensione di operazioni sospette, 11 delle quali con esito positivo (13,3 per cento del totale), per un valore di 2,9 milioni di euro.