giovedì 13 Novembre 2025

Da aprile 2026 scatteranno i rimborsi dei pedaggi in caso di disservizi autostradali, ma la proposta presentata dall’ Autorità di Regolazione dei Trasporti presenta criticità che rischiano di limitare fortemente il diritto degli utenti ad ottenere il rimborso. Lo afferma il Codacons, che critica in particolare la parte del provvedimento relativa ai rimborsi per blocchi della circolazione in autostrada.

Autostrade, dal 2026 scatta rimborso del pedaggio. Ma Codacons avvisa: “Troppi vincoli e limitazioni per utenti”

La proposta di Art stabilisce che “nel caso di eventi perturbativi alla regolare circolazione che comportino situazioni di traffico bloccato, l’utente ha diritto al rimborso del pedaggio pari al 50% nel caso di traffico bloccato di durata compresa tra 120 e 179 minuti; 75% nel caso di traffico bloccato di durata compresa tra 180 e 239 minuti; 100% nel caso di traffico bloccato di durata pari o superiore a 240 minuti”.

A parte la dicitura “eventi perturbativi” che appare eccessivamente generica e potrebbe portare a ricorsi e contenziosi, i rimborsi da circolazione paralizzata scatterebbero solo se l’utente rimane “imprigionato” in autostrada almeno due ore e, peraltro, sarebbero in tal caso parziali. Per avere un rimborso totale del pedaggio sarebbe necessario rimanere bloccati almeno 4 ore, un tempo che appare oggettivamente eccessivo – spiega l’associazione.

Non solo. Le società autostradali potranno poi recuperare interamente i rimborsi pagati scaricando sulla collettività i relativi costi sostenuti, attraverso un aumento dei pedaggi. L’Art stabilisce infatti che “gli importi complessivi annui a consuntivo corrisposti agli utenti per i rimborsi di cui alla Misura 8-bis.1 possono essere recuperati dai concessionari tramite il pedaggio, limitatamente ai primi 5 anni di applicazione, secondo la seguente progressione:

a) il primo anno, nella misura del 100%;

b) il secondo anno nella misura dell’80%;

c) il terzo anno nella misura del 60%;

d) il quarto anno nella misura del 40%;

e) il quinto anno nella misura del 20%”.

Altra novità, i cui effetti tuttavia si vedranno solo a partire dal 2027, riguarda gli aggiornamenti tariffari: i pedaggi autostradali saranno infatti legati agli investimenti realmente realizzati dai gestori e al raggiungimento di determinati standard qualitativi fissati dall’ Autorità. I concessionari che non faranno investimenti o non raggiungeranno gli obiettivi prefissati saranno costretti a ridurre le tariffe praticate agli automobilisti nella misura dello 0,5% – conclude il Codacons.

 

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