Lo spettro del caro-bollette torna a preoccupare le imprese del terziario. Le tensioni al rialzo dei prezzi degli energetici rischiano di tramutarsi in una stangata per le piccole e medie attivitร di commercio, turismo e servizi. Che, se non ci sarร unโinversione di tendenza, pagheranno questโanno per lโenergia 2,6 miliardi in piรน rispetto al 2024: tra le bollette piรน alte dโEuropa.
A stimarlo รจ lโUfficio economico Confesercenti.
Caro-bollette energia, Confesercenti: nel 2025 Pmi terziario rischiano stangata di oltre 2,6 miliardi di euro
Lโaumento dei costi.ย Il 2025 si รจ aperto allโinsegna delle tensioni sui mercati energetici. Ad oggi (nota: quotazioni medie del 22 gennaio) il prezzo dellโenergia segna in Italia un aumento del 32% sul prezzo medio del 2024 e del 50,2% sul gennaio 2024. Un incremento che si innesta in un quadro giร caratterizzato da costi molto elevati: lโItalia continua a caratterizzarsi per prezzi giร molto superiori a quelli di altri paesi europei, del 20% rispetto alla Germania e del 25% nei confronti della Francia.
La bolletta delle imprese.ย Per le piccole imprese di commercio, turismo e servizi gli aumenti si tramuteranno in un aggravio di circa 1.300 euro allโanno, portando il totale della bolletta energetica โ in alcune attivitร a maggiore consumo, come i pubblici esercizi โ a pesare fino allโ8-10% del fatturato complessivo. A sostenere il peso della stangata saranno soprattutto le imprese del commercio, per le quali si stima un aumento di circa 800 milioni di euro rispetto allo scorso anno; rilevante lโimpatto anche per alberghi (250milioni) e pubblici esercizi (450 milioni), con la restante quota di 1,1 miliardi di aggravi da distribuire tra logistica, servizi alle imprese ad altri comparti del terziario privato, dal benessere allโartigianato.
Lโimpatto sui consumi.ย Oltre ai costi diretti, le PMI che fanno riferimento al mercato interno temono di scontare anche lโimpatto sui consumi degli aumenti energetici. Secondo le nostre stime le tensioni sui prezzi dellโenergia, se non contrastate, riporteranno il tasso di inflazione al di sopra del 2% e condizioneranno 9,6 miliardi di spesa delle famiglie: 7,5 miliardi nella forma di aggravio diretto per i costi energetici, oltre a 2,1 miliardi di minori consumi in altri beni.
โNon siamo come nel biennio 2021-2022, quando abbiamo affrontato un vero tsunami di aumenti energetici. Rimane perรฒ una situazione da monitorare. Le piccole e medie imprese del terziario โ commenta Confesercenti โ sono giร oggi assediate dallโaumento dei costi, a partire dalle materie prime, dalle farine al caffรจ. Inoltre, questi andamenti sono tali da alterare il quadro di crescita assunto del governo nei suoi documenti programmatici. Pertanto, รจ necessario a nostro avviso mettere in campo interventi correttivi, a partire dalla riduzione della componente fiscale del prezzo, come avvenuto nel recente passato. Senza un intervento, rischiamo che il caro-energia, attraverso gli effetti appena descritti, pesi anche sulla crescita, causando una riduzione di 3,2 miliardi di euro del PILโ.