Francesco Turcato, presidente di Confindustria Valle d’Aosta e ceo di Gmi, azienda di Aosta che offre servizi per le industrie dell’ acciaio tra cui Cogne Acciai Speciali, ha rilasciato un’intervista a La Repubblica. Ecco le sue considerazioni:
Confindustria VdA, Turcato: “Costi energia mettono a rischio tutti, dall’acciaieria al negozietto”
“Stiamo vivendo un anno apocalittico, tra il rialzo dei costi delle materie prime e dell’energia, le guerre e i dazi del presidente Trump, che dice una cosa la mattina e una diversa la sera – ha spiegato Turcato -. Servono subito misure strutturali: se il governo non interviene è a rischio il futuro di tutti, non solo di settori come la siderurgia o la farmaceutica, anche il negozietto o il panificio potrebbero non riuscire più a sopravvivere. Quali misure ci aspettavamo in particolare dal decreto bollette appena approvato? Avevamo fatto richieste precise di interventi strutturali per ridurre il costo dell’energia: l’estensione alle Pmi della riduzione degli oneri di sistema, l’eliminazione dello spread esistente tra il mercato europeo e quello italiano del gas, che vale 1,3 miliardi di euro l’anno, il disallineamento del prezzo dell’elettricità rispetto a quello del gas”.
“Quanto ci penalizza in questo momento il caro-bollette? Le tariffe in Italia sono più alte tra il 35 e il 40% rispetto a quelle dei nostri concorrenti europei – prosegue Turcato -. L’impatto rende i nostri prodotti poco competitivi. Faccio un esempio riferito al mio settore, la siderurgia: una tonnellata di materiale costa il 40% in più rispetto a prodotti simili, anche se la qualità non è la stessa. Finora ci ha salvati il fatto che la nostra qualità fa la differenza. Ci sostiene anche la nostra capacità di non mollare mai, però uno svantaggio competitivo di questo tipo appesantisce tutti. Quali sono i settori più esposti in questo momento? Tutti, anche il piccolo panificio: all’aumento delle tariffe energetiche si somma quello delle materie prime. Però c’è sicuramente un grosso punto interrogativo sul futuro di settori come il siderurgico, l’automotive, il tessile, il farmaceutico. Anche l’agricoltura è in grande difficoltà”.