“Elkann soffre il mal d’auto Ma ora Philips lo fa sorridere”. Così titola il Domani, che dedica un approfondimento sugli affari della Exor, firmato da Vittorio Malagutti. In calo i risultati di Stellantis, che perde quota in Borsa e deve affrontare una fase di mercato complicata. In gran rimonta invece il gruppo olandese, su cui la famiglia Agnelli ha investito 3 miliardi di euro.
Elkann soffre il mal d’auto. Ma ora Philips lo fa sorridere
Potreste considerarlo un caso, ma in tanti in Borsa lo hanno interpretato come un segno del destino: lunedì 29 luglio, mentre le azioni di Stellantis vacillavano dopo una serie di cali significativi, quelle di Philips hanno registrato un balzo impressionante dell‘11% sul mercato di Amsterdam, grazie agli eccellenti risultati finanziari appena pubblicati. Al contrario, solo qualche giorno prima, il 25 luglio, Stellantis aveva rivelato dati semestrali deludenti con un crollo dei profitti del 50% e un calo del fatturato del 14% su base annua.
Esattamente un anno prima, il 13 agosto 2023, Exor aveva annunciato l’acquisto del 15% di Philips, azienda olandese un tempo conosciuta per i suoi prodotti elettronici di consumo, ma che negli anni ha compiuto una trasformazione radicale, diventando leader nel settore delle tecnologie mediche. Con un investimento di circa 2,7 miliardi di euro, gli Agnelli hanno segnato una chiara intenzione di diversificare il loro portafoglio d’investimenti al di fuori del settore automobilistico.
La storica famiglia torinese, infatti, è da tempo alla ricerca di opportunità d’investimento alternative. La scommessa su Philips, per la sua portata, potrebbe ridefinire le prospettive del gruppo. Basta considerare i dati di Exor: la sua partecipazione in Ferrari (24,6%) vale 16,8 miliardi, la più alta nel portafoglio, seguita da quella in Stellantis (14,9%), che a fine 2023 valeva 9,5 miliardi, ma che al 2 agosto era scesa a 6,7 miliardi. Al contrario, la quota in Philips ha guadagnato il 40% dall’acquisto dell’estate 2023, salendo da 17-18 euro a 26 euro per azione, raggiungendo così un valore di circa 4,7 miliardi.
Questo cambio di tendenza è accentuato dai recenti problemi di Cnh, che ha registrato un calo nei risultati semestrali e ha visto il suo valore azionario deteriorarsi ulteriormente. La scommessa su Philips si è quindi rivelata finora proficua per Exor, tanto che nei mesi scorsi la partecipazione è stata incrementata fino al 17,5%. Questo nonostante il tracollo del valore in borsa tra il 2021 e il 2022, dovuto a uno scandalo di portata globale.