Per la bonifica dellโex sito industriale di Crotone Eni Rewind ha speso finora oltre 220 milioni di euro. A questi si aggiungono circa 70 milioni di euro versati a seguito della sentenza del Tribunale di Milano del 2012 per lโazione di risarcimento del danno ambientale, promossa dal Ministero dellโAmbiente e della Sicurezza Energetica (MASE) verso Enichem quale successore della societร Pertusola (confluita ex lege in Eni nel 1990, dopo circa 60 anni di attivitร industriali gestite da altre societร ).
Eni Rewind: nel sito di Crotone completati i lavori per avviare gli scavi nelle ex discariche frontemare
Lโavvio degli scavi, che era previsto il 20 gennaio 2025, รจ stato sospeso a seguito di esposti (il 14 e 15 gennaio) di Regione Calabria, Comune e Provincia di Crotone, che dopo i ricorsi al TAR presentati nellโottobre 2024 con cui gli enti richiedevano lโannullamento del decreto MASE di agosto 2024, hanno diffidato Eni Rewind e la societร Sovreco (proprietaria della discarica di Crotone) dal rendere esecutivo il contratto per lo smaltimento dei rifiuti pericolosi.ย Nella successiva Conferenza di Servizi (CdS), il 28 gennaio 2025, il MASE ha anticipato lโintenzione di sospendere lโautorizzazione propedeutica al conferimento dei rifiuti nella discarica di Crotone, nelle more del giudizio del TAR (la cui udienza รจ fissata il 19 febbraio 2025) e di ulteriori approfondimenti legali.
La storia del sito e i progetti di bonifica anteriori al 2017
Il sito industriale di Crotone รจ stato avviato negli anni โ30 con le produzioni delle societร Pertusola (zinco e metalli) e della Montecatini (fertilizzanti e detergenti), incorporata nel 1966 in Montedison. Negli anni โ90, a seguito dellโentrata in crisi degli stabilimenti, le attivitร sono confluite in Eni, allora Ente di Stato. Eni, attraverso Enichem (oggi Eni Rewind), ha gestito la fermata degli impianti produttivi tra il 1991 e il 1999. Successivamente, ha avviato gli interventi di messa in sicurezza e bonifica del sito.
Nellโambito del progetto di bonifica della falda, Eni Rewind ha progressivamente realizzato una barriera idraulica, oggi dotata di 67 pozzi di emungimento, che garantisce il contenimento della contaminazione entro il perimetro del sito e la sua progressiva asportazione, con successivo trattamento delle acque presso lโimpianto pubblico del CORAP (Consorzio Regionale per lo Sviluppo delle Attivitร Produttive).
Per la bonifica dei suoli, nel 2008, dopo il primo periodo di gestione commissariale, Eni Rewind ha presentato un progetto che prevedeva, tra lโaltro, lo smaltimento dei rifiuti da bonifica in una nuova discarica di servizio da realizzare in localitร Giammiglione, in coerenza con lโallora Piano Regionale dei Rifiuti. A seguito del parere negativo degli enti locali, la societร ha presentato vari progetti tra il 2009 e il 2017, che prospettavano soluzioni alternative per la gestione dei materiali abbancati nelle ex discariche: dalla messa in sicurezza permanente alla riallocazione in discariche di servizio realizzate in sito, in linea con quanto autorizzato nellโambito di progetti di bonifica similari, in altri siti Eni Rewind (Gela, Porto Torres, Pieve Vergonte, Porto Marghera).
I Progetti di Bonifica presentati nel 2017 e decretati nel 2019 e nel 2020
Solo nel 2017 รจ maturata la convergenza, di concerto con il Ministero, lโallora Commissario e gli enti locali per un progetto articolato in due fasi. Il Progetto Operativo di Bonifica (POB) Fase 2, approvato nel marzo del 2020, prevede principalmente la rimozione delle ex discariche frontemare (autorizzate dagli enti negli anni โ80, a servizio delle produzioni di Pertusola e Montedison), previa costruzione di una scogliera a protezione del cantiere di bonifica (oggetto del POB Fase 1, completata nel settembre 2021 e certificata dagli enti nel novembre 2024), di un deposito preliminare allโinterno del sito, denominato D15 e completato a settembre 2023, per la caratterizzazione dei materiali scavati, fase propedeutica allo smaltimento in discariche esterne, e di test pilota delle tecnologie (Soil Mixing ed ENA) applicate nelle aree interne del sito per accelerare la decontaminazione della falda. Tali test hanno dato esito positivo e sono stati recepiti nella Variante del POB presentata a ottobre 2024.
La stima dei rifiuti prodotti dagli scavi previsti dal POB รจ di circa 1 milione di tonnellate, di cui metร sono non pericolosi e quindi smaltibili in discariche operative in altre regioni italiane. I restanti sono composti da: circa 360.000 tonnellate di rifiuti pericolosi (conferibili in Italia solo nella discarica di Crotone),ย circa 50.000 tonnellate contenenti Tenorm e oltre 100.000 tonnellate contenenti sia Tenorm che amianto (smaltibili solo a valle di specifico iter prefettizio ex D.Lgs 101/2020).
Nonostante Eni Rewind sin dal 2019 abbia ripetutamente documentato la carenza di discariche alternative in Italia, il decreto MASE del 2020 ha recepito il Provvedimento Autorizzativo Regionale (PAUR) del 2019 con cui gli Enti locali hanno approvato la realizzazione del suddetto deposito D15 con il vincolo che i rifiuti ivi movimentati siano smaltiti fuori dalla Calabria. Vincolo contrario alla normativa e al buon senso, dal momento che proprio a Crotone (a 5 km dal sito in bonifica) รจ disponibile lโunica discarica nazionale idonea e con capacitร residua superiore al fabbisogno del POB, e che riceve rifiuti pericolosi da tutta Italia – e potenzialmente anche dallโestero – ma a causa di questo vincolo non puรฒ ricevere i rifiuti prodotti dalla bonifica delle discariche frontemare di Crotone.
Al fine di superare questa criticitร , Eni Rewind si รจ resa disponibile anche a finanziare e realizzare una discarica in altri comuni della Calabria, eventualmente con una capacitร addizionale da destinare a interventi ambientali di interesse pubblico, ma ha avuto riscontri negativi dagli enti.
Il POB Fase 2 Stralcio decretato dal MASE il 1 agosto per superare il vincolo PAUR
In assenza di riscontri allโistanza di modifica del PAUR presentata a maggio del 2022, nei primi mesi del 2024, Eni Rewind ha reiterato lโistanza alla Regione Calabria e poi al MASE, che ha convocato una nuova Conferenza di Servizi. Confermata in tale sede e avvalorata da un parere di ISPRA la carenza di discariche italiane alternative a quella di Crotone, nonostante i pareri negativi degli enti locali, il 1 agosto 2024 il MASE ha emanato il decreto che autorizza il progetto a stralcio del POB Fase 2 per lo scavo e smaltimento dei materiali non Tenorm. Si tratta di circa 760.000 tonnellate, pari a oltre il 70% dei materiali complessivi da rimuovere nellโambito del POB Fase 2; il decreto del MASE ha pertanto richiesto alla Regione di avviare, entro il 1 settembre 2024, lโiter di modifica del PAUR, al fine di eliminare il vincolo allโutilizzo di discariche in Calabria. Oltre il 50% dei rifiuti non pericolosi verranno smaltiti in discariche fuori regione, giร contrattualizzate da Eni Rewind e localizzate in Sicilia, Toscana, Piemonte e Veneto. Per quanto riguarda i rifiuti pericolosi, nelle more della modifica del PAUR, il MASE ha autorizzato lโutilizzo del deposito D15 in regime temporaneo, non soggetto al PAUR, in modo da poterli conferire nella discarica di Sovreco. Gli enti locali a ottobre 2024 hanno perรฒ presentato ricorso al TAR, chiedendo lโannullamento del decreto MASE del 1ยฐ agosto 2024; lโudienza per la trattazione di merito รจ prevista il 19 febbraio 2025.
Oltre a quanto previsto dal POB a stralcio oggetto del decreto del MASE emesso il 1 agosto 2024, Eni Rewind dovrร eseguire gli interventi previsti nelle aree interne del sito oggetto di Variante del POB presentata il 18 ottobre 2024 e quelli che saranno autorizzati sullโarea dellโex discarica Fosfotec, che contiene materiali con Tenorm e amianto, soggetti a ulteriori iter autorizzativi.
Lโesito dello scouting e i vincoli allo smaltimento allโestero
Il decreto MASE del 1 agosto 2024 prevedeva anche lโobbligo per Eni Rewind di eseguire uno scouting โโฆda svolgere allโestero, per lโindividuazione di siti di destino dei rifiuti pericolosi prodotti dalle attivitร di bonifica del Progetto stralcio autorizzatoโฆโ.ย A valle di un processo di selezione che ha coinvolto 29 potenziali fornitori, Eni Rewind ha contrattualizzato due societร italiane specializzate (ECO.RA.V ed ENKI), che hanno offerto potenziali disponibilitร in 4 discariche, in Svezia e Germania. Va precisato che tali smaltimenti comporteranno trasporti intermodali di circa 3.000 chilometri per ciascuna tratta/viaggio, con una combinazione di gomma, nave o treno, che richiederร da 2 a 4 settimane, con conseguenti impatti ambientali e potenziali criticitร per il rispetto del cronoprogramma della bonifica. I due contrattisti stanno predisponendo le necessarie notifiche transfrontaliere che potrebbero:
- non essere autorizzate dalle autoritร degli Stati riceventi, perchรฉ in violazione dei principi di prossimitร nella gestione dei rifiuti previsti dalla Normativa Europea sin dal 1994, con la ratifica della Convenzione di Basilea, e progressivamente inseveriti;
- essere autorizzate nel secondo semestre del 2025, ma non essere rinnovate a partire da maggio 2026 con lโapplicazione del Regolamento UE 2024/1157, che prevede il divieto di esportazione dei rifiuti, a meno che il notificatore dimostri che โi rifiuti non possono essere smaltiti in modo tecnicamente fattibile ed economicamente sostenibile nel Paese in cui sono stati prodottiโ (art. 11).
Lโavvio degli scavi a gennaio sospeso a causa degli esposti degli Enti locali
Lโavvio degli scavi pianificato per il 20 gennaio 2025 รจ stato sospeso a seguito degli esposti presentati il 14 e 15 gennaio 2025 da Regione, Comune e Provincia, che hanno diffidato Eni Rewind dal conferire i rifiuti pericolosi presso la discarica di Crotoneย โ in linea con quanto disposto dal MASE riguardo allโutilizzo del deposito D15 in regime temporaneo – e la stessa Sovreco dal ricevere tali conferimenti. Il 17 gennaio Sovreco ha comunicato che, a causa delle diffide degli enti locali, non ritiene ci siano piรน i presupposti per attivare il contratto con Eni Rewind.
Il 28 gennaio scorso, nellโambito di una nuova CdS, il MASE ha anticipato lโintenzione di sospendere lโautorizzazione allโutilizzo del deposito D15 in regime temporaneo, nelle more di approfondimenti con le autoritร giudiziarie a cui gli enti hanno presentato gli esposti e dellโesame del TAR sui ricorsi che hanno richiesto lโannullamento del decreto di agosto 2024. Eni Rewind ha replicato che (come specificatamente evidenziato nella nota del MASE del 24 settembre 2024), ciรฒ non consentirebbe di avviare immediatamente gli scavi, non essendo disponibili discariche alternative a Sovreco per il conferimento dei rifiuti pericolosi e, di piรน, non essendo neppure certo che nei prossimi mesi sarร possibile ottenere il rilascio delle notifiche transfrontaliere. Come specificato da Eni Rewind in sede di CdS, avviare gli scavi senza avere certezza sul se e quando saranno effettivamente disponibili discariche per rifiuti pericolosi idonee e capienti per i fabbisogni del POB, esporrebbe la societร al rischio di commettere il reato di discarica abusiva qualora i rifiuti pericolosi stoccati nel D15 non potessero essere smaltiti entro il termine di legge di 12 mesi per carenza di destini e, soprattutto, costituirebbe un rischio potenziale per la salute e lโambiente, dal momento che rifiuti abbancati da anni in una discarica a suo tempo autorizzata e chiusa con provvedimenti degli enti, sarebbero stoccati a tempo indeterminato in un deposito preliminare.