domenica 9 Febbraio 2025

Generali fornisce chiarimenti in merito all’operazione annunciata in data 21 gennaio 2025, avente ad oggetto la definizione di una partnership nellโ€™asset management con Natixis Investment Managers (NIM) e la sua controllante, il Groupe des Banques Populaires et des Caisses d’Epargne (BPCE).

Lo fa attraverso un comunica “indirizzato a fornire ulteriori indicazioni sulla logica strategica e su alcuni elementi rilevanti degli accordi sottoscritti tra le parti”.

Generali: “Da partnership con Natixis nessun rischio per gli acquisti di BTP”

Ecco di seguito la nota di Generali:

“Come annunciato, la nuova societร  metterebbe assieme le attivitร  di asset management facenti capo, rispettivamente, a Generali Investments Holding e a NIM, portando alla creazione di un operatore globale da

โ‚ฌ 1.900 miliardi di masse gestite, al nono posto a livello mondiale e leader nellโ€™asset management in Europa con โ‚ฌ 4,1 miliardi di ricavi.

La societร  risultante dallโ€™aggregazione sarebbe controllata in modo condiviso dalle due istituzioni finanziarie โ€“ ciascuna con una quota del 50% โ€“ operando con una struttura di governance congiunta e secondo criteri paritetici di rappresentanza e controllo.

 

Generali Investments Holding apporterebbe oltre โ‚ฌ 600 miliardi in asset, mentre il contributo di BPCE, tramite NIM, sarebbe di โ‚ฌ 1.300 miliardi. Si tratterebbe, pertanto, della nascita del leader europeo cross-border nel campo della gestione del risparmio, con presenza significativa negli USA e un potenziale di crescita in Asia, a guida congiunta italiana, attraverso Generali, e francese, attraverso BPCE. La societร  rappresenterebbe anche il primo operatore al mondo nella gestione di asset per la clientela assicurativa, con lโ€™obiettivo di sviluppare la piattaforma come leader globale ed espandere ulteriormente questo segmento in crescita.

ย 

La joint venture sarebbe inoltre posizionata al meglio per espandere ulteriormente lโ€™attivitร  per clienti terzi, anche grazie allโ€™impegno di Generali ad apportare, nel corso dei primi cinque anni, un totale di โ‚ฌ 15 miliardi di capitale di avviamento, cosiddetto Seed money, per lโ€™avvio di nuove iniziative e strategie di investimento nel settore degli investimenti alternativi (e in particolare nei private markets).

Il Seed money, per chiarezza, consiste nella sottoscrizione di fondi e mandati dโ€™investimento, regolamentati e coerenti con lโ€™asset allocation definita autonomamente da Generali, e non in capitale di rischio per finanziare le societร  operative di asset management.

Si tratta di investimenti fatti nel novero delle scelte di allocazione delle masse assicurative gestite dal gruppo โ€“ che contano ad oggi un totale superiore ai โ‚ฌ 460 miliardi โ€“ per conto dei propri clienti e sempre nel loro miglior interesse, con la dovuta, attenta valutazione del profilo di costi di gestioni e ritorni attesi a fronte del rischio assunto.

Lโ€™obiettivo รจ perseguire โ€“ sempre nel rispetto delle linee guida strategiche di investimento e dell’asset allocation definiti autonomamente da Generali โ€“ opportunitร  di crescita in nuovi segmenti e favorire un ulteriore ampliamento delle competenze e dellโ€™offerta dei prodotti in essere, al fine di soddisfare al meglio le richieste di investimento sempre piรน sofisticate della clientela.

Non si tratta di una novitร  per Generali: giร  oggi il Gruppo ha una politica di seeding che prevede lโ€™investimento del proprio attivo di bilancio rappresentato dai portafogli assicurativi per il lancio di nuove strategie ritenute meritevoli e coerenti con gli obiettivi di allocazione dei portafogli assicurativi del Gruppo. Ad oggi, il Seed money di Generali ammonta a circa โ‚ฌ 20 miliardi, e ne sono giร  previsti circa โ‚ฌ 5 miliardi nel 2025 a prescindere dalla operazione con NIM.

Ogni anno i portafogli assicurativi di Generali generano circa โ‚ฌ 25 miliardi di flussi di cassa tra rimborsi di titoli in scadenza, cedole e dividendi che vengono reinvestiti nelle diverse classi di attivo. In aggiunta, Generali ha un target triennale (da piano 2025-2027) di raccolta netta sui prodotti assicurativi Vita pari a โ‚ฌ 25 โ€“ 30 miliardi. รˆ quindi evidente che lโ€™impegno di โ‚ฌ 15 miliardi cumulati su 5 anni rappresenti una quota minoritaria sia delle masse complessive gestite che dei flussi di reinvestimenti annui di Generali.

La combinazione con NIM offre unโ€™interessante opportunitร  di creazione di valore per il gruppo Generali, stimata in oltre โ‚ฌ 1 miliardo. Tale stima riflette il valore attuale del beneficio economico atteso derivante dal Seed money e delle sinergie attese dallโ€™operazione, al netto dei costi di integrazione e delle maggiori tasse. In particolare, sono state identificate sinergie di ricavi ed efficienze operative per un totale annuo (a regime1) pari a โ‚ฌ 210 milioni prima delle imposte, derivanti dal maggiore potenziale di crescita e di cross-selling, in aggiunta alle iniziative di risparmio di costo (soprattutto a livello centrale) che, grazie agli evidenti benefici di scala, offrirebbero ampi margini di efficientamento in aree quali procurement, IT e gestione dei dati. Questa stima di โ‚ฌ 210 milioni di sinergie, peraltro, non include il contributo atteso derivante dal futuro impiego di Seed money che โ€“ grazie al lancio di nuovi prodotti ad alto potenziale โ€“ potrebbe contribuire allo sviluppo della base clienti e ad un ulteriore incremento dei ricavi stimati.

La definizione di utile netto rettificato di Gruppo esclude, fra gli altri, gli impatti legati allโ€™ammortamento degli intangibili relativi al valore dei clienti, cosรฌ come gli utili e le perdite derivanti da operazioni di M&A.

Lโ€™utile netto rettificato pro forma di Generali Investment Holding 2ย al 2023 era pari a โ‚ฌ0,3 miliardi.

Lโ€™accordo annunciato il 21 gennaio si tradurrebbe, una volta finalizzato, in un profitto netto di realizzo a favore del Gruppo Generali stimato nellโ€™ordine di โ‚ฌ 1 miliardo (in accordo allo IAS 28), che sarebbe comunque neutrale ai fini dellโ€™utile netto rettificato di Gruppo.

Fatta questa premessa, lโ€™operazione annunciata il 21 gennaio si tradurrebbe in un impatto nei primi due anni, includendo gli oneri di integrazione, fra โ‚ฌ 25 milioni e โ‚ฌ 50 milioni, prima dellโ€™effetto del dividendo preferenziale previsto solo per i primi due anni e per un ammontare complessivo pari a โ‚ฌ250 milioni. Tale dividendo

 

preferenziale a favore di BPCE porterebbe lโ€™impatto complessivo della transazione al netto delle imposte fra

โ‚ฌ -25 milioni e โ‚ฌ 0 milioni. Dopo la fine dellโ€™effetto del dividendo preferenziale, quindi a partire dal 2028, lโ€™impatto sullโ€™utile netto rettificato รจ atteso esser superiore a โ‚ฌ 50 milioni, anche tenendo conto degli oneri di integrazione. Una volta esaurito lโ€™impatto di tali oneri e una volta che le sinergie attese andranno a regime, lโ€™impatto della transazione sullโ€™utile netto rettificato รจ atteso esser superiore ad โ‚ฌ 125 milioni annui a partire dallโ€™anno 2030.

Per quanto concerne il profilo di cassa, negli anni di piano 2025-2027, lโ€™impatto netto sulle rimesse dalle controllate del Gruppo Generali รจ stimato in un ammontare cumulativo negativo per circa โ‚ฌ 100 milioni, principalmente a causa di oneri di integrazione (CTA) e oneri accessori; mentre lโ€™impatto sulla cassa beneficia anche di un effetto positivo cumulativo di oltre โ‚ฌ 100 milioni proveniente dal rimborso di un prestito di circa โ‚ฌ 230 milioni previsto dalla Capogruppo a Generali Investments Holding per finanziare lโ€™acquisizione di MGG annunciata in data 17 gennaio 2025 ed il cui rimborso farebbe carico alla nuova societร  detenuta da Generali Investments Holding al 50%. A regime, lโ€™impatto positivo futuro stimato sulla cassa per Generali sarร  in linea con lโ€™impatto atteso sullโ€™utile, una volta realizzate tutte le sinergie.

 

Lโ€™obiettivo di Generali, condiviso da BPCE, รจ chiaro: costruire una solida partnership di lungo termine, coerente con la sua visione strategica, approfittando di una opportunitร  unica di creazione di valore per il gruppo e tutti i suoi stakeholder. In linea con questo, e per garantire stabilitร  e continuitร  al progetto, Generali e BPCE sottoscriverebbero un accordo di 15 anni che regola i termini e le condizioni della gestione da parte delle societร  facenti capo alla nuova entitร  di proprie masse, pretendendo una sostanziale continuitร  dei termini contrattuali delle deleghe di gestione ad oggi in essere, e che dunque non comporterebbe โ€“ per il gruppo Generali โ€“ cambiamenti quanto ai flussi commissionali pagati.

Sono previste clausole di salvaguardia a favore di entrambe le parti e gli impegni rimangono comunque subordinati al rispetto della normativa vigente, allโ€™autonomia di Generali e delle compagnie assicurative nelle proprie scelte di asset allocation e alla salvaguardia del migliore interesse dei propri clienti. รˆ previsto inoltre che Cathay, giร  legato da un accordo di gestione di lungo termine con Generali Investments Holding, rinnovi il suo mandato a favore della nuova entitร .

 

 

La gestione degli attivi apportati da Generali: come funziona il governo degli investimenti

ย 

Premesso che, ad oggi, le masse in gestioni afferenti alle compagnie e a clientela italiana del Gruppo Generali rappresentano circa il 30% delle masse totali gestite da Generali Investments Holding, la nascita della joint venture non avrebbe alcuna ripercussione sulla continuitร  delle politiche di gestione del risparmio affidato dagli Italiani alle compagnie del Gruppo, che rimangono proprietarie degli attivi e ne decidono lโ€™allocazione tra le diverse strategie di investimento.

Gli attivi sarebbero infatti soggetti a tutti i rigorosi presidi previsti dalla disciplina legislativa e regolamentare vigenti a livello nazionale ed europeo in materia prudenziale, allโ€™interno di limiti di rischio puntuali e stringenti. Ciascuno dei due soci manterrร  il potere decisionale pieno ed esclusivo sui propri attivi assegnati in gestione alla joint venture. Ciรฒ significa che Generali e il suo CdA โ€“ proprio come avviene oggi โ€“ continueranno a definire le linee guida strategiche di investimento e lโ€™asset allocation per lโ€™intero Gruppo.

  1. La procedura di definizione degli investimenti adottata dal Gruppo Generali prevede infatti che siano la capogruppo e il suo CdA a definire le linee guida strategiche di investimento dellโ€™intero Gruppo (mentre le singole compagnie assicurative con i rispettivi CdA definiscono la propria strategia coerentemente con quella complessiva del Gruppo), inclusa lโ€™assegnazione dei mandati di gestione che contengono limiti di rischio e obiettivi ben definiti cui si deve attenere il gestore, come lโ€™indicazione dei paesi, delle classi di attivi o, ad esempio, dei titoli di stato nei quali allocare gli investimenti. A titolo esemplificativo, รจ la compagnia di assicurazione a decidere quale รจ lโ€™allocazione voluta in Titoli di Stato e la rispettiva quota da ripartire tra i vari paesi, dandone specifica indicazione alla societร  di gestione che rimane vincolata a questa scelta. Alla luce di ciรฒ, lโ€™operazione con BPCE non avrร  alcun impatto sulla allocazione quanto ai BTP del Gruppo Generali;
  2. รจ il Chief Investment Officer (CIO) del Gruppo Generali che propone al CdA di Assicurazioni Generali la c.d. strategic asset allocation e, una volta approvata, le dร  attuazione e assicura un continuo monitoraggio dellโ€™operato dei gestori. Il processo รจ speculare a livello di singola compagnia assicurativa del Gruppo Generali, il cui CIO ha una linea di riporto diretta verso il CIO di Gruppo;
  3. i gestori delegati, cioรจ le societร  di asset management, implementano la strategia dโ€™investimento cosรฌ definita mediante lโ€™individuazione dei singoli titoli conseguente alla strategia stessa, la produzione di ricerche in materia di investimenti e allocazione tattica, lโ€™esecuzione degli ordini sul mercato, etc. Si tratta dunque di societร  fornitrici di un servizio a favore delle imprese assicurative del Gruppo che operano allโ€™interno di limiti e obiettivi stringenti stabiliti dalla capogruppo e dalle compagnie per quanto concerne lโ€™allocazione degli investimenti;
  4. i contratti di gestione di portafoglio individuale o IMA (โ€œInvestment Management Agreementโ€) sottoscritti fra le societร  di assicurazione e gli asset managers vincolano il gestore a conformarsi alla disciplina applicabile per la gestione di portafogli assicurativi oltre che a specifiche strategie di investimento e linee di gestione indicate dalle compagnie, che possono comunque recedere in qualunque momento. Le societร  di asset management sono dunque tenute ad eseguire gli investimenti nel rispetto degli obiettivi (e specularmente dei vincoli) definiti dalle compagnie assicurative. Tali mandati consentono alle compagnie di impartire istruzioni su specifiche classi e operazioni, restringendo il campo di azione ed evitando esposizioni a specifiche fonti di rischio;
  5. tutto ciรฒ non cambierebbe con lโ€™operazione che prevede, inoltre, specifiche tutele per i beni immobili storici o strategici in gestione ricompresi in fondi.

 

Lโ€™impatto dellโ€™accordo sul livello di contribuzione fiscale di Generali in Italia

ย 

Sotto il profilo fiscale non si determinerebbe alcun trasferimento di valore fuori dallโ€™Italia e non si avrebbe, come effetto, una riduzione delle imposte assolte in Italia.

รˆ anzi plausibile che lโ€™onere fiscale italiano aumenti, quantomeno per effetto di due fattori:

  • la creazione di un altro livello nella catena societaria in Italia, con conseguente ulteriore tassazione dei dividendi;
  • lโ€™aumento dei dividendi previsti per Generali per effetto della creazione di valore generato dalla joint venture.

 

La sottoscrizione dellโ€™MoU e la procedura di informazione e consultazione degli organi di rappresentanza dei dipendenti

ย 

Al fine di rispettare lโ€™obbligo di consultare preventivamente gli organi che rappresentano i lavoratori in relazione ad iniziative che possano comportare modifiche nellโ€™organizzazione economica o giuridica della societร  coinvolta (cessioni, trasferimenti di rami, ecc.), nel caso di operazioni che interessino (anche) il mercato francese si รจ sviluppata una prassi che consiste nella sottoscrizione di un documento preliminare, generalmente un memorandum dโ€™intesa (โ€œMoUโ€), mediante il quale le parti coinvolte in una operazione dichiarano che le loro trattative sono sufficientemente avanzate per avviare la/le procedura/e di consultazione applicabili, per poi procedere alla conclusione dei contratti definitivi una volta completata detta procedura.

Entrambi i gruppi coinvolti nella prospettata joint venture dispongono di organi di rappresentanza dei dipendenti in Francia (nonchรฉ in altri paesi), e sono pertanto tenuti a svolgere procedure di consultazione prima di assumere impegni vincolanti definitivi circa lโ€™operazione in oggetto.

A seguito della firma dellโ€™MoU, ciascun gruppo (Generali da un lato, BPCE dallโ€™altro) provvederร  a svolgere le proprie procedure di consultazione e, una volta che le medesime saranno concluse, dovrร  informarne la controparte ed indicare se intende procedere o meno con la sottoscrizione degli accordi definitivi (la โ€œComunicazione di Confermaโ€). Qualora un gruppo invii una Comunicazione di Conferma, indicando la propria decisione di non proseguire con lโ€™operazione, oppure non invii detta Comunicazione di Conferma, lโ€™MoU si intenderร  risolto automaticamente senza nessun obbligo a carico di entrambi i gruppi di eseguire lโ€™operazione (fatta salva lโ€™applicazione della break-up fee). รˆ ad esito della trasmissione delle Comunicazioni di Conferma da parte di entrambi i gruppi, contenente lโ€™intento a proseguire lโ€™operazione, che le parti provvedono a sottoscrivere gli accordi definitivi.

Lโ€™MoU contiene altresรฌ una c.d. โ€œmaterial adverse effect clauseโ€, ai sensi della quale la sottoscrizione dei contratti definitivi รจ condizionata al mancato verificarsi di eventi negativi rilevanti: trattasi di eventi che (i) possano ragionevolmente compromettere in modo rilevante la capacitร  delle parti di completare lโ€™operazione ipotizzata nei tempi concordati; o che (ii) abbiano o possano avere, un effetto negativo sostanziale sullโ€™utile netto, sulle masse in gestione o sulle passivitร  dellโ€™insieme delle societร  oggetto di conferimento in favore della nuova entitร .

Dunque, ancorchรฉ lโ€™MoU non vincoli le parti allโ€™esecuzione dellโ€™operazione, sono previsti:

  • un impegno ad iniziare e svolgere le procedure di consultazione degli organi di rappresentanza dei dipendenti applicabili e allo stesso tempo discutere, completare e finalizzare la documentazione dellโ€™operazione (sulla base dei testi allegati allโ€™MoU), nonchรฉ svolgere alcune limitate attivitร  di due diligence confirmatoria e analisi;
  • una clausola di esclusiva per tutta la durata dellโ€™MoU e fino a 9 mesi dopo lโ€™eventuale venir meno dello stesso;
  • una clausola relativa al pagamento di una break-up fee (anche a ristoro di costi sostenuti per l’organizzazione e la negoziazione dell’operazione), di importo pari ad โ‚ฌ50 milioni, applicabile qualora 1) una parte non abbia intrapreso le proprie procedure di consultazione dopo la firma dellโ€™MoU oppure le procedure non siano state eseguite con successo prima del 31 luglio 2025,

2) la parte interessata non abbia confermato la propria intenzione di procedere con lโ€™operazione ipotizzata ad esito del completamento delle proprie procedure di consultazione, ovvero 3) le azioni intraprese o le omissioni di una parte abbiano portato al verificarsi di un material adverse effect.

 

Flussi informativi e diritto di informazione dei futuri soci della joint venture

ย 

Il risk and compliance framework della joint venture (e delle controllate) รจ destinato ad esser definito in modo tale da fare sรฌ che, oltre a rispondere a tutti i requisiti legali e normativi applicabili alla joint venture, si qualifichi quale โ€œbest in classโ€ in termini di soliditร  e competitivitร  sulla base dei piรน elevati standard applicabili nel settore dellโ€™asset management.

Quanto allโ€™informativa, sarร  garantito al Gruppo Generali ed al Gruppo Natixis un flusso di informazioni tale da consentire a ciascuno di essi di adempiere a tutti gli obblighi normativi e regolamentari ed assicurare una corretta gestione dei rischi.

Si specifica peraltro che il perimetro oggetto della transazione non include la partecipazione ad oggi detenuta da NIM in H2O Asset Management, e dunque la joint venture non sarebbe esposta ad alcun rischio pregresso e/o futuro ad essa connessa.

La governance della NewCo

ย 

Il Consiglio di amministrazione della nuova entitร  sarebbe composto da un egual numero di consiglieri designati da Generali Investments Holding3ย e NIM (ovverosia 6 membri designati da ciascuno socio), integrati da tre consiglieri indipendenti individuati congiuntamente dalle stesse Generali Investments Holding e NIM, oltre che dal CEO della joint venture.

La nuova entitร  verrebbe costituita ad Amsterdam, nei Paesi Bassi, come soluzione neutrale tra i due soci basati in Paesi diversi.

Italia, Francia e Stati Uniti rimarrebbero gli hub operativi della nuova societร , dai quali si continuerebbe a gestire direttamente le attivitร  di business.

In riferimento ai ruoli apicali della societร , va evidenziato che il CEO (con ampi poteri di gestione) a capo della nuova entitร  al momento della sua costituzione sarebbe lโ€™attuale CEO di Generali Investments Holding, nominato per un periodo di 5 anni e automaticamente rinnovato per un ulteriore periodo di 5 anni in caso di raggiungimento di risultati in linea con il piano industriale della societร . Generali Investments Holding esprimerebbe altresรฌ il Vicepresidente, mentre Deputy CEO e Presidente sarebbero appannaggio di NIM, sempre per i primi 5 anni dal momento della costituzione della joint venture (e per ulteriori 5 anni in caso di rinnovo del mandato del primo CEO).

Decorso un certo periodo di tempo, troverebbero applicazione usuali meccanismi di exit volti a consentire e regolare lโ€™eventuale uscita dalla joint venture. Fermo quanto precede, non รจ intenzione di Generali โ€“ nรฉ esistono previsioni contrattuali che possano costringere la medesima a โ€“ ridurre la propria partecipazione o i propri diritti di governance nella joint venture”.

 

SEGUICI SU GOOGLE NEWS
Soldi365.com รจ presente anche suย Google News. Unisciti gratuitamente alla nostra pagina per restare sempre aggiornato sulle ultime notizie di economia, finanza, business e su tutti gli altri contenuti del sito. Seguirci รจ facile: bastaย 
CLICCARE QUIย e selezionare il tasto โ€œSEGUIโ€œ.ย 
UNISCITI ALLA COMMUNITY DI SOLDI365.COM:
FACEBOOKTWITTERINSTAGRAM YOUTUBE TELEGRAMLINKEDINย 
VISITA LE ALTRE SEZIONI DI SOLDI 365.COM:
HOME PAGEECONOMIAย  –ย FINANZA –ย INVESTIMENTI –ย TRADING ONLINE –ย CRIPTOVALUTE –ย RISPARMIOBUSINESS –ย GIOCHI –ย SCOMMESSE –ย LUSSOย  GUADAGNAREBONUS E PROMOZIONIFORMAZIONETRASFERIRSI ALLโ€™ESTEROย GUIDE E TUTORIAL –ย EVENTIVIDEOCHAT – ย FORUM.

Lascia un commento

CHI SIAMO

Soldi365.com รจ un sito di informazione con notizie e approfondimenti su economia, finanza, trading online, criptovalute, investimenti, risparmio, mutui, prestiti, business, giochi, scommesse, lusso, opportunitร  di guadagno, bonus e promozioni, formazione, eventi, vivere all’estero, studiare all’estero, lavorare all’estero e aprire un’attivitร  allโ€™estero. Presente una sezione dedicata a guide e tutorial e un ampio spazio riservato ai lettori, che possono confrontarsi su tutti i temi trattati sul sito attraverso chat e forum.

ยฉ Copyright 2022 –ย  Soldi365.com – PI 01432840914 – Tutti i diritti riservatiย