Le regole sull’alcolock che entrano ufficialmente oggi in vigore contengono alcune criticità in grado di dare vita a contenziosi legali e ricorsi da parte degli automobilisti. Lo afferma Aiped, Associazione Italiana Periti Estimatori Danni.
In vigore nuove regole sull’Alcolock, ma periti Aiped denunciano: “Da norma criticità e poca chiarezza su taratura e sigilli”
L’articolo 8 impone al conducente di “verificare che il certificato di taratura abbia l’intervallo di taratura valido”, ma non viene specificato chi verifica se la taratura sia corretta: la Polizia Stradale in fase di controllo?
Problemi anche sul fronte del sigillo previsto dal decreto per impedire l’alterazione o la manomissione dopo l’installazione, e che deve distruggersi in caso di tentativo di manomissione. Ma cosa succede se il sigillo si danneggia per cause accidentali o a seguito di incidente stradale? Chi garantisce che un sigillo danneggiato non implichi automaticamente un’accusa di manomissione?
“La spesa stimata per l’installazione dell’alcolock sulle auto è di circa 2mila euro a vettura, a cui si dovranno aggiungere i costi di taratura periodica prevista dal decreto, di manutenzione, e quella per i boccagli monouso – spiega il presidente Aiped, Luigi Mercurio – C’è poi il paradosso di quelle famiglie che dispongono di una sola auto: in caso di montaggio dell’alcolock, anche tutti gli altri componenti del nucleo, per poter avviare la vettura, dovranno avere un tasso alcolemico pari a zero”.
“Il rischio è che norme poco chiare si prestino a contenziosi legali e ad una raffica di ricorsi da parte degli automobilisti coinvolti dal nuovo strumento alcolock”, conclude Mercurio.