venerdƬ 5 Luglio 2024

Le denunce di infortunio presentate allā€™Inail entro il mese di novembre sono state 542.568, in calo rispetto alle 652.002 dei primi 11 mesi del 2022 (-16,8%), in aumento rispetto alle 502.458 del 2021 (+8,0%) e alle 492.150 del 2020 (+10,2%), e in diminuzione rispetto alle 590.679 del 2019 (-8,1%).

Inail: in 11 mesi meno incidenti e morti per lavoro ma piĆ¹ malattie

A livello nazionale i dati rilevati al 30 novembre di ciascun anno evidenziano, per i primi 11 mesi del 2023 rispetto allā€™analogo periodo dellā€™anno precedente, un decremento dei casi avvenuti in occasione di lavoro, passati dai 569.133 del 2022 ai 455.140 del 2023 (-20,0%), mentre quelli in itinere, occorsi cioĆØ nel tragitto di andata e ritorno tra lā€™abitazione e il posto di lavoro, hanno fatto registrare un aumento del 5,5%, da 82.869 a 87.428.

A novembre di questā€™anno il numero degli infortuni sul lavoro denunciati ha segnato un -20,4% nella gestione Industria e servizi (dai 541.669 casi del 2022 ai 431.044 del 2023), un +0,4% in Agricoltura (da 24.341 a 24.450) e un +1,3% nel Conto Stato (da 85.992 a 87.074). Si osservano decrementi degli infortuni in occasione di lavoro in molti settori produttivi, in particolare lā€™Amministrazione pubblica, che comprende lā€™attivitĆ  degli organismi preposti alla sanitĆ  ā€“ Asl ā€“ e gli amministratori regionali, provinciali e comunali (-55,3%), la SanitĆ  e assistenza sociale (-52,4%) e il Trasporto e magazzinaggio (-38,5%).

In controtendenza alcuni settori del comparto manifatturiero, come quelli della fabbricazione di autoveicoli (+24,6%), delle bevande (+24,6%), della riparazione, manutenzione e installazione di macchine e apparecchiature (+10,1%), dellā€™abbigliamento (+6,6%), ma anche della fornitura di acqua-reti fognarie, attivitĆ  di gestione dei rifiuti e risanamento (+14,4%), delle attivitĆ  dei servizi di alloggio e ristorazione (+5,4%) e delle costruzioni (+5,3%).

Lā€™analisi territoriale evidenzia una diminuzione delle denunce di infortunio in tutte le aree del Paese: piĆ¹ consistente al Sud (-21,4%) e nel Nord-Ovest (-20,3%), seguiti dalle Isole (-20,0%), dal Centro (-16,7%) e dal Nord-Est (-10,2%). Tra le regioni con i maggiori decrementi percentuali si segnalano la Campania, la Liguria, il Molise e il Lazio.

Il calo che emerge dal confronto tra i primi 11 mesi del 2022 e 2023 ĆØ legato sia alla componente femminile, che registra un -28,6% (da 268.565 a 191.686 casi denunciati), sia a quella maschile, che presenta un -8,5% (da 383.437 a 350.882). Il decremento ha interessato sia i lavoratori italiani (-19,7%) sia quelli comunitari (-13,9%), mentre gli extracomunitari hanno registrato un +0,2%. Lā€™analisi per classi di etĆ  rileva diminuzioni in tutte le fasce, a eccezione di quella degli under 20, che registra un +11,0% dovuto principalmente allā€™aumento infortunistico degli studenti.

CASI MORTALI

Le denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale presentate allā€™Istituto nei primi 11 mesi del 2023 sono state 968, 38 in meno rispetto alle 1.006 registrate nel periodo gennaio-novembre 2022, 148 in meno rispetto al 2021, 183 in meno rispetto al 2020 e 29 in meno rispetto al 2019.

A livello nazionale i dati rilevati al 30 novembre di ciascun anno evidenziano per i primi 11 mesi del 2023 rispetto allo stesso periodo del 2022, pur nella provvisorietĆ  dei numeri, un decremento solo dei casi mortali in itinere, scesi da 284 a 223, mentre quelli avvenuti in occasione di lavoro passano da 722 a 745. Il calo ha riguardato sia lā€™Industria e servizi (da 859 a 823 decessi) che il Conto Stato (da 35 a 32), mentre lā€™Agricoltura sale da 112 a 113.

Dallā€™analisi territoriale emergono cali nel Nord-Ovest (da 276 a 254 casi), nel Nord-Est (da 224 a 219) e al Centro (da 204 a 176) e incrementi al Sud (da 224 a 235) e nelle Isole (da 78 a 84). Le regioni che presentano i maggiori aumenti sono Friuli Venezia Giulia (+15), Abruzzo (+13), Campania e Umbria (+6 ciascuna), mentre i cali piĆ¹ consistenti sono quelli rilevati in Toscana (-22), Piemonte (-13), Marche (-11) e Veneto (-10).

La flessione registrata nel confronto tra i primi 11 mesi del 2022 e 2023 ĆØ legata solo alla componente femminile, i cui casi mortali denunciati sono diminuiti da 113 a 75, mentre quella maschile conferma 893 decessi in entrambi i periodi. In calo sia le denunce dei lavoratori italiani (da 817 a 788) sia quelle dei comunitari (da 49 a 44) e degli extracomunitari (da 140 a 136). Dallā€™analisi per classi di etĆ  si registrano diminuzioni nelle fasce 25-44 anni (da 272 a 243 casi) e 45-59 anni (da 470 a 422) e aumenti tra gli under 25 (da 54 a 65) e tra i 60-74enni (da 194 a 223).

Al 30 novembre di questā€™anno risultano 12 denunce di incidenti plurimi per un totale di 31 decessi, 17 dei quali con mezzo di trasporto coinvolto (stradali, ferroviari, ecc.). Nel periodo gennaio-novembre 2022 gli incidenti plurimi erano stati 18 per un totale di 44 decessi, 42 dei quali stradali.

DENUNCE DI MALATTIA PROFESSIONALE

Le denunce di malattia professionale protocollate dallā€™Inail nei primi 11 mesi del 2023 sono state 67.094, oltre 11mila in piĆ¹ rispetto allo stesso periodo del 2022 (+20,4%). Lā€™incremento ĆØ del 32,1% rispetto al 2021, del 63,9% sul 2020 e del 18,6% rispetto al 2019.

I dati rilevati al 30 novembre di ciascun anno mostrano un aumento del 21,2% nella gestione Industria e servizi (da 46.024 a 55.784 casi), del 16,1% in Agricoltura (da 9.207 a 10.687) e del 24,4% nel Conto Stato (da 501 a 623). Lā€™incremento delle denunce interessa tutte le aree del Paese, a partire dal Sud (+28,2%), seguito da Nord-Ovest (+21,7%), Centro (+20,3%), Nord-Est (+18,5%) e Isole (+5,8%). Tra le regioni fanno eccezione la Valle dā€™Aosta (-18,9%) e la Calabria (-2,3%).

In ottica di genere si rilevano 8.262 denunce di malattia professionale in piĆ¹ per i lavoratori, da 41.129 a 49.391 (+20,1%), e 3.100 in piĆ¹ per le lavoratrici, da 14.603 a 17.703 (+21,2%). Lā€™aumento ha interessato sia le denunce dei lavoratori italiani, che sono passate da 51.503 a 61.612 (+19,6%), sia quelle dei comunitari, da 1.389 a 1.702 (+22,5%), e degli extracomunitari, da 2.840 a 3.780 (+33,1%).

Le patologie del sistema osteo-muscolare e del tessuto connettivo, quelle del sistema nervoso e dellā€™orecchio continuano a rappresentare, anche nei primi 11 mesi del 2023, le prime tre malattie professionali denunciate, seguite dai tumori, dalle patologie del sistema respiratorio e dai disturbi psichici e comportamentali.

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