Antonino Turicchi, presidente di Ita Airways, è stato intervistato dal Corriere della Sera. Le sue parole:
Ita Airways, il presidente Turicchi: “Stimiamo che l’azienda superi i 4 miliardi di ricavi già l’anno prossimo”
“Come si è chiuso il primo semestre 2024 per Ita? Non abbiamo ancora il dato definitivo in termini di Ebitda ed Ebit. I ricavi complessivi ammontano a 1,2 miliardi di euro (+33% rispetto al primo semestre 2023), di cui circa la metà sono relativi ai collegamenti di lungo raggio (cresciuti del 48%). Abbiamo trasportato 8,3 milioni di passeggeri (+26%) e i nostri aerei hanno volato con un tasso di riempimento medio del 79%: 82% sui voli intercontinentali, 74% su quelli nazionali – spiega Turicchi –. Al 31 dicembre avevamo 450 milioni? Abbiamo fatto circa 250 milioni di euro di investimenti nella flotta nel primo semestre. A fine giugno la cassa operativa è di circa 380 milioni, calcolando anche gli 80 milioni di dollari (74 milioni di euro, ndr) del primo finanziamento ricevuto. Dobbiamo ancora incassare i 240 milioni di dollari dell’ulteriore finanziamento. La generazione di cassa a livello operativo è stata di oltre 100 milioni”.
“Il 3 luglio è arrivata l’approvazione Ue all’ingresso di Lufthansa? Il via libera prevede tre passaggi importanti – spiega il presidente di Ita –. Due riguardano l’implementazione dei rimedi, l’altro quello della governance. I rimedi? Intanto si dovranno formalizzare entro quattro mesi i contratti con i remedy takers, i vettori che dovranno subentrare sulle rotte di corto raggio – prosegue –. L’Ue auspica sia uno perché ritiene che questo sia più favorevole al mercato: avrà 30 slot giornalieri a Milano Linate e potrà aprire lì una base. Quando pensiamo di concludere questa parte? Vogliamo completare tra settembre e ottobre per consentire a Bruxelles di valutare questi accordi e approvarli. Il tema dei voli intercontinentali? Dobbiamo valutare se ci sono soggetti interessati a entrare su quelle rotte dirette e/ o vedere come migliorare la connettività indiretta. Sul lungo raggio non dobbiamo ridurre l’offerta. Sul breve raggio dobbiamo tagliarla noi e la deve mettere qualcun altro. Per questo diventa importante lavorare sull’accordo commerciale da sottoscrivere con il remedy taker”.
Sulla governance: “È l’aspetto più chiaro ed è legato all’entrata nel capitale di Ita. Saranno fatte le modifiche statutarie in linea con quello che prevede l’investment agreement con l’allargamento del cda e l’apporto del capitale da 325 milioni. Entreranno due membri di Lufthansa, che dovranno essere un uomo e una donna. Questo cda dovrà lasciare? Si tratterà di un’integrazione del consiglio, non c’è decadenza dell’attuale board che scade nel 2026. In Ita resto fino al 2026? Non sono interessato al totonomine. Mi interessa che l’azienda sia in grado di portare avanti l’attività. Quello che ho detto al ceo di Lufthansa Carsten Spohr è che Ita non ha bisogno di una ristrutturazione. Lufthansa deve farla crescere anche con un piano industriale più ambizioso rispetto a quello condiviso per l’accordo. In che senso? Alla luce dei risultati attesi nel 2024 si potrebbe anticipare al 2025 parte della crescita prevista nel 2027. Stimiamo che l’azienda superi i 4 miliardi di ricavi già l’anno prossimo, due anni prima di quanto scritto nel piano. Se con le nostre risorse raggiungiamo i risultati con un anno in anticipo, con il contributo commerciale di Lufthansa già nel 2025 potremmo raggiungere i valori previsti dal piano al 2027. Con quali numeri? Potremmo avere un Ebit positivo di 250-300 milioni”.
