Gli incentivi per lโautoimpiego potrebbero essere una prima risposta utile per arginare il crollo delle nascite di imprese: negli ultimi quattro anni il numero di aperture di nuove attivitร รจ rimasto costantemente sotto i livelli prepandemia, per un totale di oltre 150mila imprese mai nate. Per essere veramente efficace, perรฒ, bisognerebbe ampliare la platea di possibili beneficiari.
Cosรฌ Confesercenti commenta gli incentivi per lโautoimprenditorialitร contenuti nel Decreto Coesione approvato oggi dal Consiglio dei Ministri, e riservati ai giovani fino a 35 anni di etร , i disoccupati da almeno 12 mesi o in condizione di marginalitร .
Lavoro, Confesercenti: bene incentivi per autoimpiego, ma ampliare platea
Le aperture di nuove attivitร sono crollate con le restrizioni anti-Covid, passando dalle oltre 327mila del 2019 a poco piรน di 269mila nel 2020, circa 58mila in meno. E non si sono ancora riprese: nel 2023 abbiamo registrato 291mila aperture, ancora 36mila in meno rispetto allโultimo anno prima della pandemia.
A registrare il calo di iscrizioni piรน importante di nuove aperture sono state le attivitร manifatturiere (-23,4% rispetto al 2019), ma le nascite di imprese sono in forte riduzione anche nei servizi di ristorazione (-21,7%) nel commercio (-20,2%) e, in generale, nei servizi (-10,2%). Lโunico comparto produttivo che ha visto nascere piรน imprese nel 2023 rispetto al 2019 รจ quello delle costruzioni, sostenuto dal superbonus (+4,6%): la fine dellโintervento fiscale, perรฒ, sta rallentando anche le nuove aperture, in flessione del -8% nellโultimo anno.
โLa frenata delle nascite di imprese รจ preoccupante: per far crescere lโeconomia e lโoccupazione abbiamo bisogno di nuove attivitร economicheโ, commentaย Patrizia De Luise, Presidente di Confesercenti. โDa tempo sollecitiamo interventi per favorire la nascita di imprese, anche puntando su innovazione e processi sostenibili. Una richiesta che potrebbe trovare una risposta negli incentivi per lโautoimpiego, soprattutto ampliando la platea dei beneficiari, ad esempio alzando il limite di etร almeno a 40 anni. Altrimenti lโeffetto rischia di essere limitato: lโimpresa non puรฒ essere vista solo come alternativa alla disoccupazione. Da questo punto di vista, sarebbe stato utile un confronto preventivo non solo con i rappresentati dei lavoratori, ma anche con chi rappresenta le impreseโ.
โPer questoย โ continuaย De Luiseย โย non dobbiamo solo favorirne la nascita, ma dare loro anche gli strumenti per restare sul mercato. Le misure per lโautoimprenditorialitร devono essere affiancate da percorsi di formazione e tutoraggio, obbligatori e di durata almeno triennale, o la loro esistenza in vita sarร effimera. I dati drammatici della natalitร e della riduzione del ciclo di vita delle piccole imprese ci devono indurre a pensare in modo nuovo: dobbiamo accompagnare le neoimprese, rendendole capaci di competere in un mercato sempre piรน mutevole e complesso. Bisogna perรฒ rilanciare la cultura del fare impresa, un tempo caratteristica del sistema economico italiano: la nostra economia ha ancora bisogno della vitalitร e dellโenergia che le PMI sono in grado di dareโ.ย