sabato 27 Settembre 2025

Il contratto di lavoro intermittente prevede che il datore di lavoro, nei limiti di legge, possa utilizzare la prestazione lavorativa del dipendente in modo discontinuo o intermittente. Si tratta di una forma di lavoro estremamente flessibile, spesso caratterizzata da un ridotto contributo allโ€™input di lavoro e da una bassa retribuzione che rappresentano, nonostante i numerosi tentativi di regolamentazione a tutela dei lavoratori, elementi potenziali di unโ€™elevata precarietร .

Lavoro, Istat: nel II trimestre contratti intermittenti ai massimi storici (312mila)

Lโ€™Istat, in una nota, diffonde alcuni indicatori trimestrali sulla domanda di lavoro intermittente per il periodo che va dal primo trimestre 2010 โ€“ annualitร  a partire dalla quale si dispone di dati armonizzati su tutti i settori di attivitร  economica โ€“ al secondo trimestre 2023. Oltre al numero di posizioni lavorative, vengono diffuse informazioni anche sulle ore retribuite e sulle retribuzioni orarie lorde.

Nel periodo in esame (I trimestre 2010 โ€“ II trimestre 2023), il contratto intermittente ha registrato una rapida espansione โ€“ transitoriamente rallentata dagli interventi normativi finalizzati a contenerne lโ€™uso improprio โ€“ che รจ stata frenata solo dalla crisi economica degli anni 2012-2014 e, successivamente, dallโ€™emergenza sanitaria Covid-19. Il numero di questa tipologia di contratti tra il 2010 e il 2022 รจ raddoppiato, a fronte di una crescita piรน contenuta delle ore pro capite mensili mediamente retribuite (+31%) e delle retribuzioni orarie (+9%). Nel corso del periodo analizzato, tra i contratti intermittenti sono aumentati quelli a termine e, nel complesso, รจ quintuplicato il ricorso delle posizioni a chiamata nel settore dei servizi professionali e alle imprese.

Nel 2022, le posizioni con contratto intermittente sono 288mila in media mensile e rappresentano il 2,1% delle posizioni dipendenti totali; nellโ€™89% dei casi la qualifica รจ di operaio e in oltre lโ€™83% il contratto รจ a tempo determinato. Oltre il 48% delle posizioni con contratto intermittente sono nel settore degli alberghi e ristoranti, dove rappresentano quasi il 12% dellโ€™occupazione complessiva; nel settore dei servizi professionali e alle imprese sono arrivate a rappresentare quasi il 3% (poco meno del 19% dei lavoratori intermittenti totali).

Tra i lavoratori intermittenti, nel 2022, le ore pro capite mensili mediamente retribuite ammontano a 44,5 e la retribuzione oraria lorda รจ pari a 11 euro. Nel settore degli alberghi e ristoranti si registra il valore minimo delle ore (39,6; -11% rispetto alla media), mentre nel settore delle attivitร  professionali e a supporto delle imprese si osserva la retribuzione lorda piรน bassa, che arriva a 9,12 euro (-17% rispetto alla media). Questi due settori si caratterizzano anche per la quota piรน elevata di contratti intermittenti a termine (rispettivamente 86,8% e 84,2%).

Il lavoro intermittente mostra unโ€™elevata stagionalitร , con picchi di domanda nei mesi estivi โ€“ particolarmente evidenti nel settore degli alberghi e ristoranti โ€“ e in quelli a ridosso delle festivitร  invernali, quando si concentra nel settore del commercio. Il terzo e quarto trimestre dellโ€™anno registrano pertanto la piรน alta intensitร  lavorativa che, tuttavia, non supera mai i 33 punti percentuali (sono cioรจ necessari tre lavoratori intermittenti per raggiungere lโ€™orario di un lavoratore standard a tempo pieno).

Le retribuzioni orarie dei lavoratori intermittenti mostrano i valori piรน elevati nel secondo e quarto trimestre dellโ€™anno (in corrispondenza dellโ€™erogazione della quattordicesima e tredicesima mensilitร , pagate in relazione al totale delle ore effettivamente retribuite), una stagionalitร  che tuttavia nel corso del tempo si รจ affievolita a seguito della rapida espansione dei contratti a termine.

Nel secondo trimestre 2023, il numero di posizioni intermittenti raggiunge il valore massimo della serie storica, pari a poco meno di 312mila unitร , grazie alla forte espansione rispetto al secondo trimestre 2022 (+6,1%); anche per le retribuzioni orarie il valore osservato รจ il massimo della serie, con una crescita rispetto allo stesso trimestre del 2022 del +2,3%; le ore pro capite mostrano invece una diminuzione sia rispetto al secondo trimestre 2022 (-1,6%) sia rispetto al secondo trimestre 2021 (-2%).

A partire da giugno 2024, le stime trimestrali sulla numerositร , sul contributo allโ€™input di lavoro e sulle retribuzioni orarie dei lavoratori intermittenti saranno diffuse con il comunicato stampa trimestrale sul mercato del lavoro.

 

 

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