Nel 2024 i lavoratori domestici con almeno un contributo versato allโInps sono stati 817.403, in flessione per il terzo anno consecutivo (-3% rispetto al 2023). Dopo gli incrementi registrati nel biennio 2020-2021, dovuti alla regolarizzazione spontanea legata al lockdown e al decreto sullโemersione di rapporti di lavoro irregolari (D.L. n. 34 del 19/05/2020 โ decreto โRilancioโ), si registra tra il 2021 e il 2024 una perdita di circa 158mila lavoratori.
Nel 2024 circa 817 mila lavoratori domestici, 88,9% sono donne, 68,6% gli stranieri
ร il dato che emerge dallโOsservatorio Lavoratori Domestici, presentato stamane durante il convegno โIl lavoro domestico in Italia: una risorsa strategica per il welfare e lโeconomiaโ. Lโevento, organizzato da INPS con la partecipazione di Nuova Collaborazione (associazione nazionale dei datori di lavoro domestico), รจ stato aperto dai saluti della Consigliera dโAmministrazione dellโIstituto, Maria Luisa Gnecchi. โColf e badanti sono una risorsa preziosa nel nostro sistema di welfare e la loro valorizzazione si inquadra in un processo di piรน ampia educazione previdenziale, in cui lโINPS non รจ solo spettatore ma parta attiva.ย Servono i versamenti contributivi nelle casse INPS e servono versamenti che siano collegati a salari dignitosi e regolari, che certifichino unโattivitร regolarmente assicurataโ ha affermato Gnecchi ribadendo lโimportanza di rendere il riconoscimento del lavoro domestico il piรน semplice possibile.
โVerosimilmente โ ha concluso lโesponente del CdA dellโIstituto โ nella categoria โcolfโ mancano ancora tante iscrizioni: bisogna lavorare in questa direzione, Consci dellโesistenza di zone grigie. Abbiamo molte persone, entrate alla metร degli anni โ90, che si avvicinano a pensioni da 200, 300 euro. Su questo dobbiamo operare. Ecco perchรฉ questa collaborazione รจ utile: sono felice di una partnership destinata a garantire meccanismi di supporto per chi assiste gli anziani, i nostri affetti, specie quelli non autosufficientiโ.
A seguire lโintervento del presidente di Nuova Collaborazione, Alfredo Savia, che ha evidenziato come il lavoro domestico non possa piรน essere considerato una questione privata: โรจ una realtร che coinvolge milioni di famiglie e lavoratori e richiede un impegno e risposte concrete in termini di legalitร e responsabilitร socialeโ A giudizio di Savia โรจ necessario costruire una strategia nazionale condivisa, fondata su incentivi mirati, tutele adeguate e, soprattutto, su percorsi formativi strutturati. La formazione rappresenta una leva imprescindibile per garantire standard di qualitร nellโassistenza a bambini, anziani e persone non autosufficienti e per valorizzare le competenze di chi, ogni giorno, svolge un ruolo delicato e fondamentale nella vita delle famiglie italiane. Come associazione datoriale, riteniamo indispensabile promuovere una cultura della legalitร e della dignitร nel lavoro, sostenere le famiglie con strumenti fiscali equi e duraturi e contribuire a politiche pubbliche capaci di riconoscere il valore sociale del lavoro di cura, sollevando le famiglie da una responsabilitร che oggi ricade quasi esclusivamente su di loro.โ
Nel corso dellโevento รจ stato quindi analizzato il dettato dellโOsservatorio. In tal senso, il trend decrescente del numero complessivo dei lavoratori domestici evidenziato in apertura รจ piรน marcato tra i maschi (-7%) rispetto alle femmine (-2%), la composizione per genere evidenzia una netta prevalenza di femmine, la componente femminile nel 2024 รจ pari allโ89%, livello che caratterizzava gli anni pre-pandemia; quella maschile รจ pari allโ11%. In valore assoluto le donne sono 726.589 e gli uomini sono 90.814.
Il Nord-Ovest รจ lโarea geografica con il maggior numero di lavoratori (30,7%), seguita dal Centro con il 27,6%, dal Nord-Est con il 19,9%, dal Sud con il 12,2% e dalle Isole con il 9,6%.
La regione con il maggior numero di lavoratori domestici รจ la Lombardia con 158.378 lavoratori (19,4%), seguita dal Lazio (14,1%), dalla Toscana (8,8%) e dallโEmilia Romagna (8,5%). In queste quattro regioni si concentra poco piรน della metร dei lavoratori domestici in Italia.
La composizione dei lavoratori per nazionalitร evidenzia una forte prevalenza di lavoratori stranieri (68,6% del totale) anche se si conferma una tendenza decrescente giร iniziata nel 2022.
La Lombardia con oltre 126 mila lavoratori รจ la regione con il maggior numero di stranieri, seguita dal Lazio (circa 92 mila) e dallโEmilia Romagna (circa 56 mila).ย ย In queste regioni la quota di lavoratori stranieri รจ pari allโ80%, mentre in coda รจ la Sardegna con una quota pari al 18%.
Nel triennio 2022-2024 il numero degli stranieri si รจ ridotto del -18%, la flessione dei lavoratori italiani รจ piรน contenuta, -13%. La variazione dei lavoratori del 2024 rispetto al 2023 รจ per gli italiani del -2,1%, per i lavoratori stranieri del -3%.
La maggior parte dei lavoratori domestici proviene dallโEuropa dellโEst, con 284.686 lavoratori, pari al 34,8% del totale; seguono i lavoratori di cittadinanza italiana con 257.067 unitร pari al 31,4%, quindi quelli provenienti dal Sud America (8,5%) e quelli dallโAsia Orientale (5,8%).
Nel 2024 la quota della tipologia di lavoro โBadantiโ รจ stata del 50,5% superando per la prima volta la quota โColfโ (49,5%). La tipologia โColfโ รจ prevalente tra i lavoratori italiani e quasi tutti i lavoratori stranieri, ad eccezione di quelli provenienti dallโEuropa dellโEst, dallโAsia Medio Orientale, dal Nord Africa, dallโAmerica del Sud e Centrale, in cui prevale la tipologia โBadanteโ.
Tra i lavoratori domestici la classe d’etร โ55-59 anniโ รจ quella con la maggior frequenza, con un peso pari al 18,6% del totale, mentre il 25,7% ha unโetร pari o superiore ai 60 anni e solo lโ1,5% ha un’etร inferiore ai 25 anni.
Lโanalisi dei dati sulle retribuzioni nel 2024 conferma che, contrariamente a quanto accade per altre categorie di lavoro, le lavoratrici domestiche in media hanno una retribuzione piรน alta rispetto agli uomini, rispettivamente 7.800 euro contro 7.500. La retribuzione oltre che per sesso di differenzia anche per tipologia di lavoro, lโattivitร di badante presenta retribuzioni mediamente piรน alte del 29% rispetto allโattivitร di colf.