giovedรฌ 19 Giugno 2025

Nel 2024 i lavoratori domestici con almeno un contributo versato allโ€™Inps sono stati 817.403, in flessione per il terzo anno consecutivo (-3% rispetto al 2023). Dopo gli incrementi registrati nel biennio 2020-2021, dovuti alla regolarizzazione spontanea legata al lockdown e al decreto sullโ€™emersione di rapporti di lavoro irregolari (D.L. n. 34 del 19/05/2020 โ€“ decreto โ€œRilancioโ€), si registra tra il 2021 e il 2024 una perdita di circa 158mila lavoratori.

Nel 2024 circa 817 mila lavoratori domestici, 88,9% sono donne, 68,6% gli stranieri

รˆ il dato che emerge dallโ€™Osservatorio Lavoratori Domestici, presentato stamane durante il convegno โ€œIl lavoro domestico in Italia: una risorsa strategica per il welfare e lโ€™economiaโ€. Lโ€™evento, organizzato da INPS con la partecipazione di Nuova Collaborazione (associazione nazionale dei datori di lavoro domestico), รจ stato aperto dai saluti della Consigliera dโ€™Amministrazione dellโ€™Istituto, Maria Luisa Gnecchi. โ€œColf e badanti sono una risorsa preziosa nel nostro sistema di welfare e la loro valorizzazione si inquadra in un processo di piรน ampia educazione previdenziale, in cui lโ€™INPS non รจ solo spettatore ma parta attiva.ย  Servono i versamenti contributivi nelle casse INPS e servono versamenti che siano collegati a salari dignitosi e regolari, che certifichino unโ€™attivitร  regolarmente assicurataโ€ ha affermato Gnecchi ribadendo lโ€™importanza di rendere il riconoscimento del lavoro domestico il piรน semplice possibile.

โ€œVerosimilmente โ€“ ha concluso lโ€™esponente del CdA dellโ€™Istituto โ€“ nella categoria โ€˜colfโ€™ mancano ancora tante iscrizioni: bisogna lavorare in questa direzione, Consci dellโ€™esistenza di zone grigie. Abbiamo molte persone, entrate alla metร  degli anni โ€™90, che si avvicinano a pensioni da 200, 300 euro. Su questo dobbiamo operare. Ecco perchรฉ questa collaborazione รจ utile: sono felice di una partnership destinata a garantire meccanismi di supporto per chi assiste gli anziani, i nostri affetti, specie quelli non autosufficientiโ€.

 

A seguire lโ€™intervento del presidente di Nuova Collaborazione, Alfredo Savia, che ha evidenziato come il lavoro domestico non possa piรน essere considerato una questione privata: โ€œรจ una realtร  che coinvolge milioni di famiglie e lavoratori e richiede un impegno e risposte concrete in termini di legalitร  e responsabilitร  socialeโ€ A giudizio di Savia โ€œรจ necessario costruire una strategia nazionale condivisa, fondata su incentivi mirati, tutele adeguate e, soprattutto, su percorsi formativi strutturati. La formazione rappresenta una leva imprescindibile per garantire standard di qualitร  nellโ€™assistenza a bambini, anziani e persone non autosufficienti e per valorizzare le competenze di chi, ogni giorno, svolge un ruolo delicato e fondamentale nella vita delle famiglie italiane. Come associazione datoriale, riteniamo indispensabile promuovere una cultura della legalitร  e della dignitร  nel lavoro, sostenere le famiglie con strumenti fiscali equi e duraturi e contribuire a politiche pubbliche capaci di riconoscere il valore sociale del lavoro di cura, sollevando le famiglie da una responsabilitร  che oggi ricade quasi esclusivamente su di loro.โ€

 

Nel corso dellโ€™evento รจ stato quindi analizzato il dettato dellโ€™Osservatorio. In tal senso, il trend decrescente del numero complessivo dei lavoratori domestici evidenziato in apertura รจ piรน marcato tra i maschi (-7%) rispetto alle femmine (-2%), la composizione per genere evidenzia una netta prevalenza di femmine, la componente femminile nel 2024 รจ pari allโ€™89%, livello che caratterizzava gli anni pre-pandemia; quella maschile รจ pari allโ€™11%. In valore assoluto le donne sono 726.589 e gli uomini sono 90.814.

 

Il Nord-Ovest รจ lโ€™area geografica con il maggior numero di lavoratori (30,7%), seguita dal Centro con il 27,6%, dal Nord-Est con il 19,9%, dal Sud con il 12,2% e dalle Isole con il 9,6%.

 

La regione con il maggior numero di lavoratori domestici รจ la Lombardia con 158.378 lavoratori (19,4%), seguita dal Lazio (14,1%), dalla Toscana (8,8%) e dallโ€™Emilia Romagna (8,5%). In queste quattro regioni si concentra poco piรน della metร  dei lavoratori domestici in Italia.

 

La composizione dei lavoratori per nazionalitร  evidenzia una forte prevalenza di lavoratori stranieri (68,6% del totale) anche se si conferma una tendenza decrescente giร  iniziata nel 2022.

La Lombardia con oltre 126 mila lavoratori รจ la regione con il maggior numero di stranieri, seguita dal Lazio (circa 92 mila) e dallโ€™Emilia Romagna (circa 56 mila).ย ย  In queste regioni la quota di lavoratori stranieri รจ pari allโ€™80%, mentre in coda รจ la Sardegna con una quota pari al 18%.

 

Nel triennio 2022-2024 il numero degli stranieri si รจ ridotto del -18%, la flessione dei lavoratori italiani รจ piรน contenuta, -13%. La variazione dei lavoratori del 2024 rispetto al 2023 รจ per gli italiani del -2,1%, per i lavoratori stranieri del -3%.

 

La maggior parte dei lavoratori domestici proviene dallโ€™Europa dellโ€™Est, con 284.686 lavoratori, pari al 34,8% del totale; seguono i lavoratori di cittadinanza italiana con 257.067 unitร  pari al 31,4%, quindi quelli provenienti dal Sud America (8,5%) e quelli dallโ€™Asia Orientale (5,8%).

 

Nel 2024 la quota della tipologia di lavoro โ€œBadantiโ€ รจ stata del 50,5% superando per la prima volta la quota โ€œColfโ€ (49,5%). La tipologia โ€œColfโ€ รจ prevalente tra i lavoratori italiani e quasi tutti i lavoratori stranieri, ad eccezione di quelli provenienti dallโ€™Europa dellโ€™Est, dallโ€™Asia Medio Orientale, dal Nord Africa, dallโ€™America del Sud e Centrale, in cui prevale la tipologia โ€œBadanteโ€.

 

Tra i lavoratori domestici la classe d’etร  โ€œ55-59 anniโ€ รจ quella con la maggior frequenza, con un peso pari al 18,6% del totale, mentre il 25,7% ha unโ€™etร  pari o superiore ai 60 anni e solo lโ€™1,5% ha un’etร  inferiore ai 25 anni.

 

Lโ€™analisi dei dati sulle retribuzioni nel 2024 conferma che, contrariamente a quanto accade per altre categorie di lavoro, le lavoratrici domestiche in media hanno una retribuzione piรน alta rispetto agli uomini, rispettivamente 7.800 euro contro 7.500. La retribuzione oltre che per sesso di differenzia anche per tipologia di lavoro, lโ€™attivitร  di badante presenta retribuzioni mediamente piรน alte del 29% rispetto allโ€™attivitร  di colf.

 

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