Nel 2023 l’ammontare degli stock di Non Performing Exposures (NPE) bancari è diminuito del 9,7% rispetto al 2022, attestandosi a 52,6 miliardi di euro. Nel 2024 si è registrata una flessione più contenuta (-3,1%), portando gli stock a 50,9 miliardi di euro. Questo sta ad indicare che la riduzione degli NPE mostra un rallentamento rispetto al trend di decrescita iniziato nel 2023. Tuttavia, si registra un incremento nel flusso di nuovo credito deteriorato, che passa da 13,4 miliardi di euro nel 2023 a 17,1 miliardi di euro nel 2024; segnale di una pressione crescente nel comparto del credito.
NPE, Crif: stock in calo del 3,1% nel 2024 e più strategia nel mercato del credito
Un cambiamento significativo si registra anche nel mercato secondario, dove nel 2023 le transazioni sono più che raddoppiate, raggiungendo 16,2 miliardi di euro, rappresentando oltre il 50% delle transazioni totali di NPL. Nel 2024 questa crescita si consolida ulteriormente, confermandosi come il principale motore delle operazioni. È questo il quadro che emerge dalla settima edizione dell’Osservatorio NPE realizzato da CRIBIS Credit Management – società del Gruppo CRIF specializzata nella gestione dei processi di Collection e di NPL Management – in partnership con Credit Village, che intende fornire una visione complessiva e aggiornata del mercato NPE.
“Il mercato sta dimostrando una capacità di adattamento straordinaria. Stiamo assistendo a un’evoluzione che porterà nuove opportunità per gli operatori del settore. Infatti, la crescente importanza del mercato secondario è la conferma che il comparto ha trovato un nuovo equilibrio. Nei prossimi mesi vedremo come questa trasformazione influenzerà le strategie future del settore finanziario”, commenta Andrea Capellini, Analytics Manager di CRIBIS Credit Management.
Mercato degli NPE in stabilizzazione nel 2024
Nel 2024 il mercato degli NPE sta attraversando una fase di consolidamento, con una crescita moderata delle transazioni e un cambiamento nelle strategie di gestione del credito deteriorato. Il volume totale delle operazioni si è attestato a circa 24 miliardi di euro, mostrando una leggera flessione rispetto ai 30,9 miliardi euro registrati nel 2023, ma evidenziando al contempo un mercato più strutturato e focalizzato.
Un elemento distintivo del 2024 è il sorpasso definitivo del mercato secondario sul primario, con un Gross Book Value sempre più influenzato dalle operazioni di re-selling. In sintesi, i volumi del mercato secondario, come già avvenuto nel 2023, hanno superato quelli del primario, confermando il crescente peso delle operazioni di re-selling.
Tuttavia, rispetto a dicembre 2023, nel 2024 si registra una flessione, con transazioni pari a 14,4 miliardi di euro rispetto ai 16,2 miliardi di euro dell’anno precedente, segno di un riassestamento del settore e di una crescente attenzione alla selettività delle operazioni.
Nel 2024 il segmento Unlikely To Pay (UTP) ha subito un forte ridimensionamento, con un calo dei volumi del 53%, in netta controtendenza rispetto al 2023, quando il valore delle transazioni aveva registrato una crescita del 24,6%. Questo cambiamento radicale potrebbe riflettere una maggiore selettività nella gestione del credito deteriorato e un’evoluzione nelle strategie di investimento.
“Sebbene il mercato NPE abbia registrato nel 2024 una contrazione nei volumi rispetto agli anni precedenti, continua a mostrare segnali di vitalità e di progressiva sofisticazione. L’approccio delle banche alla gestione degli attivi deteriorati è mutato: le dismissioni non sono più una strada obbligata, ma si inseriscono in strategie di portafoglio orientate alla creazione di valore. Ne consegue un processo di selezione delle operazioni più attento, in cui il pricing, la tipologia degli asset e il track record dei counterparty giocano un ruolo sempre più determinante. Il mercato si sta quindi evolvendo verso una maggiore specializzazione, con una crescente segmentazione tra gli operatori ciascuno chiamato a sviluppare competenze verticali e modelli operativi avanzati per intercettare le nuove dinamiche del settore”, commenta Roberto Sergio, AD di Credit Village e Direttore Scientifico dell’Osservatorio Nazionale NPE Market.
Conclude Alberto Sondri, Executive Director di CRIBIS Credit Management: “Il mercato degli NPE in Italia nel 2024 si conferma dinamico e in costante evoluzione, capace di adattarsi al contesto, come nel caso della finanza agevolata già gestita dagli operatori come specifica asset class. La crescente centralità del mercato secondario, l’attenzione alla qualità degli attivi e l’adozione di strategie più selettive delineano un settore sempre più maturo e pronto a cogliere le opportunità offerte dai nuovi scenari. L’evoluzione normativa e il rafforzamento degli strumenti di gestione del credito rappresentano ulteriori elementi di solidità, ponendo le basi per una crescita sostenibile e duratura nei prossimi anni”.