Il Consiglio dei ministri, su proposta del Ministero delle Imprese e del Made in Italy guidato dal sen. Adolfo Urso, ha approvato il decreto legislativo recante il “Codice degli incentivi”. Il provvedimento dà attuazione alla legge delega del 2023 e avvia per la prima volta una riforma organica dell’intero sistema degli incentivi, superando la stratificazione di regole e procedure che negli anni ha reso complesso l’accesso ai sostegni per le imprese.
Cdm approva nuovo Codice degli incentivi. Urso: “Mettiamo ordine a sistema frammentato, costruendo disciplina chiara e uniforme”
“Con questo provvedimento mettiamo ordine a un sistema frammentato, costruendo una disciplina chiara e uniforme per tutti gli incentivi”, ha dichiarato il ministro Adolfo Urso. “Una riforma strutturale, attesa da tempo e sostenuta anche dalla Commissione europea nell’ambito del PNRR, che punta a rafforzare un rapporto diretto, trasparente ed efficiente tra Stato e imprese in materia di incentivi”.
Il decreto si fonda su tre pilastri — digitalizzazione, semplificazione e trasparenza — e disciplina in modo organico tutte le fasi delle misure di sostegno: dalla programmazione alla progettazione, dall’attuazione alla pubblicità, fino alla valutazione dei risultati.
Elemento centrale della riforma è il potenziamento degli strumenti digitali già incardinati presso il Mimit, a partire dalla piattaforma “Incentivi.gov.it” e dal Registro nazionale degli aiuti di Stato, che costituiranno il nucleo del nuovo “Sistema incentivi Italia”.
Il Codice introduce inoltre il bando-tipo, per uniformare i principali contenuti dei procedimenti, e istituisce il Tavolo permanente degli incentivi, quale sede stabile di coordinamento tra Stato e Regioni.
Il testo è stato definito dopo un ampio confronto istituzionale con le amministrazioni centrali, la Conferenza Stato-Regioni, il Consiglio di Stato e il Parlamento, i cui contributi sono stati recepiti nella versione finale. Il Codice entrerà in vigore il primo gennaio 2026.