L’approvazione dell’ETF spot sul Bitcoin rappresenta una pagina storica nel mondo delle criptovalute. Gianluigi Guida, CEO di Binance Italy, analizza l’impatto che potrebbe avere questa importante novità sull’intero settore e quali prospettive implica sugli sviluppi futuri dell’industria:
Binance Italy, il CEO Guida: “ETF spot su Bitcoin nuova pietra miliare, dà più credibilità al settore. Può attrarre nuovi investitori ed ulteriore liquidità”
“L’approvazione del primo ETF spot sul Bitcoin è un momento significativo che riflette un nuovo livello di consenso, di maturità e di mainstreaming del mercato cripto, conferendo maggiore credibilità al settore, nonché potenziale per una penetrazione sempre più crescente dei digital-asset – spiega Guida –. Gli ETF sul Bitcoin, infatti, semplificando l’accesso al mercato, possono attrarre nuovi investitori ed ulteriore liquidità. Riflettendo ad esempio sull’introduzione degli ETF sull’oro nel 2004, è interessante ricordare come quest’ultimo abbia poi generato, nei successivi sette anni, prezzi al rialzo del medesimo. Insieme al prossimo “halving” di Bitcoin, si prospetta dunque un mercato ancora più dinamico”.
“Gli ETF – prosegue il CEO di Binance Italy – rappresentano uno strumento accessibile e relativamente a basso costo che consente agli utenti meno familiari con i cripto-asset di accedere con maggiore facilità agli investimenti in cripto, rafforzando la credibilità di questi ultimi. Inoltre, la coesistenza di investimenti diretti in bitcoin e strumenti regolamentati rende possibile adottare diverse strategie di investimento in linea con i vari profili di rischio e le relative preferenze. Ciò segna una nuova entusiasmante era di adozione e legittimazione per il bitcoin e per l’intero comparto dei crypto-asset. L’ETF spot sul Bitcoin rappresenta una nuova pietra miliare ed anticipa ulteriori sviluppi previsti per le prossime settimane e mesi, come l’imminente “halving” del Bitcoin, l’attesa di un ETF per ETH e le crescenti aspettative da parte della finanza più “tradizionale” nei confronti dei servizi di custodia per i digital asset”, conclude Gianluigi Guida.