Su delega della Procura della Repubblica di Bergamo, militari appartenenti al Nucleo Speciale Tutela Privacy e Frodi Tecnologiche della Guardia di Finanza di Roma hanno dato esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo finalizzato alla confisca, emesso dal Gip alla sede, del provento di reati fiscali nei confronti di un soggetto residente nella bergamasca.
GdF: evase imposte per un milione di euro da trading di criptovalute. Nel 2024 sequestrate monete virtuali per oltre 82 milioni di euro
In particolare, l’indagato avrebbe omesso di dichiarare – relativamente all’anno 2021 – le plusvalenze derivanti da trading di criptovalute per un ammontare di circa 4 milioni di euro evadendo la relativa imposta (26%) per quasi 1 milione di euro.
Alla misura reale disposta dal GIP, fino alla concorrenza di 914.974 euro, è stata data esecuzione da parte delle Fiamme Gialle, mediante sequestro di criptovalute per un controvalore pari a oltre 320.000 euro nonché denaro contante, un’autovettura ed immobili nella disponibilità dell’indagato.
In particolare, le operazioni di calcolo e relativa apprensione delle criptovalute sono avvenute grazie allo specifico know how maturato dal personale specializzato nella cosiddetta “crypto forensic” del predetto Nucleo Speciale che, ormai da anni, svolge una costante attività di presidio volta a contrastare ogni forma illecita di utilizzo dei cryptoasset e che per il solo anno in corso ha consentito di sottoporre a sequestro, per illeciti di varia natura, monete virtuali per il controvalore di oltre 82 milioni di euro.
L’attività testimonia ancora una volta l’impegno del Corpo a tutela della legalità economico-finanziaria che, oggi più che mai, richiede specifiche competenze per affrontare le sfide imposte dall’avanzare delle nuove tecnologie informatiche.
È doveroso sottolineare che la misura ablatoria è stata disposta nell’ambito della fase delle indagini preliminari e, allo stato delle attuali acquisizioni probatorie e in attesa di giudizio definitivo, vale la presunzione di non colpevolezza dell’indagato.