A partire dal domani 15 ottobre sarà possibile accendere gli impianti di riscaldamento in case, uffici e attività in alcune zone d’Italia, ma occorre prestare attenzione alla zona climatica in cui si risiede, agli orari di accensione dei termosifoni, alle temperature impostate e alle regole stabilite da Comuni e condomini, per evitare di pagare salate multe che possono arrivare anche a 3mila euro. Lo ricorda Assium l’associazione degli utility manager, che invita i consumatori a prestare massima attenzione anche alle tariffe previste dal proprio contratto di fornitura gas, considerato che i prezzi sui mercati di riferimento risultano in sensibile calo rispetto al 2024, segnando a ottobre quotazioni medie inferiori del 24% su anno.
Bollette, Assium: da domani al via riscaldamenti, ecco dove. Ma attenzione alle multe
Escludendo la Zona F che riguarda i territori di Belluno, Cuneo e Trento, non sottoposta ad alcuna limitazione trattandosi di aree in alta montagna, i cittadini che potranno accendere i riscaldamenti a partire da domani sono quelli che risiedono nella zona E comprendente le province di Alessandria, Aosta, Arezzo, Asti, Bergamo, Biella, Bologna, Bolzano, Brescia, Campobasso, Como, Cremona, Enna, Ferrara, Frosinone, Gorizia, L’Aquila, Lecco, Lodi, Milano, Modena, Novara, Padova, Parma, Pavia, Perugia, Piacenza, Pordenone, Potenza, Ravenna, Reggio Emilia, Rieti, Rimini, Rovigo, Sondrio, Torino, Treviso, Trieste, Udine, Varese, Venezia, Verbania, Vercelli, Verona e Vicenza.
Conoscere la data esatta di accensione degli impianti, tuttavia, non basta, perché la normativa vigente (Dpr 412/1993, Dpr 74/2013) stabilisce altre regole circa gli orari di utilizzo dei riscaldamenti, la data di spegnimento e le temperature massime consentite – spiega Assium – Ad esempio nella zona A i termosifoni potranno funzionare per un massimo di 6 giornaliere e solo fino al 15 marzo; nella zona B per 8 ore al giorno e fino al 31 marzo; nella zona C per 10 ore fino al 31 marzo; nella zona D per 12 ore fino al 15 aprile; in zona E per 14 ore al giorno fino al 15 aprile.
Per quanto riguarda la temperatura massima da impostare nel proprio impianto di riscaldamento, la normativa italiana prevede:
18°C (+2°C massimo di tolleranza) per tutti gli edifici dedicati ad attività industriali o artigianali;
20°C (+2°C massimo di tolleranza) per tutti gli altri edifici, ambienti domestici compresi.
Ma occorre prestazione attenzione – avvisa Assium – I sindaci, con propria ordinanza, possono ampliare o ridurre, a fronte di comprovate esigenze, i periodi annuali di esercizio e la durata giornaliera di attivazione degli impianti termici, nonché stabilire riduzioni di temperatura massima consentita sia nei centri abitati sia nei singoli immobili. Allo stesso modo i singoli condomini possono deliberare regole diverse, senza eccedere i limiti imposti dalla normativa nazionale. Chi non si adegua alle disposizioni rischia multe salate, da un minimo di 500 euro a un massimo di 3mila euro, cui possono aggiungersi altre multe previste dai Comuni fino a 800 euro.
Le disposizioni non si applicano, tuttavia, a edifici adibiti a ospedali, cliniche, case di cura, scuole, asili, saune, piscine, attività industriali ed artigianali nei casi in cui ostino esigenze tecnologiche o di produzione, e nemmeno a rappresentanze diplomatiche e di organizzazioni internazionali che non siano ubicate in stabili condominiali.
L’accensione dei riscaldamenti in casa fa rima con bollette del gas più salate, considerato che nei mesi invernali si concentra l’80% dei consumi di gas di una famiglia media – avverte ancora l’associazione degli utility manager.
“Questo è il momento opportuno per valutare un cambio di fornitore e ottenere una offerta sul gas più conveniente che ci consenta di risparmiare anche molto sulla spesa relativa al riscaldamento in casa – afferma il presidente Assium Federico Bevilacqua – La discesa dei prezzi sui mercati si riflette, anche se solo in parte, sulle tariffe praticate delle società energetiche attraverso le proposte commerciali al pubblico: per questo è fondamentale in questo periodo dell’anno affidarsi alla figura dell’utility manager, in modo da individuare l’offerta migliore tra quelle presenti sul mercato ed evitare la solita stangata invernale in bolletta”.