La BCE prosegue il suo percorso di allentamento monetario con un ulteriore intervento sui tassi. L’istituto di Francoforte ha annunciato una diminuzione di 25 punti base, segnando il sesto taglio consecutivo dall’inizio delle riduzioni avviate a giugno dell’anno scorso.
La Bce taglia i tassi di 25 punti base al 2,5%
Il tasso di riferimento sui depositi scende cosรฌ dal 2,75% al 2,50%. Contestualmente, l’autoritร monetaria europea ha ridotto anche gli altri parametri: il tasso applicato alle operazioni di rifinanziamento principali passa dal 2,90% al 2,65%, mentre quello sui prestiti marginali viene abbassato dal 3,15% al 2,90%.
“Il Consiglio direttivo – si legge nella nota della BCE –ย ha deciso oggi di ridurre di 25 punti base i tre tassi di interesse di riferimento della BCE. In particolare, la decisione di ridurre il tasso sui depositi presso la banca centrale, mediante il quale il Consiglio direttivo orienta la politica monetaria, scaturisce dalla valutazione aggiornata delle prospettive di inflazione, della dinamica dellโinflazione di fondo e dellโintensitร della trasmissione della politica monetaria.
Il processo disinflazionistico รจ ben avviato. Lโandamento dellโinflazione ha continuato a rispecchiare pressochรฉ le attese dei nostri esperti e le ultime proiezioni sono strettamente in linea con le prospettive di inflazione precedenti. Gli esperti indicano ora che lโinflazione complessiva si collocherebbe in media al 2,3% nel 2025, allโ1,9% nel 2026 e al 2,0% nel 2027. La revisione al rialzo dellโinflazione complessiva per il 2025 riflette la piรน vigorosa dinamica dei prezzi dellโenergia. Lโinflazione al netto della componente energetica e alimentare si porterebbe in media al 2,2% nel 2025, al 2,0% nel 2026 e allโ1,9% nel 2027.
Le misure dellโinflazione di fondo suggeriscono perlopiรน che lโinflazione si attesterร stabilmente intorno allโobiettivo del Consiglio direttivo del 2% a medio termine. Lโinflazione interna resta elevata, principalmente perchรฉ salari e prezzi in determinati settori si stanno ancora adeguando al passato incremento dellโinflazione con considerevole ritardo. La crescita delle retribuzioni si sta perรฒ moderando secondo le attese e i profitti ne stanno parzialmente attenuando lโimpatto sullโinflazione.
La politica monetaria diviene sensibilmente meno restrittiva, poichรฉ le riduzioni dei tassi di interesse rendono meno onerosi i nuovi prestiti a imprese e famiglie e il credito accelera. Al tempo stesso, lโallentamento delle condizioni di finanziamento รจ contrastato dai passati rialzi dei tassi di interesse che si stanno ancora trasmettendo ai crediti in essere, e il volume dei prestiti resta nel complesso contenuto. Lโeconomia fronteggia perduranti difficoltร e i nostri esperti hanno nuovamente corretto al ribasso le proiezioni di crescita: allo 0,9% per il 2025, allโ1,2% per il 2026 e allโ1,3% per il 2027. Le revisioni al ribasso per il 2025 e il 2026 riflettono la diminuzione delle esportazioni e la continua debolezza degli investimenti, in parte a seguito dellโelevata incertezza sulle politiche commerciali e su quelle economiche piรน in generale. Lโaumento dei redditi reali e il graduale venir meno degli effetti dei rialzi passati dei tassi di interesse restano le principali determinanti alla base dellโatteso incremento della domanda nel corso del tempo.
Il Consiglio direttivo รจ determinato ad assicurare che lโinflazione si stabilizzi durevolmente sul suo obiettivo del 2% a medio termine. Soprattutto nelle attuali condizioni caratterizzate da crescente incertezza, definirร lโorientamento di politica monetaria adeguato seguendo un approccio guidato dai dati, in base al quale le decisioni vengono adottate di volta in volta a ogni riunione. In particolare, le decisioni del Consiglio direttivo sui tassi di interesse saranno basate sulla sua valutazione delle prospettive di inflazione, considerati i nuovi dati economici e finanziari, della dinamica dellโinflazione di fondo e dellโintensitร della trasmissione della politica monetaria, senza vincolarsi a un particolare percorso dei tassi.
Tassi di interesse di riferimento della BCE
Il Consiglio direttivo ha deciso oggi di ridurre di 25 punti base i tre tassi di interesse di riferimento della BCE. Pertanto, i tassi di interesse sui depositi presso la banca centrale, sulle operazioni di rifinanziamento principali e sulle operazioni di rifinanziamento marginale saranno ridotti rispettivamente al 2,50%, al 2,65% e al 2,90%, con effetto dal 12 marzo 2025.
Programma di acquisto di attivitร (PAA) e Programma di acquisto per lโemergenza pandemica (PEPP)
I portafogli del PAA e del PEPP (pandemic emergency purchase programme) si stanno riducendo a un ritmo misurato e prevedibile, dato che lโEurosistema non reinveste piรน il capitale rimborsato sui titoli in scadenza.
Il Consiglio direttivo รจ pronto ad adeguare tutti i suoi strumenti nellโambito del proprio mandato per assicurare che lโinflazione si stabilizzi durevolmente sullโobiettivo del 2% a medio termine e per preservare lโordinato funzionamento del meccanismo di trasmissione della politica monetaria. Inoltre, lo strumento di protezione del meccanismo di trasmissione della politica monetaria puรฒ essere utilizzato per contrastare ingiustificate, disordinate dinamiche di mercato che mettano seriamente a repentaglio la trasmissione della politica monetaria in tutti i paesi dellโarea dellโeuro, consentendo cosรฌ al Consiglio direttivo di assolvere con piรน efficacia il proprio mandato della stabilitร dei prezzi”.