“Concordato preventivo, ok alla flat tax per chi chiude l’accordo con il Fisco”. Così apre stamattina Il Sole 24 Ore.
Concordato preventivo, ok alla flat tax per chi chiude l’accordo con il Fisco
Con il decreto attuativo della delega fiscale il Governo imbocca la corsia preferenziale della flat tax per convincere imprese, professionisti e autonomi ad aderire al concordato – si legge nella prima prima pagina del quotidiano -. Le aliquote saranno differenziate in base al voto ottenuto nelle pagelle fiscali: 10% se il voto è superiore a otto, 12% se è tra sei e otto e 15% se è inferiore alla sufficienza.
Ulteriore limatura al ribasso – aggiunge il quotidiano economico – per la percentuale dovuta nell’acconto di novembre. Diventa più flessibile la soglia (dal 50% al 30%) che consente l’uscita in caso di eventi straordinari. I debiti tributari o contributivi da prendere in considerazione per la preclusione all’accesso sono quelli definitivamente accertati o derivanti da atti impositivi non più impugnabili, con importo pari o superiore a 5mila euro e quindi non sono rilevanti i debiti oggetto di provvedimento di sospensione o di rateazione fino a decadenza. Alle imprese sarà consentito il riporto in avanti delle perdite fiscali maturate nei periodi oggetto di concordato. Esclusi gli accertamenti basati su presunzioni semplici per i forfettari che aderiscono all’accordo durante la durata. Riconoscimento dei benefici Iva per le partite Iva soggette alle pagelle fiscali che accettano l’intesa biennale.