“Fisco, stretta sulle partite Iva: fattura elettronica per i forfettari”, è il titolo che apre le pagine economiche de Il Messaggero.
Fisco, stretta sulle partite Iva: fattura elettronica per i forfettari
Il periodo di transizione, che finora ha permesso alle partite IVA in regime forfettario con redditi sotto i 25 mila euro di emettere fatture in formato cartaceo o pdf, termina con la domenica di Capodanno. A partire dal primo gennaio, per circa 500 mila autonomi che non avevano ancora adottato la fatturazione elettronica, entreranno in vigore nuovi requisiti.
I soggetti interessati dovranno scegliere un provider di servizi a pagamento per l’emissione delle fatture digitali o registrarsi nell’area riservata dell’Agenzia delle Entrate per utilizzare un canale pubblico gratuito tramite la piattaforma “Fatture e corrispettivi”.
Entrambe le opzioni permettono l’adesione alla conservazione elettronica delle fatture. È inoltre necessario ottenere il codice univoco del Sistema di Interscambio da fornire ai propri clienti. L’alternativa è rivolgersi a un commercialista, anche se questa opzione potrebbe non essere conveniente per chi ha un giro d’affari inferiore a 25 mila euro.
Questo processo era già stato intrapreso a luglio 2022 da coloro che avevano guadagni superiori a 25 mila euro nel 2021. Stime indicano che ci siano circa due milioni di contribuenti in regime forfettario, di cui un quarto con ricavi inferiori a 25 mila euro nel 2021. Pertanto, si prevede che altri 500 mila partite IVA si uniranno presto alla comunità dei contribuenti digitali.