Il viceministro dell’Economia Maurizio Leo non esclude la possibilità di riproporre una nuova rottamazione delle cartelle esattoriali, ma mette subito in chiaro che ogni ipotesi dovrà essere valutata con cautela e fissando limiti precisi.
Leo: “Sì alla rottamazione delle cartelle ma solo per chi è in difficoltà”
Intervenendo al Forum in Masseria di Manduria, Leo – che è anche il principale artefice della riforma fiscale – ha confermato che sul tema di una nuova rottamazione non ci sono preclusioni di principio. Le sue parole riportate stamani su Il Messaggero: “Non è che noi siamo contrari, se ne parla. Ma bisogna andare a vedere pure chi effettivamente si trova in situazione difficoltà”. Quindi si guarda a un meccanismo che “non deve essere erga omnes. Altrimenti rischiamo di ripetere la quinta rottamazione e poi ci troveremo nella situazione precedente che il 50 per cento paga e l’altro 50 non paga”.
Leo ha poi ricordato che della questione si parlerà soltanto in fase di stesura della prossima Finanziaria, perché “il perimetro finanziario del 2025 si è esaurito. Vediamo di ridurre il numero e di evitare che magari gente che ha grande disponibilità usi pretestuosamente questi strumenti che danneggiano lo Stato. Perché effettivamente danneggiano anche l’immagine che dobbiamo dare ai contribuenti onesti. Per concludere che la parola “rottamazione suona male, anche se l’imposta va pagata”. Tra gli altri paletti, nessun agevolazione alle cartelle non pagate emesse negli ultimi anni e lo stop agli sconti ai “recidivi”, cioè a “quelli che fanno queste cose ripetutamente e poi non pagano mai e in qualche modo se ne escono da questa situazione. C’è da affrontare «un carico di cartelle (non pagate, ndr) che ammonta a 1.275 miliardi di euro. Ma da morti e falliti non si riscuote più”. Da qui la scelta di una commissione per “capire cosa non si riesce a riscuotere e che cosa si può riscuotere”.